Page 54 - Daniel
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Daniel – Perù   9ROWL'L6SHUDQ]D Q                                                        Daniel – Perù   9ROWL'L6SHUDQ]D Q

        Dio -   e ora voi che state  leggendo.  Gli                                              per Dio che mi accompagnava  in
        chiedo perdono,  gli dico che voglio                                                     seminario e  negli  anni giovanili,  quella
        concentrarmi solo e soltanto su di Lui e la                                              forza dell’equilibrio  che  ti viene  dalla
        voce del mio silenzio diventa un canto di                                                maturità e la capacità di riconoscere che
        amore silenzioso a Dio che mi raggiunge                                                  “quando sono debole, allora sono forte!”.
        e mi squarta  nel cuore  della foresta                                                          Ecco che proprio qui, in Amazzonia
        amazzonica, lontano da casa e da cose,                                                   nasce una profonda  speranza: sono
        da tutte le persone che mi vogliono bene                                                 riuscito a leggere le cose storte della mia
        ma che non devo confondere  con Lui.                                                     vita  con un sano  sdegno e Dio mi dà il
        Istintivamente metto una mano sulla mia                                                  coraggio  per cambiarle. Con gli occhi
        spalla destra dove indelebile è tatuata la                                               pieni  di lacrime lascio  la cattedrale e mi
        mia consacrazione a Dio, e scopro che il                                                 avvio verso il seminario dove siamo
        silenzio diventa roccia, perché roccia del                                               ospiti, entro nella foresta dove mi aspetta
        mio cuore è solo Dio da quel 21 giugno                                                   la mia sedia di legno e nella notte stellata
        1986,  e che la vita  è un insignificante                                                inizio a cantare la canzone: “Grazie Dio,
        bruco che però diverrà splendida farfalla,                                               Ti sento nel mio cuore Stai riprendendo il
        come quella  disegnata  in un carcere                                                    posto  che Tu non avevi perso mai.  Che
        messicano da Sara!                                                                       non avevi perso mai. Che non avevi
               Sì,  in effetti mi rendo  conto  che                                              perso mai!”.
        questo  mio scritto è un po’ confuso,
        perché non parla  di Amazzonia, ma                                                       TESTO DELLA CANZONE
        dall’Amazzonia  parla di me ai miei amici
        perché  al mio ritorno a Bergamo - che                                                   Volevo stare un po' da solo
        temo - io non li sostituisca a Dio nel mio                                               Per pensare tu lo sai
        cuore, ma siano proprio loro a ricordarmi                                                Ed ho sentito nel silenzio
        con forza che   appartengo solo a Dio. La                                                Una voce dentro me
        voce del silenzio e “tornano vive tante                                                  E tornano vive tante cose
        cose che non credevo mai!”, il recupero di                                               Che credevo morte ormai
        quella passione per Dio, di quella audacia
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