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AMICI DI SANTINA ZUCCHINELLI ONLUS
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BANCO POPOLARE SOCIETA’ COOPERATIVA,
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Codice fiscale: 12499711005
Chi volesse scaricare un opuscolo informativo sulla nostra Associazione può cliccare qui: Opuscolo informativo sulla ONLUS
Ai nuovi soci, espletata le formalità di iscrizione e la cui candidatura sia stata approvata dal Consiglio direttivo verrà inviata una simpatica tessera associativa che qui sotto riportiamo:
Fronte della Tessera Associativa (Desing by Daniela Rota)
Retro della Tessera Associativa
I. PREMESSA: COME UNA ROCCIA
Articolo apparso su il settimanale IL MIO PAPA in edicola il 1°Aprile 2014, ecco il pdf: 04 Onlus Santina il mio papa 1 aprile 2014
Ed ecco l’articolo di Benedetta Capelli che ben riassume l’anima della nostra ONLUS:
Una madre che, nella sofferenza più grande, restituisce attraverso la preghiera ai figli e al mondo la luce della Croce, l’amore per gli altri, la certezza che la malattia è un’opportunità per rendere salda la fede. Pochi tratti per descrivere Santina Zucchinelli, scomparsa due anni fa a Bergamo e sepolta a Gerusalemme a pochi metri dalla quarta stazione della Via Crucis dove Gesù incontrò Maria, dove il loro sguardo pieno di amore si incrociò per l’ultima volta. Tante meraviglie in questa storia che si intreccia con la vita di mons. Luigi Ginami, figlio di Santina, anima della onlus che a lei ha dedicato. “Roccia del mio cuore è Dio”: è il motto dell’associazione, è quanto inciso sulla sua tomba ma è anche un aspetto della spiritualità di Santina, costretta a vivere 9 mesi in ospedale e a tornare a casa – afferma mons. Ginami – come “uno scarto”: un tema particolarmente caro a papa Francesco. E’ proprio in quel toccare il fondo, nel grado zero della vita che il Signore opera meraviglie. “La preghiera e la sofferenza – sottolinea mons. Ginami – mi hanno interpellato profondamente”. Nasce un primo libro, “Roccia del mio cuore è Dio”, e con il profitto si finanziano borse di studio in cardioanestesia e cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo; si formano futuri dottori che potranno rientrare nei Paesi stranieri di origine, come l’Uzbekistan. Con le successive pubblicazioni, si aiutano anche gli immigrati presenti in Italia. E’ un altro filo della vita di Santina che si intreccia con quella di Olinda, la signora peruviana che con la sua presenza costante indica a mons. Ginami un nuovo ambito in cui la onlus potrà agire. Tanti i sostegni alle famiglie in difficoltà, al sostegno di donne straniere sole, a maggio prossimo sarà poi inaugurata una cucina per i poveri in una favela brasiliana. Una storia viva di solidarietà che porta anche al restauro del Palazzo dell’Esarcato di Gerusalemme e la possibilità per i sacerdoti di soggiornare in un piccolo appartamento nella Città Santa, tanto cara anche al cardinale Carlo Maria Martini, altra forte presenza nella vita di Santina e del figlio Luigi. La storia che vi abbiamo raccontato è stata dunque segnata dal “sorriso di luce” di Santina, donna di fede, di preghiera, donna di speranza che ha sempre saputo che Dio asciuga le lacrime e agisce nella debolezza. E “la carne di Cristo” che papa Francesco ogni giorno accoglie, abbraccia e ritrova nei malati e nei sofferenti.
II. CARTA DEGLI INTENTI ASSOCIATIVI
Gli intenti della nostra Associazione sono quattro
1. APPROFONDIMENTO DELLA FIGURA DI SANTINA ZUCCHINELLI
Approfondimento della spiritualità, della preghiera e dell’umanità di Santina a contatto con la sua grande sofferenza vissuta. In questi anni dal 18 luglio 2005 al 4 dicembre 2012, Santina ha vissuto un’esperienza incredibile che si compone di dolore, preghiera, testimonianza e carità. In questo primo ambito si studieranno queste componenti promuovendo incontri, convegni, studi, con una particolarissima attenzione al mondo dei mass-media (soprattutto internet) dove già Santina è presente attraverso il sito ufficiale, il canale youtube, facebook e twitter. Il campo dei mass media sarà oggetto di grande attenzione, affinché attraverso la rete telematica, giornali, televisione, radio, la figura di Santina Zucchinelli possa divenire un esempio cristiano per molti.
ALBUM DELLE TESSERE DEI SOCI FONDATORI
2. LA CITTA’ VECCHIA DI GERUSALEMME
Dal 2005 ad oggi abbiamo focalizzato una speciale attenzione alla Città Santa di Gerusalemme, nella consapevolezza che l’aiuto a questa Città è l’aiuto ed il sostentamento di questi Luoghi Santi cari alla nostra fede cristiana e dunque si pone come un implicito aiuto alle manifestazioni fondanti della nostra Fede cattolica. Ma la città di Gerusalemme è molto grande e i bisogni sono enormi, per non disperdere gli sforzi ci siamo concentrati sull’Esarcato Armeno Cattolico di Gerusalemme che sorge tra la terza e quarta stazione della Via Dolorosa. In questo riferimento vediamo come molto pertinente il dolore di Santina quale aiuto alla conservazione dei luoghi dove Gesù ha sofferto per noi ed in modo particolare al luogo dove Gesù ha incontrato Sua Madre (quarta stazione) e il luogo dove Gesù cade per la prima volta (terza stazione). Questo ambito è particolarmente caro a motivo del fatto che Santina Zucchinelli è sepolta proprio nella cripta della chiesa di Nostra Signora dello Spasimo dove vi è il suo sepolcro proprio a pochi metri dalla quarta stazione della via dolorosa. Sul suo sepolcro è scolpita anche la frase che è divenuta il motto associativo:Petra cordis mei Deus in aeternum (Roccia del mio cuore è Dio). Rinnovati motivi di affetto ci legano dunque a Gerusalemme.
In questo secondo intento una storia di solidarietà ci accompagna e precede, ecco alcune delle opere realizzate dal 2005 ad oggi: la costruzione di un attico di 80mq con denari provenienti da Luigi Ginami, il restauro della facciata esterna del Palazzo dell’Esarcato, avvenuta nell’anno 2012 ed inaugurato alla presenza di Santina nello stesso mese di giugno. Il risanamento di una parte della chiesa che aveva infiltrazioni di acqua. Un altro piccolo intervento riguarda alcuni lavori svolti al bagno del piano terreno dell’esarcato, dove vi sono gli uffici esarcali ed il rifacimento di una cucina secondo standard più igienici e confortevoli.
Questo secondo ambito di attenzione della Associazione Amici di Santina Zucchinelli, potrebbe così idealmente costituire il fondamento teologico di tutta l’attività di beneficenza che deve guardare prima di tutto alle proprie radici religiose che sono la fede cattolica in Gesù Cristo.
3. LA CURA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Uno dei principali intenti dell’opera di solidarietà sviluppatasi in questi anni a partire dal dolore e dalla preghiera di Santina è stato il convincimento che il suo dolore non doveva essere vano e che si doveva lottare affinché altre persone non soffrissero quanto sofferto da Santina Zucchinelli.
Questo ambito è stato dunque il prevalente in questi anni, molti denari sono stati investiti nella ricerca scientifica con opportune borse di studio alla cardiochirurgia ed alla cardioanestesia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, con l’interesse di preparare buoni dottori che poi ritornassero nella loro nazione di origine; in missioni umanitarie in Uzbekistan ed altri paesi; ed infine con investimenti su ricercatori, affinché la scienza medica potesse progredire nella sua ricerca. A tal fine, recentemente è stato pubblicato, grazie ai contributi della solidarietà di Santina Zucchinelli, un importante articolo sull’European Heart Journal. Esso è stato giudicato dall’European Society of Cardiology uno studio di grande importanza al punto da meritare un editoriale da parte della Rivista stessa. In tal modo pensiamo che il dolore di Santina e la sua malattia cardiaca non siano vane, ma permettano ad altri malati di non incontrare o di superare meglio patologie simili. Il Dolore di Santina diventa così nemico della malattia cardiaca e si pone al servizio della scienza medica di alta specializzazione. Sempre nel campo medico, un quarto settore in cui si è investito in questi anni è stato quello della fisioterapia per il recupero delle malattie cardiache con riferimento all’acquisto di apparecchiature per la riabilitazione donate alla clinica Habilita di Zingonia di Bergamo. Infine interventi che riguardano sempre il campo della medicina, anche se non strettamente la cardiologia, sono stati quelli realizzati nella ricostruzione di un dispensario a Watamu in Kenya, e l’alloggio e l’aiuto fornito ai feriti dell’attentato kamikaze in una chiesa cattolica di Baghdad il 31 ottobre 2010.
4. IL FENOMENO DELL’IMMIGRAZIONE E LE SUE POVERTA’
La gestione concreta quotidiana di Santina Zucchinelli in questi anni oltre ad una Signora peruviana, che ormai da 6 anni seguiva Santina, è stata affidata, seppur con limiti di gestione, a persone provenienti da Albania, Perù, Bolivia, Ucraina. Per reperire queste singole persone siamo venuti in contatto con il grande fenomeno dell’immigrazione in Italia con tutti i valori e le difficoltà connesse a questo fatto. Ecco le aeree di intervento di questo terzo settore: borse di studio a ragazzi in Perù con i quali si è creato un proficuo rapporto, molte donne che fanno le badanti vengono in Italia perché dietro anno una famiglia e dei figli da mantenere. L’Attenzione a problemi di salute degli immigrati. Una signora latinoamericana ha dovuto sopportare un intervento chirurgico difficile ed una pancreatite, si è seguita durante la permanenza in ospedale e poi si è concretamente aiutata nella convalescenza con un luogo di soggiorno che provvedeva vitto ed alloggio ed in seguito il biglietto aereo per rientrare in patria. Infine l’attenzione alle malattie psichiche incontrate da queste persone. La lontananza da casa e le difficili condizioni di vita producono, depressione, ansia, stati psicotici, ecc.
Video di promozione
III.BREVI NOTE DI STORIA
1. NOTE DI STORIA
Sembra domanda scontata il chiedersi in questa ultima parte del libro, come sia nata l’idea dell’Associazione ONLUS Amici di Santina Zucchinelli. Tale idea vuole ordinare e in qualche modo ottimizzare i gesti di carità che si sono compiuti in questi anni fino alla morte di Santina. Subito, nel momento del dolore più acuto di Santina, durante i 109 giorni del suo permanere nel letto di dolore della terapia intensiva e durante tutti i nove mesi di ospedale abbiamo sempre cercato di addomesticare la sua sofferenza, di dare a tale duro ed acido dolore un significato facendo opere di bene, promuovendo iniziative di carità tese alla cura della malattie cardiovascolari.
In tal senso possiamo dire che l’inizio di tale idea lo si deve alla prima fortunata edizione del libro Roccia del mio cuore è Dio. Il caro amico Domenico Bonifaci volle con la sua generosità contribuire alla pubblicazione del libro con Euro 10.000, la Provvidenza divina fece sì che il libro fosse venduto con un incredibile risultato economico di Euro 30.000. Quel provento miracoloso fu diviso in due parti e donato alla Cardiochirurgia ed alla Cardioanestesia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Mi interrogai a lungo sul fatto miracoloso e dopo una matura riflessione continuai con energia rinnovata e con grande forza di animo sulla strada del trasformare il dolore di Santina in solidarietà verso gli altri attraverso una catechesi cristiana sul dolore contenuta nei seguenti otto libri sulla vicenda di sofferenza di Santina. Mentre le edizioni dei libri prosperavano, anche nel mondo di internet esploravamo la strada di una più profonda conoscenza di Santina Zucchinelli.
Circa quattro anni dopo fui invitato negli Stati Uniti, in New Jersey per la presentazione di una traduzione inglese del mio libro God is the Rock of my heart. In quella occasione voluta dal carissimo amico libanese Abraham Minassian, Abe (così era il diminutivo con il quale lo chiamavamo) in macchina dall’aeroporto a casa sua mi disse con voce chiara e forte: “Don Gigi non hai mai pensato ad una Fondazione di Santina, ad una Santina’s Foudation? La parola mi spaventò e dissi a lui: “Abe, non scherziamo!” Invece di lasciar perdere il discorso Abe, per tutta la strada, continuava a parlare dell’argomento ed ad un certo punto mi disse: “Gigi, possiamo cercare di farla nascere qui, negli Stati Uniti, che ne dici?” Più che per convinzione, forse per terminare il discorso dissi al caro amico: “Se vuoi provaci tu!!” Mi prese in parola e durante tutta la mia settimana di permanenza tra una presentazione del libro ed un’altra mi portava dei gadget: cappellini, magliette, felpe con la scritta Santina’s Foundation. Finchè un giorno si presentò con un avvocato per approfondire la questione. Con il legale di New York ci lasciammo con l’idea di aprire un conto a Manhattan alla Bank of America sul quale depositare il provento di carità ottenuto nella settimana. La settimana fu davvero molto bella, Abe realizzò anche una piccola collezione di video che cercavano di testimoniare la validità di una Fondazione in onore di Santina. Al termine della settimana mi trovai nelle tasche circa 5500 dollari, una bella soddisfazione in pochi giorni! Con quei soldi andammo a Manhattan nella sede della Bank of America e con molto orgoglio depositai sul conto i proventi delle vendite, su un conto americano a me intestato. Ero molto felice e l’idea di aprire una Fondazione a New York su Santina mi seduceva molto. Ritornato in Italia, nei mesi seguenti continuai a trattare con il legale i preliminari per quella Fondazione, senza trascurare di compiere in Italia opere di solidarietà attraverso la diffusione della belle testimonianza cristiana di mia madre. Dal settembre 2009 con il grande amico Abe continuammo a parlare di tale Fondazione anche in occasione di un mio ritorno l’anno dopo a Filadelfia per la presentazione di un altro mio libro su Santina dal titolo: A heart pourout for God. In seguito il caro Abe si ammalò di cancro e morì nell’anno 2011. Grande commozione provocò in me la santa morte di quel caro amico ed ho visto in tale morte un incentivo a realizzare il suo grande desiderio.
Cominciai così a parlare di Fondazione Santina Zucchinelli con amici a Roma nella primavera dell’anno 2012. Il carissimo Michele Benetti cominciò a raccogliere le carte ed a vedere le reali possibilità di dare inizio ad una Fondazione. Nel frattempo Santina morì il 4 dicembre 2012, alla sua morte un fulmine entrò nel mio cuore e sentii come una necessità vitale, una esigenza formidabile, quella di dar vita presto ad una Fondazione, per non sperperare il grande esempio di Santina. Mi ricordo che alla predica del funerale il 6 dicembre 2012, nella chiesa delle monache benedettine di santa Grata in Città Alta a Bergamo annunciai il desiderio di far nascere a breve tale Fondazione. Non contento lo dissi anche nel funerale a Roma il 13 dicembre sera, alla presenza del Cardinal Comastri ed infine lo ripetei al funerale di Gerusalemme al Santo Sepolcro, presso l’altare della Maddalena, il 15 dicembre alla presenza del Padre Custode della Terra santa. L’idea della Fondazione era divenuta un ossessione: continuare a far conoscere la meravigliosa storia di Santina al mondo. Con Michele ci trovammo a Roma da un avvocato per valutare bene la possibilità reale di tale Fondazione. Occorreva raggiungere il capitale sociale di Euro 100.000, una cifra spaventosa per me. Cosa fare? Mi ricordai dei 5500 Euro che erano a New York e pensai di raccogliere anche quei denari nel tentativo di giungere alla somma. Dovevo ritornare a New York anche per dei contratti con editori e così dal 9 al 14 febbraio 2013 mi recai negli Stati Uniti e mentre Papa Benedetto XVI a Roma dava le sue dimissioni, io ritiravo i denari depositati anni prima a Manhattan. Ritornato in Italia iniziai la ricerca di sponsor per tale Fondazione, ma a parte Ennio Doris di Mediolanum e Carlo Fratta Pasini di Banca Popolare di Verona non riuscii a trovare persone che potessero aiutarmi a giungere alla cifra di 100.000 Euro.
In uno dei miei ritorni a Bergamo confidai la mia tristezza al caro amico Giuseppe Artesi che già in passato mi aveva seguito sulla vicenda di Josmell a Cuba ed in altre iniziative di beneficenza, conosceva bene Santina e la nostra provata storia di solidarietà. A cena al locale Il Pianone mi disse: “Ma don Gigi che bisogno hai per i tuoi scopi caritativi di dar vita ad una Fondazione? Possiamo più semplicemente dare vita ad una Associazione ONLUS magari dal nome Amici di Santina Zucchinelli. Ci penso io…” E come Abe anni prima, Michele negli anni seguenti, il buon notaio di Bergamo si mise al lavoro ed organizzò il lavoro.
Il tempo passava, ma nel frattempo prendevamo decisione importanti: venivano elaborati gli ambiti fondamentali di intervento quali lo studio della spiritualità di Santina, l’attenzione a Gerusalemme, alle malattie cardiovascolari, al mondo dell’emigrazione. Poi si doveva decidere la sede: Bergamo, Gerusalemme, Roma? Alla fine si optò per Roma per comodità di gestione. Poi si doveva definire il ruolo del Presidente, del Comitato Direttivo, del Segretario. In tutta questa vicenda segretamente erano al lavoro le infaticabili monache di clausura che pregavano per la buona riuscita della nostra Associazione e molti amici che con la preghiera dedicata a Santina pregavano novene per la realizzazione del nostro grande progetto.
Mi ricordo di aver pregato per questa iniziativa da New York a Mosca, dove nel mese di aprile mi portò ancora la solidarietà di Santina. Dunque la preghiera era la segreta protagonista. Mentre raccolto nella preghiera chiedevo a Dio il dono di tale Associazione si faceva avanti l’idea di una Associazione dai toni umili e discreti, fatta di pochi e semplici amici disponibili per la conoscenza profonda di Santina, più che per le loro disponibilità economiche. L’idea era semplice: soci fondatori dovevano essere persone che avevano ben conosciuto mia madre, questa doveva essere il primo connotato e la dovevano aver ben conosciuta da un punto di vista spirituale. Obbligo era dunque la presenza di mia sorella Maria Carolina e di mio zio Padre Luigi Zucchinelli ai quali chiesi di partecipare in qualità di Membri del Consiglio Direttivo. Come Segretario scegliemmo Giampietro Teodori, che aveva seguito la nostra vicenda come commercialista durante tutta la vita d Santina. Definiti tutti questi dettagli una sera da Bergamo mi chiama Beppe: “Senti don gigi io potrei venire a Roma per la firma dell’atto costitutivo il giovedì 18 luglio, che ne dici?” Appena Beppe mi disse quella data sentii un fremito profondo e dissi dentro di me, ma guarda che cavolo di data mi va a scegliere, proprio la data in cui Santina è stata operata!! Santina, mamma tu per caso non c’entri nulla??” Mi guardai bene dal rivelare al caro amico questi miei pensieri, magari gli altri soci fondatori non sarebbero stati disponibili… meglio chiedere a tutti. Maria Carolina in quel periodo non sarebbe potuta venire e dunque Beppe raccolse a Bergamo la sua delega per firmare al posto suo davanti al notaio romano. Tutti gli altri invece dissero di sì e quindi ci demmo appuntamento per le ore 15 dal notaio Emilia Trombetta in Corso Trieste a Roma. Giuseppe arrivò da Bergamo con uno zainetto, venne a trovarmi in Segreteria di Stato, pranzammo insieme organizzando le ultime cose e poi passammo a prendere mio zio Padre Luigi. Tutto era ormai pronto e sinceramente ero emozionato. Avevo iniziato la mia giornata con la preghiera intensa e celebrando la messa all’altare di San Giovanni XXIII nella Basilica di San Pietro. Anche il 18 luglio 2005 avevamo iniziato l’avventura di Santina con la celebrazione della Messa in una camera di ospedale. La firma dell’atto costitutivo fu per me un grande momento di interiorità, e forse gli amici se ne resero conto…
Ora affidiamo alla Madonna ed al Signore la neonata Associazione, convinti che se essa è nei disegni di Dio avrà il successo che merita, altrimenti si dissolverà. Noi abbiamo posto accurato discernimento su motivazioni, ambiti e finalità, ora è Gesù e solo Lui che deve compiere il miracolo. Ma sono convinto che spinto da Santina, il Signore ci starà vicino e trasformerà in realtà i nostri buoni desideri.
2. IL DIARIO DELLA FIRMA
In questa ultima parte del libro su Santina dal titolo Dio asciugherà ogni lacrima, come abbiamo visto, vogliamo in qualche modo illustrare la nuova Associazione ONLUS Amici di Santina Zucchinelli nata lo scorso 18 luglio 2013 a Roma con nove soci fondatori. La scelta dei nove soci fondatori è stata guidata dal criterio della vicinanza alla figura di Santina e da una forte motivazione nel voler trasformare la bella testimonianza di mia madre in una occasione di bene per tante altre persone. Abbiamo voluto iniziare in modo umile e discreto, cercando di unire umiltà e carità, convinti che come diceva san Pio da Pietrelcina: L’umiltà e la carità vanno di pari passo. L’una glorifica e l’altra santifica. (S. Pio da Pietrelcina)
La firma dell’atto notarile è stato singolare per diversi motivi. Il primo motivo è quello della data 18 luglio, scelta dall’amico notaio Giuseppe Artesi che da Bergamo è giunto a Roma con la delega di Maria Carolina per rappresentare anche Lei nella firma dell’atto costitutivo, mentre l’ora pomeridiana delle 15,00 è stata da me scelta quando la data si è resa sicura per la partecipazione dei soci fondatori. Il risultato è stato quello di far coincidere questa data tanto significativa e bella con una data altrettanto importante nella vicenda di Santina, quella dell’intervento al suo cuore, avvenuta il 18 luglio 2005 alle 15,00 pomeridiane.
Nei giorni seguenti al suo delicato intervento al cuore mi trovavo con passione e lucidità a descrivere le fasi dell’intervento chirurgico che mi diedero la possibilità di vedere il cuore pulsante di Mamma. Ho sempre detto che nella mia vita dopo la data dell’ordinazione sacerdotale, la data dell’operazione sul cuore di Santina è stata per me la data più importante della mia vita… Chi avrebbe mai immaginato che 8 anni dopo, nella stessa data ed alla stessa ora avrei potuto vedere il cuore della Carità di Santina e cioè la nascita dell’Associazione a Lei dedicata e che ha al suo centro il Cuore, cioè la solidarietà? Non avrei mai immaginato che otto anni dopo mi sarei trovato a scrivere sul mio computer di un’altra vicenda, questa volta non ambientata in una sala operatoria, ma in uno studio notarile in cui ero chiamato a firmare come Presidente la nascita di una realtà, umile semplice, ma destinata – come Santina – a compiere del bene per gli altri? Mi veniva in mente la bellissima intuizione di Sant Francesca Cabrini: La carità non deve mai guardare dietro di sé. Ma sempre avanti, perché il numero delle sue beneficenze è sempre troppo piccolo e perché infinite sono le miserie presenti e future che deve lenire.
In sala operatoria quell’ormai lontano giorno con la mia testa concentrata sui gesti chirurgici pregavo per Santina e per i bravi medici ed infermieri affinché bene eseguissero il loro intervento sulla malattia dell’anziana Signora che veniva operata al cuore all’età di 79 anni. Lo scorso 18 luglio 2013 abbiamo fatto di più, e prima di firmare tutti insieme abbiamo pregato il Padre Nostro, ed abbiamo così fuso, ma no confuso la preghiera con il gesto ufficiale di costituzione della Nostra ONLUS, quasi a rivendicare due genitori all’Associazione Amici di Santina Zucchinelli, una madre nella preghiera ed un padre nell’ atto giuridico costitutivo.
Abbiamo così voluto premettere al gesto formale ed impegnativo di una firma la preghiera, quasi a dire che il nostro impegno deve partire dal profondo legame con Gesù. Abbiamo recitato la preghiera del Padre Nostro, mentre diversi monasteri di clausura e tanti amici erano raccolti in preghiera per noi.
Il 18 luglio 2005 avevo tentato di trasformare con la preghiera una sala operatoria in chiesa, lo scorso 18 luglio 2013 abbiamo invece trasformato in chiesa un prestigioso studio notarile romano. L’aspetto spirituale è stato evidenziato anche da alcuni gesti concreti: ai presenti ho regalato una semplice ed umile corona di legno che proveniva da Gerusalemme, con l’impegno di recitare il primo rosario a favore della Associazione. Il Cardinale Angelo Comastri si è reso poi presente alla cerimonia con un gradito omaggio: un suo libro dedicato alla Madonna ed una dedica nominativa molto bella scritta per ciascun socio fondatore: “Con l’augurio di aiutare ad asciugare molte lacrime!”Sembra che questa esortazione ben si avvicini al motto della nostra Associazione, che in latino suona così: Petra cordis mei Deus in Aeternum e che in italiano significa Roccia del mio cuore è Dio in eterno. Questo motto appare al centro del nostro logo associativo e ben riassume la spiritualità di Santina Zucchinelli e siamo sicuri che questa Associazione promuovendo la carità si propone come strada che conduce direttamente a Dio, come scriveva Santa Teresina del Bambin Gesù: La Carità è la via per eccellenza che conduce sicuramente a Dio.
Il gesto della preghiera unitamente alla consegna di un semplice rosario di legno e al regalo del libro di Comastri hanno dato al nostro incontro un clima di profonda comunione e di semplicità che molto ha coinvolto ciascuno di noi, al punto che il carissimo Notaio Artesi, ritornando alla macchina dopo l’atto notarile, mi ha detto: “In tanti anni della mia professione non mi era mai capitato di pregare durante questi momenti ufficiali e solenni”. Ho colto nei suoi occhi una velata commozione e la convinzione di aver fatto una cosa bella! Naturalmente non sono mancate le fotografie ed i filmati di rito, puntualmente finite in un simpatico video promozionale su youtube e che sembra avere un discreto successo. Non poteva mancare la consegna ai soci fondatori di un gadget promozionale: una piccola maglietta bianca, ma con impresso il nuovo logo dell’Associazione. Nel momento della Costituzione dell’Associazione sono state stabilite le cariche sociali: il Presidente, il Comitato Direttivo, ed il Segretario.
Un gesto che ha commosso un po’ tutti è stata la bontà del Notaio Emilia Trombetta che ha voluto omaggiare la nostra Associazione con un grande regalo: le spese dello studio notarile. Siamo orgogliosi di poter dire che, se in quella assise sono stati individuati i nove soci fondatori, nel Notaio Trombetta abbiamo identificato la prima donazione alla nostra Associazione, anche questo è un gesto un po’ storico.
Con molta gioia tutti siamo tornati a casa con la consapevolezza di aver inaugurato qualcosa di bello…ed in tutta sincerità ci abbiamo visto il dito della cara Santina in tutto questo, o meglio, proprio il suo Cuore!
3. SPIEGAZIONE DEL LOGO
Il logo che abbiamo scelto cerca di tener presente i quattro ambiti in cui agisce la nostra Associazione. Tre sono i punti di riferimento:
Gerusalemme, viene ben rappresentata nel disegno e bene si può distinguere la Moschea di Omar, la Fortezza Antonia ed altri monumenti stilizzati, sia della Città Vecchia che della Città Nuova. Al centro del profilo di Gerusalemme, alla destra geografica della Moschea di Omar trionfa la chiesa di Nostra Signora dello Spasimo alla Quarta Stazione. Proprio in quella chiesa riposano i resti mortali della nostra cara Santina, ma proprio su quella chiesa appartenente all’Esarcato armeno cattolico si concentrano i nostri aiuti di solidarietà. In ebraico vi è scritto a sinistra Ierushalaim, Gerusalemme.
Un grande cuore rosso è il centro del logo, esso indica l’attenzione alle malattie cardiache che sono un altro ambito delle sollecitudini della nostra Associazione, ma il cuore indica anche la sede dell’amore, quell’amore cristiano che guida i nostri intenti.
Terzo segno molto eloquente sono le mani aperte che sembrano offrire il cuore. Sono le mani dei nostri fratelli immigrati in Italia che dobbiamo aiutare e sostenere, quelle mani giungo in Italia per accudire i nostri anziani, per costruire case come manovali, per svolgere lavori umili e di fatica che nessuno oggi desidera, proprio queste persone con le loro problematiche vogliamo aiutare.
Infine il nome di Santina è ben visibile nella scritta nella parte bassa dove viene indicato il nome dell’Associazione ONLUS, Amici di Santina Zucchinelli. Lo studio della figura e della spiritualità di Santina non deve essere per nulla trascurato, esso invece si pone come punto di partenza, come stimolo a compiere il bene negli altri tre ambiti delle nostre cure di solidarietà.