Page 28 - Daniel
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anno, ha portato me e Ismael nella nuova Comincio a capire Milagros, che per
casa dove viveva con un’altra donna; ma vivere e far sopravvivere i figli svolge
nostro padre era così violento con me lavori di pulizia, lava i panni e, quando i
che siamo scappati e per tornare a casa suoi sei (!) figli non hanno nulla da
con nostra madre. Qui c’è miseria, padre, mangiare, riceve aiuto dai vicini. Intanto,
ma almeno non ci sono le botte!”. lei continua la triste litania dei figli: “Il
bambino che tu chiami recluso si chiama
Daniel e ha tre anni, lui e Dairo sono
gemelli. Questa mattina sono uscita
presto, ho portato con me Carlito, Ismael
e Josiel, il più piccino, mentre Fernando
andava a lavorare da una vicina con
Dairo. Quando sono uscita, Daniel
dormiva profondamente, pensavo di
rientrare dopo un’ora e quindi di lasciarlo
dormire tranquillamente, invece la
padrona mi ha chiesto di fare un altro
lavoro che non potevo rimandare perché
Carlito mi mostra la cicatrice
lasciata da una bastonata sulla caviglia mi avrebbe licenziato. E ora, eccoti qui,
sinistra e poi tante piccole cicatrici sulle davanti alla mia tragedia: i miei sei figli e
gambe: il padre picchiava il figlio anche l’incapacità di poterli mantenere: cosa
con il cavetto del carica-batteria del posso fare io?”.
telefono. Mortificato, guardo Carlito e La donna scoppia in lacrime; in
come prima Daniel aveva dato un tenero quello stesso momento, la porta di casa
bacio a me, ora io bacio la cicatrice mal messa, urtata dal gioco dei bambini,
lasciata dalla bastonata: incomincio a cade con un botto fragoroso che sembra
capire che Daniel è solo l’ultimo dettaglio a un tuono. La disperazione e le lacrime
di una situazione davvero misera, di di Milagros, la porta che cade a rischio di
miseria emotiva oltre ché materiale. fare del male ai piccoli mi paralizzano il