Page 11 - Janet
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– ancora oggi non so come sia riuscito a farlo – e
               la messa. E ancora, la corsa al supermercato per gli
               acquisti promessi – sapone, rasoi, pane e latte – e
               un regalo, la TV per i carcerati. Le corse per accer-
               tarsi che tutto andasse a buon fine, cioè nelle mani
               dei carcerati – così come è stato – con la promessa
               fatta al direttore di costruire un dispensario e con
               la benedizione del vescovo. Un altro eroe. Non
               vi dimenticherò. Come ricorderò sempre l’happy
               birthday, cantato da più di cento bambini alla mis-
               sione di Lango Baya per il giorno del mio com-
               pleanno, spaventati dal colore della nostra pelle. E
               infine la visita nei villaggi dove portiamo avanti il
               nostro programma di alimentazione agli ammalati
               di AIDS denutriti. I loro sguardi... il loro abbrac-
               cio. No, non dimenticherò, non dimenticheremo
               caro don. Grazie di cuore. Ho ritrovato un amico
               che non conoscevo – Roma e la curia romana ti
               hanno forgiato a dovere – determinato e capace
               di mietere nella messe del Signore il grano, sepa-
               randolo dalla zizzania, come ci è capitato di vivere
               all’ospedale di Malindi o nel carcere di Mtangani.
               Come ti ho scritto nella tua preziosa Bibbia, “nel
               ritrovarti, sto ritrovando me stesso”. Un abbraccio.
               Un abbraccio a tutti.
                                            Emanuele Berbenni



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