Chi Siamo

La Città Santa di Gerusalemme


Dal 2005 ad oggi abbiamo focalizzato una speciale attenzione alla Città Santa di Gerusalemme, nella consapevolezza che l’aiuto a questa Città è l’aiuto ed il sostentamento di questi Luoghi Santi cari alla nostra fede cristiana e dunque si pone come un implicito aiuto alle manifestazioni fondanti della nostra Fede cattolica.

Ma la città di Gerusalemme è molto grande e i bisogni sono enormi, per non disperdere gli sforzi ci siamo concentrati sull’Esarcato Armeno Cattolico di Gerusalemme che sorge tra la terza e quarta stazione della Via Dolorosa. In questo riferimento vediamo come molto pertinente il dolore di Santina quale aiuto alla conservazione dei luoghi dove Gesù ha sofferto per noi ed in modo particolare al luogo dove Gesù ha incontrato Sua Madre (quarta stazione) e il luogo dove Gesù cade per la prima volta (terza stazione).

Questo ambito è particolarmente caro a motivo del fatto che Santina Zucchinelli è sepolta proprio nella cripta della chiesa di Nostra Signora dello Spasimo dove vi è il suo sepolcro proprio a pochi metri dalla quarta stazione della via dolorosa. Sul suo sepolcro è scolpita anche la frase che è divenuta il motto associativo: Petra cordis mei Deus in aeternum (Roccia del mio cuore è Dio). Rinnovati motivi di affetto ci legano dunque a Gerusalemme.

In questo secondo intento una storia di solidarietà ci accompagna e precede, ecco alcune delle opere realizzate dal 2005 ad oggi: la costruzione di un attico di 80mq con denari provenienti da Luigi Ginami, il restauro della facciata esterna del Palazzo dell’Esarcato, avvenuta nell’anno 2012 ed inaugurato alla presenza di Santina nello stesso mese di giugno. Il risanamento di una parte della chiesa che aveva infiltrazioni di acqua. Un altro piccolo intervento riguarda alcuni lavori svolti al bagno del piano terreno dell’esarcato, dove vi sono gli uffici esarcali ed il rifacimento di una cucina secondo standard più igienici e confortevoli.

Questo primo ambito di attenzione della Fondazione Santina Zucchinelli, potrebbe così idealmente costituire il fondamento teologico di tutta l’attività di beneficenza che deve guardare prima di tutto alle proprie radici religiose che sono la fede cattolica in Gesù Cristo.