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L’INAUGURAZIONE A GARISSA
                         DI UNA CHIESA PIENA DI MAGIA


                  All’epoca dell’Apostolo Pietro, la Roma caput
               mundi non era di certo la Roma cristiana con la
               grande e meravigliosa Basilica di San Pietro. Era
               la capitale dell’Impero romano e in questa città
               uno dei passatempi degli abitanti era quello di
               andare al Colosseo per veder sbranare dalle be-
               stie i cristiani, nemici dell’impero. Il loro capo,
               Pietro, fece una brutta fine, crocifisso a testa in
               giù, come ce lo rappresenta vigorosamente Mi-
               chelangelo nella Cappella Paolina. Sul suo sangue
               e sulla sua tomba, con il passare del tempo, è
               stata costruita la chiesa più grande del mondo: la
               Basilica vaticana.
                  Dunque Roma era un po’ come la Garissa di
               oggi, un luogo non sicuro per i cristiani, un luogo
               dove i cristiani sono disprezzati e sono una spa-
               ruta minoranza nei confronti di una maggioranza
               somala, fortemente musulmana. Fuori dalla mis-
               sione la piccola croce dipinta viene sistematica-
               mente distrutta dagli integralisti. Non ci riferiscono
               queste cose: le abbiamo viste con i nostri occhi, le
               abbiamo toccate. Proprio nell’Università di Garis-
               sa, come nell’antica Roma, 148 ragazzi sono stati
               barbaramente massacrati perché cristiani. E come

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