Page 19 - Janet
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che ogni sobbalzo della jeep è una forte botta, ora
al fianco destro, ora all’anca sinistra, ora alla spal-
la destra, gomiti, ginocchi... praticamente lividi in
tutte le parti del corpo e, sovrano su tutto, il mio
naso rosso, rosso come un peperone.
Manca una sola ora a Watamu. Ci siamo rialza-
ti, quando sento un urlo di Jimmy: “Ahhhh! – mi
guarda e ride – Qui si è infuocato tutto don Gigi.
Non c’è un pezzo di lamiera fresca in questa jeep”.
Ridiamo divertiti e ci scoliamo l’ennesima botti-
glia di acqua, bagnandoci testa e corpo nel tentati-
vo di spezzare il caldo torrido, che avevo provato
solo nelle steppe irachene nei pressi di Nassiria. La
jeep rallenta. Siamo arrivati alle nostre abitazioni.
Sono tutto un livido, scottato e sferzato dai rovi,
con una vescica aperta nella mano che guardo an-
cora ora come un souvenir di viaggio. Emanuele,
il nostro medico, estrae dallo zaino una scatoletta
e mi dice:
“Tachipirina mille ogni sei ore... E se questa
notte non riesci a dormire chiama”.
Giunto in camera mi tolgo gli indumenti spor-
chi e impolverati, faccio una doccia rigenerante di
venti minuti, mi cospargo di aloe vera il naso rosso
semaforo, le diverse scottature e lividi. Disinfetto i
graffi, ingoio la tachipirina mille, scolo un litro di
acqua e cado stanco morto nel letto. This is Africa!
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