Catechesi

QUATTRO GENNAIO DUEMILADODICI: UNA CATECHESI SULLA MORTE


 

 

 

OMELIA DEL CARD. ANGELO COMASTRI IN OCCASIONE DELLA MESSA DI SUFFRAGIO PER SANTINA ALLA PRESENZA DELLE SUE CENERI MORTALI PRIMA DELLA PARTENZA PER GERUSALEME (ROMA, 13-12-12)

1.      Nei lunghi anni in cui sono stato parroco ho accompagnato tante persone nell’ultimo passo della vita. Un fatto mi ha colpito profondamente: nei momenti importanti del dolore, nel momento della paura… tutti invocano LA MAMMA.

Perché? Perché l’amore della mamma è il più forte, il più limpido, il più fedele amore che esista.

Dio stesso, nel libro di Isaia, usa l’amore della mamma come termine di paragone per sottolineare  la profondità, la lealtà irrevocabile del Suo amore. Dio si specchia nell’amore della Mamma. Dice il Signore: “ Si dimentica forse una donna ( Mamma) del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?” Evidentemente no! “Ma se, per assurdo, accadesse, io – dice il Signore – non ti dimenticherò mai!”.

L’amore della mamma è certamente la perla più preziosa, che sia mai uscita dalle mani creatrici di Dio.

Il primo pensiero, allora, è un grande GRAZIE per il dono della mamma. E, in particolare, per il dono di questa mamma, che ha tenuto sempre accesa la lampada della fede, affinché illuminasse tutta la sua famiglia.

Santina appartiene alla categoria evangelica “dei piccoli e degli umili”, di cui Gesù parla commuovendosi.

E Gesù aggiunge queste parole estremamente impegnative: “Costoro – dice Gesù – capiscono meglio i misteri del Regno di Dio” che sono contenuti nelle beatitudini. E questa è la cosa importante: il resto è polvere che il vento disperde.

2.      Un secondo GRAZIE vorrei consegnare stasera al Signore: UN GRAZIE per la qualità della morte di Santina, che per noi cristiani è il DIES NATALIS. E’ andata incontro al Signore purificata dal dolore, immersa nella preghiera quotidiana, abbracciata dalla fede e accompagnata dal suo figlio e dalla figlia fin sulla soglia dell’eternità.

I veri credenti in Gesù – notatelo bene! – si distinguono da tutti soprattutto per il modo di morire.

Ascoltando dalle labbra di don Gigi il racconto degli ultimi giorni della mamma, ho subito pensato alla morte di Santa Monica assistita dal figlio Agostino, che aveva ricevuto da poco tempo il santo Battesimo a Milano dalla mani di S. Ambrogio.

La mamma, parlando confidenzialmente con il figlio Agostino, gli dice:

“Figlio, quanto a me, nessuna cosa ormai ha per me dell’attrattiva in questa vita. Non so che cosa faccia ancora qui, ne perché ci sia, compiuta ormai la mia speranza in questo mondo”.

Mamma Santina ci dice stasera le stesse cose: con la sua vita e con la sua morte ci ha insegnato che Dio è l’unico tesoro della vita ed è l’unico che possa riempire il vuoto di felicità che abbiamo nel cuore.

S. Francesco di Assisi, un altro vero credente, è andato incontro alla morte CANTANDO.

E volle, addirittura, che pochi giorni prima di morire gli portassero alcuni dolci, quasi per festeggiare la sua partenza per il cielo.

La preghiera di Mamma Santina, che ora sta in mezzo alle folle dei redenti dal Sangue di Cristo, ci ottenga la grazia di vivere e morire con i sentimenti dei veri credenti.

Questo è l’unico augurio veramente cristiano che possiamo scambiarci in questo momento nel quale la fede ci raccoglie e ci illumina.

 

Celebrazione liturgica al Sepolcro di Santina, 29 Dicembre 2012

 

PREGHIERA COMPOSTA DALLE MONACHE BENEDETTINE DEL MONASTERO DI SANTA GRATA A BERGAMO IN OCCASIONE DEI FUNERALI DI SANTINA (6-12-12)

Ti ringraziamo Signore per il dono prezioso della nostra cara oblata Santina- Luigina: nella sua lunga vita ha seminato tanto bene e ha dato tanta gioia a tutti; nella sofferenza ha dato esempio di dignità e di amorevole affidamento a Te, accettando con eroismo la tua volontà e traducendo in preghiera e in sorriso benevolo la sua quotidiana faticosa disabilità.

Dalla sua silenziosa cattedra ha insegnato a noi tutti che la malattia, la vecchiaia, il diversamente abile può diventare un’opportunità di vero bene e condivisione.

O Padre la visione di Tuo Figlio Risorto e il Tuo amore la avvolgano ora e la rendano partecipe della gioia senza fine: dal Cielo continui a vegliare su tutti noi affinché, prendendo ciascuno di noi per mano ci guidi nel quotidiano cammino di fede per continuare così il suo legame di affetto che ci univa tutti qui sulla terra.

AMEN

PATER – AVE – GLORIA

 

OMELIA NEL GIORNO DEL FUNERALE DI SANTINA NELLA CHIESA DEL MONASTERO DI SANTA GRATA 6 DICEMBRE 2012 ORE 14,30

 

PREMESSA

– Quando volevo far sorridere mamma dicevo a Lei la seguente storiella. Mamma oggi ho incontrato per strada un Signore che mi ha detto: “Monsignore, Lei ha una Mamma Santa”. Io, Mamma, invece ho risposto a Lui: “Si sbaglia, io ho una Mamma Santina!”. A quel punto il volto silenzioso di Mamma si riempiva di luce e con un grande sorriso, iniziava a ridere divertita… ah, ah ah! E io regalavo un grande bacio a Santina.

Oggi invece posso con grande orgoglio raccontare questa storia. Se un passante per strada mi fermassi domandandomi: “Monsignore, Sua Madre si chiama Santina?” Risponderei senza esitazione: “No, si sbaglia Signore, io ho una Mamma Santa!” Penso che ciascuno di voi – che ha conosciuto mia Mamma – mi possa dare ragione, non è vero?

In questa omelia non parlerò di Santina prima della sua malattia, ma ho deciso di parlare di Santina solo per il periodo che va dal 4 giugno 2005 al 4 dicembre 2012, parlerò di mia Madre solo per i 7 anni e mezzo in cui la malattia l’ha radicalmente trasformata.

– La data del 18 Luglio 2005, è la data che ha cambiato la mia vita, una delle due date più importanti del mio vivere. La prima data importante è il 21 giugno 1986, il giorno in cui sono diventato prete; la seconda è la data del 18 luglio 2005, la data in cui ho visto il cuore pulsante di mia Madre, che mi ha letteralmente cambiato il modo di pensare… Ho ancora presenti molto bene i singoli passaggi di quell’intervento chirurgico e le forti emozioni che mi ha regalato. Senza quella esperienza non avrei mai potuto pensare di vivere una esperienza tanto forte con Santina.

– La terza premessa riguarda la presenza di mia sorella Carolina. Lei ed io abbiamo caratteri molto diversi e agli antipodi, ma abbiamo saputo trasformare la nostra diversità in complementarietà. Riconosco e ringrazio Carolina per il grande impegno che ha messo nel gestire la nostra casa: dall’acquisto dei pannoloni, alle pratiche di casa, alle pulizie a trascorrere tutti i sabati con Mamma a casa. A Carolina oggi va il mio ringraziamento, peraltro già presente in un capitolo del libro su Santina dedicato a Lei, nel DVD Quattro scintille di luce che nei titoli di coda dedica l’opera a Lei ed alla sua meravigliosa famiglia. Ho in cantiere un altro libro su Santina che avrà come titolo: “Dio asciugherà ogni lacrima” e sarà dedicato proprio a Maria Carolina.

 

Tomba di Santina a Gerusalemme

 

 

 

LE CARATTERISTICHE DI SANTINA

 

PRIMA CARATTERISTICA: UNA TERRIBILE SOFFERENZA

Il corpo che ho visto l’altro giorno in ospedale era un corpo letteralmente torturato da vecchie e nuove ferite causate da 109 giorni in Terapia Intensiva, 9 mesi di ospedale e un’appendice di altri dieci giorni, gli ultimi della sua vita. Inoltre mia Madre era disfagica, con frequente vomito, pressoché muta e al 100 per cento disabile. Letteralmente un rottame di vita, scartata da tutti e da tutto, un crocifisso vivente.

 

SECONDA CARATTEREISTICA: LA PREGHIERA

Santina è morta in un contesto sacrale di preghiera. Negli ultimi dieci giorni di vita la nostra camera di ospedale era divenuta una cella monastica dove ogni giorno vi era: Liturgia delle Ore, Rosario e al suo culmine l’Unzione dei Malati. Fino all’ultima Eucaristia in cui Santina, nella Prima Domenica di Avvento lo scorso 2 dicembre, aveva ricevuto la Santa Comunione sotto le speci del Sangue di Gesù, e l’Unzione dei Malati. Ma in questi 7 anni abbiamo pregato, pregato, pregato e ancora pregato! E ben dieci monasteri ci accompagnavano in questa preghiera continua.

 

TERZA CARATTERISTICA: LA SOLIDARIETA’

Abbiamo distribuito discretamente con il provento dei libri ben 518.000 Euro in solidarietà e siamo arrivati alla firma di una Fondazione che sarà chiamata “Fondazione Santina Zucchinelli” a favore di Gerusalemme, lo studio delle malattie cardiovascolari e l’aiuto del mondo dell’emigrazione.

 

QUARTA CARATTERISTICA: LA TESTIMONIANZA

Una vita così impossibile e dura si è trasformata in una vita piena di cose da fare, con la ferma convinzione che anche una vita di disabilità può avere una buona qualità di vita. Santina ha fatto proprio di tutto, ma soprattutto ha viaggiato in modo incredibile, difficile da realizzare anche per una persona sana. Ben 138.000 chilometri coperti in 324 giorni, ben 10 mesi e una settimana di viaggio visitando oltre che importanti santuari, anche luoghi come poveri villaggi del Kenya, le favelas di Salvador de Bahia, la martoriata Bosnia ed Erzegovina, il Cairo ed Alessandria d’Egitto, la Tunisia, solo per citarne alcuni.

 

 

QUINTA CARATTERISTICA: LA CATECHESI

In questi sette anni abbiamo molto insistito su di una sistematica catechesi ed abbiamo utilizzato diversi mezzi. Primo tra tutte le pubblicazioni di 8 libri in diverse lingue come l’inglese e l’arabo, poi con la mirata presentazione in conferenze di questi libri dall’Italia, alla Svizzera, all’Egitto, al Libano… E’ venuta poi la volta di un musical in un DVD, ed infine aggredito il mondo di internet con il sito https://www.fondazionesantina.org, con il canale youtube dal nome La speranza non delude, al gruppo Face book dal titolo Quattro scintille di luce ed infine con twitter in @sorrisodiluce.

 

Graffito sulla toma di Santina: Gesù incontra la Madre

 

 

CONCLUSIONE

Chiudo questa omelia del funerale di Santina con un gioco. Ora per un momento chiudete tutti gli occhi. Ora ecco la mia domanda: pensate a Santina! Fatto? Bene, ora sono sicuro che tutti voi che avete pensato in questo momento a mia Madre l’avete pensata sorridente!! E’ proprio così dei più di 47.000 scatti fotografici nei nostri 43 viaggi Santina sempre è apparsa come sorridente. Quando la incontravate per strada nelle vie di Città Alta, Lei era sorridente, mai triste, un sorriso che mostrava occhi di luce, come alcune volte ha detto Papa Benedetto XVI incontrandoLa, un sorriso pieno di pace e di silenzio, ed infine un sorriso implacabile.

 

E’ proprio con questo pensiero che ti diciamo, come disse Olinda incontrando per la prima volta la Cara Santina: Che bel sorriso principessa!

 

Ed ancora ti salutiamo: Buon viaggio Principessa, il tuo Re, felice, ti attende entra nella stanza regale e ricordati di noi, ed anche dal paradiso regalaci sempre nel cuore un bel sorriso di luce!

 

APPENDICE: UN MESE DALLA MORTE DI SANTINA: 4-12-12  4-1-13

 

La Tomba di Santina a Gerusalemme
 
E’ passato un mese. Non riesco a scrivere come vorrei! Sono confuso, fragile, spento: da una parte attendo aiuto, affetto amicizia… dall’altra parte fuggo. Non voglio incontrare nessuno. Santina è morta! Santina è morta!! Santina è morta!!! Questo grido mi toglie il respiro, mi gira la testa… non riesco a formulare un pensiero finito. Dopo fiumi di pagine scritte su di lei e la nostra meravigliosa esperienza… più nulla; le parole mi escono dalla testa con fatica, provocano na…usea. Non riesco a trovare pace profonda…
Gli altri, i maledetti ben pensanti che attendevano questo momento, ridono di me! Cosa pensava di fare? Cosa pensava di costruire? Troppo attaccato a sua madre, una autentica lezione di vita ha preso! Una potente sberla in faccia, un forte pugno nello stomaco… un profondo taglio nella carne, gli sta bene: così impara, finalmente diventerà un adulto… o impazzirà per sempre.
Tre parole il bilancio di questo mese: Morte, cenere, pietra.
MORTE: molte volte avevo incontrato la morte nella vita, ma il 4 dicembre è successo il contrario la mia vita è entrata nella morte: il corpo ancora caldo di mamma, la smorfia della morte, la sua bocca senza denti, il suo corpo lacerato, torturato da una sofferenza da far impazzire: ecco quanto rimane della più sublime creatura che Dio per me abbia creato! La Santina è morta, rimane un corpo crocifisso nel quale il dolore ha abitato per sette anni… Perché? Mi spacco il cervello, sono terrorizzato, sono spaventato, abbattuto. Ogni nostra battaglia, il suo meraviglioso sorriso l’ha abbandonata… e una smorfia cattiva di morte è sul suo viso privo di vita. Dove sei andato sorriso di Luce? Dove sei!!! Grido con il cuore, ma nessuno ascolta… la morte è entrata nella mia Vita, e mi ha fatto vomitare…
CENERE: Dopo la cremazione il corpo crocifisso di Mamma pesa nelle sue ceneri due chili e mezzo. E’ la prima volta che prendo in mano le ceneri di un essere umano, e non avrei mai immaginato che fossero quelle di Santina. Sei polvere e polvere ritornerai: ogni mia parola, ogni mio ragionamento, ogni mia frase sconnessa viene incenerita. La vita altro non è che cenere! Sono cenere tutti i rapporti umani, sono cenere tutte le meravigliose giornate trascorse, è cenere ogni gioia che gusti e tutto è ridimensionato al ridicolo peso di due chili e mezzo, la cenere…
PIETRA: Nel sepolcro di Gerusalemme, dove la cenere di Santina riposa, oltre al suo nome vi è scritto anche il mio nome. Leggo con calma ogni lettera del mio nome e cognome, i numeri che compogono la mia data di nascita… e poi l’incognita, quando la morte? Leggere il proprio nome sulla pietra sepolcrale mette i brividi, toglie il respiro, non è bello, non è piacevole… ma ti urla in faccia che anche tu un giorno morirai, che il sorriso scomparirà dalle tue labbra, sarai cremato e le tue ceneri dal ridicolo peso di due chili e mezzo troveranno un piccolo spazio accanto alle ceneri di tua madre, nella Città Santa di Gerusalemme: VOI SIETE MORTI E LA VOSTRA VITA E’ ORMIA NASCOSTA CON CRISTO IN DIO… Signore aumenta la mia fede, perché ora, proprio in questo momento, vedo solo buio…