Page 17 - Hazar
P. 17

Santina come la costruzione o la riparazione di un
               edificio o il dono di un generatore di corrente o
               di una pompa d’acqua è secondario: al centro del
               viaggio c’è la condivisione. Noi non siamo una
               ONG, non siamo assistenti sociali, ma il nostro
               intervento ha una forte e chiara ispirazione cristia-
               na che esige la condivisione. Attraverso i nostri
               interventi non vogliamo dare l’idea di indifferenza,
               rimanendo nelle nostre tranquille e comode ca-
               se, distanti geograficamente e spiritualmente. No!
               Il primo tentativo di ogni viaggio di solidarietà è
               quello di abbattere muri e frontiere e di condivi-
               dere la vita.

                  Dormire in un campo profughi senza alcuna
               comodità e avvertire sulla pelle la paura dell’ISIS
               a 8 chilometri, spero mi spingano a rientrare in
               me stesso, andare giù, giù fino in fondo al cuore,
               a operare tagli sull’anima, a togliere croste vecchie
               e secche per riscoprire la perla della mia identità. Il
               confronto con la paura dell’ISIS, le intemperie del
               forte caldo delle steppe irachene, della durezza del
               percorso e l’incontro con loro, con coloro che sono
               fuggiti all’orrore del califfato, mi costringeranno a
               pormi la domanda:

                                                              15
   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22