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33.MO VIAGGIO. ASSISI 2-5 SETTEMBRE 2011


PREMESSA: IL VIDEO DELLE 3 GIORNATE DI ASSISI

2-5 Settembre 2011

I. INTRODUZIONE. GIORNATE DI AUTENTICA GRAZIA PER LA MIA VITA SPIRITUALE

Mettere mano alla penna e ricordare bene, le giornate di Assisi non è molto semplice dopo diversi mesi. Sicuramente quelle giornate sono state un’autentica grazia per la mia vita spirituale. Questo viaggio è stato davvero particolare. Sicuramente è stato il 33mo viaggio di Santina, ma è stata l’occasione di festeggiare in Italia il grande avvenimento del mio venticinquesimo di ordinazione sacerdotale che avevamo celebrato in poche persone a Gerusalemme.

Le giornate di Assisi hanno riunito insieme ben un totale di 150 persone di diversa provenienza vi erano persone dagli Stati Uniti, dalla Russia e dall’Ucraina, dalla Svizzera, dalla Germania e da diverse parti d’Italia: Milano, Marina di Massa, Arezzo, con due gruppi di grossa presenza da Roma e da Bergamo. Vi era un Vescovo, Mons. Carlo Mazza, e sei sacerdoti: Mons. Giuseppe Sala, Don Gianluca Brescianini, Mons. Joseph Huber, P. Luigi Zucchinelli, fratello missionario di Santina, Padre Claudio custode del sacro convento di San Damiano, e don gigi. Insomma una presenza nutrita di persone ed un meraviglioso programma per quelle giornate, e per i nostri viaggi, possiamo senz’altro dire che sia stato il viaggio con maggior numero di presenze…

Le tre giornate di Assisi si sono riempite di momenti intensi e di diverso significato:

–                          vi sono stati momenti culturali di alto valore spirituale come la presentazione del libro su Santina Quando sono debole è allora che sono forte nella Sala della Conciliazione nel Palazzo Comunale di Assisi, con relazioni appropriate e ben studiate, oppure la lezione di arte medievale nella visita di meravigliosi affreschi di Giotto, fatta da Don Giuseppe Sala il nostro parroco di Bergamo.

–                          Vi sono stati momenti di svago sempre dalla connotazione spirituale come i due musical che la Compagnia Teatrale di Carlo Tedeschi ci ha voluto omaggiare: il primo musical dal titolo Carismi svoltosi nel pomeriggio di Sabato ed appropriato al tema vocazionale, intercalato da brani scelti dal libro Quando sono debole è allora che sono forte e con un canto nuovo appositamente scritto per l’occasione; il secondo musical che i partecipanti hanno potuto vedere era invece più legato alla figura di Santa Chiara d’Assisi, dal titolo Chiara di Dio, nella sera di sabato.

–                          Infine vi sono stati momenti di preghiera vissuti tutti con l’intensità delle belle tre giornate di Assisi. Tali momenti si sono caratterizzati in due veglie di preghiera guidate da mio zio Padre Luigi e riguardanti i temi della Preghiera e dell’Obbedienza e da momenti più propriamente liturgici che riguardano le due toccanti celebrazioni eucaristiche.

Il programma delle giornate è stato molto intenso e raccontare quelle giornate, come dicevo, non è facile. Ho fatto così alcune scelte per queste otto pagine. Non parlerò dei momenti culturali e di svago e neppure dei suggestivi momenti di preghiera sull’obbedienza e sul valore dell’orazione, ma cercherò di giungere al cuore delle tre giornate per la mia vita spirituale e si tratta delle due celebrazioni eucaristiche.

Promessa di obbedienza di don gigi nelle mani di S.E. Mons. Carlo Mazza
Promessa di obbedienza di don gigi nelle mani di S.E. Mons. Carlo Mazza

 

 

II. LE DUE CELEBRAZIONI EUCARISTICHE DI ASSISI

Il 21 e 22 Giugno 1986 sono stati i giorni più importanti della mia vita. Sempre ho ripetuto a me stesso che sono nato per quelle due luminose giornate della mia esistenza, che anche oggi hanno il potere di illuminare tutti i momenti bui che si presentano nella mia vita. La dinamica di quelle giornate orami lontane era la seguente: il sabato 21 Giugno 1986 alla sera venni ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani di Mons. Oggioni. La bella cerimonia richiedeva a noi ordinandi di sdraiarci per terra per la preghiera delle litanie, poi l’imposizione delle mani con la consacrazione presbiterale. Questi eloquenti gesti erano accompagnati da alcune promesse indispensabili alla consacrazione. Ricordo ancora le lacrime con le quali ho vissuto quei bellissimi momenti. Il giorno seguente, la domenica 22 Giugno 1986, vi fu invece la celebrazione della Prima Messa nella Cattedrale del Duomo: anche quella Messa non la potrò scordare mai! Il tutto sotto una regia attenta di mia Madre Santina, che aveva per l’occasione chiesto di illuminare tutta la Cupola del Duomo, la banda e il pranzo: tutto aveva offerto con le sue povere risorse che con cura aveva risparmiato.

Preparando le giornate di Assisi nel settembre 2011 nella mia mente da subito fu chiara l’idea di progettare tutto attorno a due momenti simili a quelli vissuti 25 anni prima. Per Pasqua 2011 con Mamma ed Olinda ci recammo ad Assisi per organizzare il tutto e prevedemmo proprio il sabato e la domenica come giornate centrali, andammo a chiedere a padre Claudio il permesso di celebrare l’Eucaristia domenicale a San Damiano, organizzammo altresì il pranzo di festa, ecc…

Nel mio progetto dovevano ricevere particolare onore due celebrazioni: quella del sabato 3 settembre nella quale volevo ripresentare agli amici gli avvenimenti del sabato 21 giugno 1986 e la celebrazione della domenica mattina nella quale volevo altresì ricreare l’atmosfera di commozione di domenica 22 giugno 1986. Penso proprio di essere riuscito nel mio intento.

Sabato 3 settembre alle ore 8 si è così svolta nella bella Basilica di Santa Maria degli Angeli la suggestiva celebrazione presieduta da S.E. Mons Carlo Mazza che rappresentava per me la figura di Mons. Giulio Oggioni. Nelle sue mani ho promesso obbedienza e dalle sue mani ho ricevuto il vangelo e il crocifisso. Tale celebrazione già due volte era stata da me vissuta a Gerusalemme e sulla Tomba di Pietro

Domenica 4 settembre alle ore 12, la solenne messa a San Damiano restituiva ai partecipanti l’atmosfera del 22 giugno 1986. E’ di questi due momenti che vorrei approfondire.

Consegna della Lettera a Santina, Messa a S. Damiano, 4-9-2012
Consegna della Lettera a Santina, Messa a S. Damiano, 4-9-2012

III. SABATO 3 SETTEMBRE, BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI: RINNOVO PROMESSE SACERDOTALI

Interrogando gli amici presenti alle tre giornate molti di loro mi hanno risposto che il sabato mattino è stato per loro il più significativo, forse la presenza di un Vescovo, oppure i significativi gesti compiuti della consegna del Vangelo e del Crocifisso, il rinnovo delle mie promesse sacerdotali… l’atmosfera stessa che si era creata. Sicuramente anche per me è stato un momento importante, il momento dell’impegno, del ridire le promesse che 25 anni fa avevo compiuto a Bergamo. Tre volte ho ripetuto solennemente quelle parole contenute nel rituale che avevo scrupolosamente predisposto per Gerusalemme e tutte e tre le volte nelle mani di un diverso Vescovo: la prima volta il 21 giugno a Gerusalemme nelle mani di Mons. Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarcato latino di Gerusalemme, la seconda volta nelle mani del Card. Comastri nella Basilica di san Pietro, il 27 giugno seguente, e la terza volta nelle mani di Mons. Mazza; Vescovo di Fidenza, ad Assisi sabato 3 settembre.

Preparandomi a quella sobria, ma sentita liturgia mi chiedevo se fosse casualità il numero tre oppure ci fosse qualche significato. Concludevo nella camera di albergo che molto probabilmente era solo una semplice casualità, ma nella mia mente non potevo far a meno di ricordare che dopo la Risurrezione, Gesù chiede a Pietro al lago di Galilea per tre volte se lo ama più degli altri con un sottile gioco dei verbi fileo ed agapao che tanto hanno fatto discutere gli esegeti nell’esprimere il verbo amare.

Guardo la mia personale vicenda e mi sembra che non sia stonato il fatto che dopo 25 anni con tutte le mie infedeltà e peccati Dio mi chieda, come chiese a Pietro per tre volte una completa adesione al Suo progetto su di me. Pensando ancora a questa immagine di San Pietro, spingo la carrozzina fino a giungere alla bella Basilica di Santa Maria degli Angeli, i sacerdoti si stanno già preparando nella sacrestia… metto Santina nel primo banco e sono felice che Lei sia presente come 25 anni fa a questo momento tanto importante per la mia vita spirituale, mi guarda sorridente e dopo averLe regalato un bacio vado in sacrestia. Inizia la Santa Messa con i canti di Annamaria Bianchini del Musical Chiara di Dio. Sono sinceramente molto commosso. mi commuove la gente e mi commuove la presenza di mia Madre e la sua presenza in quelle condizioni! Siamo circa 150 persone, giunte qui da diverse parti d’Italia e del mondo per vivere questo momento. Forse molti non si aspettavano una cerimonia così suggestiva e spesso in un venticinquesimo di Ordinazione sacerdotale non esiste una celebrazione liturgica analoga. S.E. Mons. Mazza è stato il mio Padre Spirituale per circa 16 anni e che quindi ha seguito il mio sacerdozio per più della metà del mio cammino. Sono contento che sia Lui a presiedere il rito.

Guardo Santina che segue la Messa con molto raccoglimento e con grande attenzione. Certo a Gerusalemme, la sera del 21 giugno 2011, anche Lei era protagonista perché in quel singolare rito Lei ricevette l’Unzione dei Malati, Olinda la Cresima ed io rinnovai le mie promesse. Mi metto in ginocchio per promettere obbedienza nelle mani del Vescovo, cerco di mettere tutta la mia adesione, la mia forza e la mia disponibilità. I diversi limiti ed errori compiuti in questo quarto di secolo nella mia vita sacerdotale non hanno mai cancellato questa totale adesione al Signore: infinite volte mi sono confessato da don Carlo, moltissime volte ho cercato di correggere il mio carattere, i miei difetti e vizi, nella mia miseria riprometto con entusiasmo il mio sì, e in questo mi sento tanto vicino Pietro. Oltre alle suggestive promesse ci sono due oggetti per me davvero importanti che il Vescovo mi ha consegnato in quel giorno: il Vangelo ed il Crocifisso e tutti e due mi ridicono con grande forza il riferimento ancora a mia Madre Santina. Dopo il rinnovo delle promesse sacerdotali, come compagni di viaggio, ricevo il Vangelo e il Crocifisso.

Il Vangelo deve essere il libro con il quale confrontare ogni mia scelta, ogni mia decisione ed ogni mio pensiero. E’ un Vangelo nella versione in greco che è stato il mio inseparabile compagno in questi 25 anni. E’ un testo rovinato in più parti, ingiallito, strappato, pieno di note da me redatte che spiegano il testo o illustrano un particolare situazione della mia esistenza. A quel testo, molti sanno, sono legato in modo quasi morboso, mi accompagna sempre, è sempre nella mia cartella quando vado in ufficio, nella mia valigia quando viaggio e sempre ogni giorno è sul mio comodino, la mattina quando mi sveglio e la sera quando riposo. E’ un compagno inseparabile che ha visto e preso parte alle mie lotte, alle mi difficoltà, ai miei successi ed ai momenti di gioia. Proprio quello scritto è contrassegnato da molte frasi scrittemi da Mamma prima di essere malata e da qualche frase da Lei scritta in modo scoordinato, ma perfettamente leggibile dopo la Sua malattia. E’ dunque per me un testo davvero prezioso e di grande significato. Il Vescovo me lo consegna e consegnando quel libro consunto mi consegna altresì i 25 anni di storia passati accanto a quel Vangelo. Lo prendo e con grande venerazione lo bacio. Lui sarà per me il riferimento sicuro al quale dovrò guardare sempre, come Santina bene ha scritto e mi ha spiegato! Quella consegna del Testo sacro alla mia Vita è uno dei segni più forti di quella giornata. Quel Libro è uno scrigno che contiene non solo la Parola di Dio, pensieri di mia Madre o mie fitte annotazioni, ma contiene anche centinaia di frasi scritte da amici sconosciuti, oppure da personaggi di grande rilievo nella Chiesa: vi è la dedica del Beato Giovanni Paolo II, lo scritto di Papa Benedetto XVI, del Servo di Dio il Card. Van Thuan, del Card. Martini, Comastri, Nicora, Tettamanzi, Pappalardo, Sandri, Cè, Saldarini… e molte altre persone ragguardevoli, oppure persone sconosciute che hanno significato molto per la mia vita. Con quel libro in mano porto con me, dunque centinaia di amici e tutti loro diventano per me forza nel vivere in modo entusiasta la mia esistenza.

Il Crocifisso che mi è stato consegnato ha un altro enorme valore nella mia Vita. Esso è capace di fondere la Passione ed il dolore di Gesù con quello di mia Madre. Una piccola digressione per il gusto di sottolineare una piccola coincidenza. Sto scrivendo questo diario in data 17 maggio 2012, giorno di festa liturgica in Vaticano dell’Ascensione di Gesù. La croce di oro che porto al collo non ha una storia lunga come quella del Vangelo, ma è densa di significato. Mi è stata regalata a Gerusalemme tre anni fa, era il 21 Maggio 2009, e la coincidenza vuole che quel giorno fosse il giorno dell’Ascensione di Gesù al Cielo! Sono dunque passati 3 anni da quando al collo porto questa gloriosa croce che bene e in dettaglio ho descritto nell’ultimo libro di Santina dal titolo Quando sono debole è allora che sono forte (p. cfr. 121 e ss., Ed. Velar, 2011). Questa croce che molte volte stringo al petto contiene un piccolo brandello di garza imbevuto del sangue di Mamma versato nella Terapia Intensiva nell’agosto 2005. Da quell’anno quella stoffa imbevuta di sangue mi accompagna. In un primo momento la portavo al cuore in una teca di metallo raffigurante la vergine Maria, dall’Ascensione del 2009 quella garza è stata raccolta invece nel crocifisso di oro. Imbevuta di mirra e con una piccola pietra tolta dal Santo Sepolcro di Gesù ora è sigillata nel crocifisso. Non vi dico il valore affettivo e di significato che essa, ora ricopre per me! Quando mi sento indeciso, quando provo paura, quando voglio benedire in special modo una persona utilizzo quel crocifisso, la mattina quando celebro la Messa lo stringo forte al momento della consacrazione del Sangue di Gesù. Esso protegge il mio cuore contro gli astuti assalti del male, da forza alle mie scelte cristiane, mi fa compagnia e lo guardo con tanta ammirazione. Il 24 maggio 2011, Santina con la Sua mano tremante me lo ha messo al collo, e dopo di Lei in questo anno del Venticinquesimo, i tre Vescovi hanno ripetuto il Suo primo gesto. Quella croce, non solo mi ripropone il dolore di Gesù in croce, ma anche il dolore di mia Madre in terapia intensiva e mi invita a scoprire dietro quella sofferenza lancinante un prezioso seme di risurrezione rappresentato dalla pietruzza bianca, parte della roccia del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il fatto poi che quella croce mi sia stata consegnata la prima volta da Mamma nel giorno dell’Ascensione è un invito a pensare che la nostra vita deve avere come riferimento il Paradiso. E’ dunque per me un segno potente, che porto sempre con me accanto al mio cuore e che spesso invoco, se fisicamente non posso camminare con un Vangelo in mano sempre, invece questa croce è sempre con me da tre anni! Dopo la consegna del Vangelo e del Crocifisso guardo Mamma che con il Suo visino sorridente mi guarda intensamente. Penso tra me: è ancora qui dopo venticinque anni, ed è qui con una ricchezza così grande e così speciale che 25 anni fa non avrei mai immaginato. Mi ha accompagnato fino ad oggi, pregando con me, soffrendo per me, versando sangue per me… Al termine della Messa scattiamo alcune fotografie, ve ne è una molto bella nella quale accarezzo Mamma, sono vestito con i sacri paramenti e si vede molto bene il Crocifisso che contiene il Suo sangue. Questa è la foto che ho scelto per la copertina di questo libretto!

Consegna del Crocifisso,  Messa a S. Maria degli Angeli, 3-9-2012
Consegna del Crocifisso,  Messa a S. Maria degli Angeli, 3-9-2012

 

IV. DOMENICA 4 SETTEMBRE 2011, CHIESA DI SAN DAMIANO: LA MESSA SOLENNE DEL XXV ANNIVERSARIO DI MESSA

Il secondo momento liturgico che voglio qui descrivere è quello della Messa domenicale a San Damiano. Avevo scelto e voluto quel luogo con molto scrupolo per la densità dei suoi significati: il luogo della conversione di San Francesco, del suo dialogo con il Crocifisso, e del mandato a ricostruire la Chiesa; un luogo assai piccolo e modesto, ma che trasuda preghiera, silenzio contemplazione. Insomma non una grande e solenne cattedrale, ma una piccola chiesetta medievale che tutto il mondo conosce. Sembra che Dio ami proprio luoghi come quelli! Il caldo di settembre si sentiva forte a mezzogiorno e le porte della chiesa erano aperte per permettere a molte persone di assistere alla Messa dal cortile. I ragazzi del musical Chiara di Dio hanno contribuito a rendere speciale la Santa Messa con l’esecuzione di appropriati brani e canti. Ascoltare quelle voci era già una sorta di preghiera e non vi nascondo che l’emozione era molto forte per quelle note e per quelle voci. Santina sulla sua carrozzella, in un elegante vestito blu, era in prima fila come 25 anni fa. Vicino a Lei vi era seduta Carolina, come 25 anni fa. Dal piccolo altare mi commuovevo a vedere Santina e Carolina vicine a me nella festa. Padre Luigi era incaricato di predicare e svolse una bella meditazione sul sacerdozio e di cuore lo ringrazio. Vicino a me i sacerdoti amici concelebravano. Nel mio cuore vi era grande emozione e sentimenti profondi di ringraziamento a Dio. Quanto sono diverso da 25 anni fa, pensavo! In questi 25 anni non ho combinato nulla di eclatante, non ho mai fatto quello che volevo, ma sempre e solo quello che i miei superiori hanno comandato. Ho cosparso il mio cammino di peccato e di mancanze, di negligenze e ottusità, ma anche di impegno e dedizione alla Chiesa, quante volte ho celebrato Messa e assolto… quante volte ho amministrato i sacramenti. Mi ricordo che su queste riflessioni già ero ritornato in occasione dei miei dieci anni di messa… ma questa volta la riflessione sul mio essere sacerdote, come 25 anni fa era dominata dal ruolo importante di Santina.

All’inizio del mio essere prete, 25 anni fa, a Mamma avevo indirizzato una commovente lettera, che poi è entrata nei miei libri su di Lei. Mamma aveva 60 anni, era forte ed orgogliosa di me, aveva preparato tutto per la grande festa: mi stava davanti una donna dal grande rigore morale, di una forte disciplina di vita, di profonda spiritualità e di carattere determinato. Proprio a Lei chiedevo aiuto venticinque anni fa, senza immaginare minimamente che avrei avuto davanti a me dopo venticinque anni un angelo in terra. Una donna totalmente trasformata, mangiata e storpiata da una dura malattia, una donna silenziosa, che perde saliva, disabile al cento per cento, ma con nel volto il segno indelebile di Dio e della forza della sua grazia scritto in un dolcissimo sorriso. La donna forte e dal carattere determinato, lasciava posto ad una anziana con occhi dolcissimi e pieni di luce, con uno sguardo tenero e profondo. Il suo volto sembrava quello di Mosè dopo avere incontrato Dio sul Sinai, pieno di luce! Che donna meravigliosa mi stava ora davanti. Gli ultimi sette anni di vita sacerdotale dall’anno 2005 al 2012 sono stati profondamente caratterizzati da un intenso rapporto con Lei, da molti giudicato eccessivo, fuori posto o sopra le righe. Uno dei motivi che mi spinge a pensare che tale rapporto invece per me è un potente antibiotico contro uno stile di vita lontano dal Vangelo è il fatto che questi sette anni, in tutta sincerità sono gli anni che più ho pregato con mia madre! Mai nella mia vita passata avevo pregato così intensamente con una persona come in questi sette anni. Una preghiera semplice fatta dalle tradizionali preghiere del mattino e della sera, della preghiera dell’Angelus, del Rosario e delle Litanie alla Madonna, della Via Crucis il Venerdì, di Sante Messe celebrate insieme, ho impartito a Lei il sacramento della Confessione quasi mensilmente, ho vissuto con Lei per ben quattro volte il Sacramento dell’Unzione dei Malati a Gerusalemme: insomma in ogni giorno una robusta ora di preghiera pomeridiana insieme, oltre ai cinque appuntamenti di preghiera quotidiana… Ora mi posso chiedere sinceramente: ma se tale rapporto così intenso genera preghiera abbondante è male? La mia risposta più profonda è no! Ma il mio sacerdozio ha ricevuto moltissimo da questo rapporto anche nel campo delle virtù morali, sicuramente stare vicino a mia madre ed accudirla concretamente: spingere la carrozzina, cambiarla, imboccarla, hanno iniettato in me il farmaco dell’umiltà di vita che spesso sembra essere lontano dalla vita di noi sacerdoti. Inoltre Santina con la sua voce, ma soprattutto con il Suo esempio mi ha insegnato l’arte dell’obbedienza. La vita di Santina è possibile solo in virtù della sua micidiale obbedienza alla realtà! Accetta con pazienza di bere acqua, di essere imboccata ed accudita, di essere cambiata, e dunque mi mamma mi insegna l’obbedienza, può essere cattivo un rapporto profondo con la Madre che insegna al figlio sacerdote umiltà ed obbedienza? Penso proprio di no. Infine l’amore verso mia Madre, non mi ha chiuso su di Lei, ma invece mi ha insegnato la Carità e l’aprirmi agli altri. Mai come in questi sette anni mi sono scervellato con iniziative di solidarietà affinché il dolore di Santina abbia un senso.

Guardavo il Crocifisso di San Damiano e ricordavo il Crocifisso regalatomi da Mamma e così parlavo con quel Crocifisso: Gesù in questo anniversario porto qui i miei peccati, debolezze ed infedeltà, ma nella Bibbia leggo che l’amore per i genitori espia il peccato. Ben Sira mi dice infatti che devo curare i genitori particolarmente nella vecchiaia, perché il loro onore è onore dei figli. La pietà verso i genitori «non sarà dimenticata, ti sarà computata a sconto dei peccati. Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te; come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati». E ciò riguarda anche tutte le mie inevitabili negligenze e fragilità, che al calore dell’amore di Dio si scioglieranno come neve al sole. Signore ho commesso molti sbagli, ma questi sette anni di amore verso i genitori, verso mia madre, spero purifichino le mie debolezze e costruiscano dentro di me una forte interiorità. Queste erano le parole di una semplice preghiera mentre i tanti amici avvertivano la mia commozione dalle lacrime che sgorgavano dai miei occhi per ringraziare Dio del meraviglioso e grande dono del mio sacerdozio. Essere prete è per me tutto, non potrei respirare senza sentirmi prete, ogni mia cellula è impregnata da questo sacramento che ho ricevuto il 21 giugno 1986.

Giungeva così il momento conclusivo dell’Eucaristia, e dopo la Comunione con voce rotta dall’emozione consegnai a Mamma nuovamente la lettera per Lei composta venticinque anni prima, ma con sentimenti molto diversi: quello della devozione, dell’ammirazione e di uno sconfinato ringraziamento per l’enorme bene da Lei ricevuto in questi ultimi sette anni, gli anni migliori della nostra vita.

Consegna del Vangelo, Messa S. Maria degli Angeli, 3-9-2012
Consegna del Vangelo, Messa S. Maria degli Angeli, 3-9-2012

 

 

FRANCESCO, RIPARA LA MIA CASA

La conversione di Francesco d’Assisi rimane legata alla contemplazione del Crocifisso nella chiesetta di San Damiano. Eccocome la ricorda Tommaso da Celano: «Era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a divenirlo anche nel corpo, quando un giorno passò accanto alla chiesa di San Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all’improvviso – cosa da sempre inaudita! – l’immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto, gli parla movendo le labbra.“Francesco, – gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina” (2Cel 10: FF 593).

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Gerusalemme, Basilica del Santo Sepolcro 21 giugno 2011

 

 

Ad Assisi  don gigi ha rinnovato le promesse sacerdotali e ha ricevuto il Vangelo ed il crocifisso. Era il 3 Settembre 2011, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Don gigi ha rinnovato le promesse del suo sacerdozio nelle mani di S.E. Mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza. Grazie alla cortesia di Clemente Zucchinelli potete rivedere nel videoclip i gesti significativi di quel giorno. Un grazie particolare al Signor Clemente Zucchinelli

 

http://www.youtube.com/watch?v=1jjEI-jKtao&feature=channel_video_title

 

I. IL PROGRAMMA DI ASSISI 2-4 SETTEMBRE 2011

Carissimi Amici, il 21 Giugno 2011 celebrerò a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro il Venticinquesimo Anniversario della mia Ordinazione Sacerdotale. E’ una data che mi riempie di gioia e sono felice di poter vivere questo momento nella Città Santa insieme con mia Mamma Santina. Vorrei però celebrare anche in Italia questa ricorrenza giubilare. Perché l’esperienza sia feconda e piena di bene vorrei che divenisse un momento di riflessione, di preghiera e sobria condivisione fraterna. Ho scelto così Assisi per invitarvi a trascorrere insieme quasi un piccolo corso di Esercizi Spirituali, dove la preghiera, il silenzio e la riflessione occupino un posto importante. Vi invito tutti a partecipare dal 2 al 4 Settembre 2011 a questo momento di festa. Ecco il programma delle tre giornate.

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MATTINA POMERIGGIO SERA
VENERDI ’2 settembre 2011 – Ore 6.30 partenza da Bergamo, Colle Aperto. – Ore 13.30 pranzo ad Assisi – Ore 17.00 Sala della Conciliazione Comune di Assisi, presentazione del Libro Quando sono debole è allora che sono forte. – Ore 21.00 San Damiano preghiera  guidata da P. Luigi Zucchinelli S.X.(Possibilità di confessioni)
SABATO 3 Settembre 2011 – Ore 8.00 Santa Messa a Santa Maria degli Angeli S.E.Mons. Mazza Vescovo di Fidenza e rinnovo promesse sacaerdotali don gigi. – Ore 10.00 Inizio visita Assisi, Basilica Superiore S. Francesco: alla scuola di Giotto, un’ora di Lezione. A cura di Mons. Giuseppe Sala – Ore 17.00 Teatro del Metastasio. La CompagniaTeatraledi Carlo Tedeschi mette in scena una sacra rappresentazione teatrale dal titolo Quando sono debole è allora che sono forte ispirata all’omonimo libro. – Ore 21.30 Teatro del Metastasio, Musical della Compagnia Teatrale Chiara di Dio in esecuzione stabile ad Assisi
DOMENICA 4 Settembre 2011 – Ore 9,00 Preghiera guidata da P. Luigi ZucchinePartenza per San Damiano.lli S.X.(Possibilità di confessioni) – Ore 12.00 SANTA MESSA SOLENNE DELVENTICINQUESIMO – Ore 13,30 Pranzo di festa e saluti – Ore 16.00 Partenza in pulman per Bergamo – Ore 22.00 Arrivo a Bergamo in Colle Aperto

 

Vi aspetto numerosi, offriremo la nostra preghiera per la santificazione dei Sacerdoti e perché il Signore doni ancora alla nostra Parrocchia di Città Alta il dono di nuove e sante vocazioni alla vita sacerdotale. Con grande stima e cordialità vostro Don Luigi Ginami

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II. TUA MAMMA ANCOR PRIMA DI GENERARTI TI AVEVA OFFERTO AL SIGNORE

Una Lettera di Franca Squillaci al ritorno di Assisi:

Caro Don Gigi, dal momento che fino ad oggi non ci siamo visti di persona, voglio esprimerti per iscritto le mie considerazioni sulle bellissime giornate trascorse ad Assisi. Da diverso tempo non mi sentivo così profondamente coinvolta, soprattutto durante la celebrazione della Santa Messa, sia il sabato che la domenica, quando mi sono emozionata nel sentirTi rileggere la lettera scritta alla Tua mamma in occasione della professione sacerdotale. Con quanto affetto ringraziaVi la Tua mamma che ancor prima che Ti generasse Ti aveva offerto al Signore! Quale grande dono e quale ricompensa da Dio! Egli ricambia sempre il nostro amore e la nostra fedeltà con grande generosità, come ha fatto con Tua madre. Ho notato che anche Tu eri emozionato e penso che questo sentimento era comune a tutti i presenti. Un’altra cosa che mi ha colpito è stato lo spirito francescano che abbiamo assaporato in quelle giornate ed in quei luoghi in cui è vissuto San Francesco e nei quali si respira a distanza di secoli, tutto l’incanto della Sua semplicità e Santità. E che dire di San Damiano!

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Il solo pensiero che quel bellissimo Crocifisso ha parlato a San Francesco, mi ha riempita di gioia e di stupore, come se tutto fosse accaduto il giorno prima. Inoltre il Crocifisso che Tua madre ha custodito gelosamente per tanti anni, mi ha fatto capire, ancora una volta la Sua grande fede, di cui non avevo dubbi, ed il Suo profondo rispetto per Dio e per tutto ciò che è sacro :un grande esempio per noi che viviamo in un mondo in cui si ha poco rispetto per tutto ed a  volte anche per i luoghi di culto. L’espressività di quel Crocifisso mi ha fatto pensare che quel Volto ha sofferto ed ha gioito con Tua madre per tanti anni. Gesù è sempre con noi! Nel rientrare verso Roma, con il cuore pieno di serenità e di pace, ho condiviso con mio marito la bellissima sensazione che ho ricevuto dalle persone con cui abbiamo vissuto insieme quelle giornate, persone a noi sconosciute, ma che per me erano come se facessero parte della mia esistenza. Il loro garbo e la loro cordialità nei miei confronti mi hanno fatto sentire da subito una di loro in spirito di grande fratellanza e condivisione. Mi sono sentita compresa più da loro che dalle persone che frequento abitualmente nella mia parrocchia. Come vedi, caro Don Gigi, avrei molte cose da raccontare, ma queste sono le sensazioni più forti e belle che ho ricevuto nello stare insieme in questi tre giorni ad Assisi. Pertanto voglio ringraziare tutti quanti, te per primo, per avermi offerto questa straordinaria opportunità di condivisione fraterna e di preghiera, che non potrò mai dimenticare. Grazie di cuore per tutto questo.Con affetto Franca Squillaci

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III. PER RIVIVERE L’ATMOSFERA DELL’INCONTRO DI ASSISI

Francesco d’Assisi – racconta il suo primo biografo, Tommaso da Celano – “ardeva di amore in tutte le fibre del suo essere verso il sacramento del Corpo del Signore”. E “riteneva grave segno di disprezzo non ascoltare almeno una messa al giorno, se il tempo lo permetteva. Si comunicava spesso e con tanta devozione da rendere devoti anche gli altri”. … E voleva anche che si dimostrasse grande rispetto alle mani del sacerdote, perché a esse è stato conferito il divino potere di consacrare questo sacramento. “Se mi capitasse – diceva spesso – d’incontrare insieme un santo che viene dal cielo e un sacerdote poverello, saluterei prima il prete e correrei a baciargli le mani. Direi infatti:  Ohi! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo di vita e possiedono un potere sovrumano!”.
In questa pagina è riassunto tutto il senso della vita eucaristica di san Francesco. Non manca proprio nulla:  la messa, la comunione, l’adorazione, il decoro dell’altare e delle chiese, la venerazione per i sacerdoti. ….

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Francesco non si stanca di raccomandare ai sacerdoti soprattutto l’umiltà, riferendo l’esempio di Gesù stesso il quale “ogni giorno si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine:  ogni giorno, infatti, egli stesso viene a noi in apparenza umile, ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote”. E le mani del sacerdote dovrebbero essere pure come quelle della Madonna, raccomanda il serafico padre, esprimendosi con queste parole sublimi:  “Ascoltate, fratelli miei. Se la Beata Vergine è così onorata, come è giusto, perché lo portò nel suo santissimo grembo (…) quanto deve essere santo, giusto e degno colui che tocca con le sue mani, riceve nel cuore e con la bocca e offre agli altri, perché ne mangino,  Lui non già morituro, ma in eterno vivente e glorificato, sul quale gli angeli desiderano fissare lo sguardo”.

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Le Fonti Francescane
DELLA VERA E PERFETTA LETIZIA.
[278] Lo stesso [fra Leonardo] riferì che un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria [degli Angeli],
chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi”. Questi rispose: “Eccomi, sono pronto”. “Scrivi – disse – quale è la
vera letizia”.
“Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine, scrivi: non è vera letizia. Cosi pure
che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’Oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re
d’lnghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno
convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli;
ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia”.
“Ma quale è la vera letizia?”.
“Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che,
alI’estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino
a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a
lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: “Chi è?”. Io rispondo: “Frate Francesco”. E quegli dice: “Vattene,
non è ora decente questa, di andare in giro, non entrerai”. E poiché io insisto ancora, I’altro risponde: “Vattene, tu sei
un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te”. E io sempre
resto davanti alla porta e dico: “Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte”. E quegli risponde: “Non lo farò. Vattene
al luogo dei Crociferi e chiedi là”.
Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera
virtù e la salvezza dell’anima”.

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In attesa del diario di viaggio ecco la tabella dei 33 viaggi di Santina:
TRENTATRE VIAGGI NEL MONDO

TABELLA DEI VIAGGI DI SANTINA DOPO LA LUNGA DEGENZA IN OSPEDALE
Destinazione Data Giorni Chilometri percorsi
1 Marina di Massa, Roma 03-15.07.06 13 1290
2 Roma 03-12.12.06 10 1224
3 Marina di Massa 03-10.04.07 06 550
4 Loreto, Roma 29-08.07.07 10 1369
5 Venezia 14-15.08.07 02 476
6 Gerusalemme 4-11.10.07 08 5504
7 Marina di Massa, Pisa 23-29.12.07 07 664
8 Nimes, Lourdes, Nizza 19-25.03.08 07 2200
9 Vienna, Cracovia,Czestochowa, Bratislava 1-8.06.08 08 3117
10 Assisi, Roma, Loreto 1-8.11.08 08 1455
11 Barcellona, Madrid, Genova 22.12-01.09 11 3288 (incluse 329 miglia nautiche in mare Barcellona-Genova)
12 Milano 15.3.09 01 106
13 Torino 22.3.09 01 364
14 Lugano 29.3 09e agosto 2009 02 237
15 Roma e Fregene 5-19.04.09 15 1306
16 Gerusalemme, Nazareth 14-21.05.09 08 5924
17 Gardaland 28-29.06.09 02 184
18 Venezia, Bari, Rodi, Atene,Argostoli, Dubrovnik, Venezia 10-17.08.09 crociera 08 4498
19 Loreto, S. Giovanni Rotondo, Pompei, Roma, Marina di Massa 1-8.11.09 08 1917
20 Genova, Katakalon, Atene, Rodi, Alessandria, Cairo, Herakleon,Messina, Civitavecchia Genova 19-29.12.09 crociera 11+3 (5462 + 669+416) 6547
21 Pasqua a Roma e Fregene 28 marzo–10 Aprile 2010 14 giorni 1360
22 Torino, Ars e Parigi 29.4-3.5 2010 05 1856
23 Gerusalemme, Nazareth 3-10.06.10 08 5924
24 Roma 11-18.07.10 07 1224
25 Genova, Portofino,Ajaccio,Civitavecchia, Salerno, Tunisi,Cartagine, Palma di Maiorca,Tolone, Genova 9-16 Agosto 2010Crociera 08 3824
26 Bergamo – Sharm El sheik 1-8.11.2010 08 5874
27 Loreto – Roma 31.12 – 6.1.2011 07 1402
28 Bergamo – Cannes – Marsiglia – Nimes – Carcassonne – Lourdes – Cannes – Principato di Monaco – Bergamo 6-13 Febbraio 2011 08 2301
29 Venezia per Carnevale 2011 6 Marzo 2011 01 476
30 Assisi – Roma – Orvieto 16.4-2.5 2011 17 2100
31 Gerusalemme, Nazareth, Beatitudini, Gerico, Qumran 16-23.6.2011 08 6304
32 Venezia, Capo d’Istria, Ravenna, Bari, Dubrovnik, Medugorje, Venezia, Padova 13-20.8.2011 08 2850
33 Bergamo – Assisi – Bergamo 2-5.9.2011 04 1054
TOTALI 252 78769

 

La Signora Giuditta Legrenzi per l’occasione ha composto una bella poesia che riportiamo qui nell’originale. Ringraziamo la Signora per averci concesso la pubblicazione e per averla pronunciata il 4 settembre 2011 ad Assisi al termine del pranzo di festa. Per vedere bene la poesia cliccare sull’icona qui sotto riportata:

 

poesia di Giuditta su Facebook


Stimatissimo MonsignoreAnzi  no,  forse è megliocarissimo Don GigiFin dalla nascita il tuo percorso era già dato:fede, speranza e devozione al Signore.Una pagina di diario anni fa l’ha rivelato,che a Lui il tuo cuore era stato donato .Da venticinque anni al Suo servizio lo onori,ogni giorno a Noi credenti mostri della vita i migliori colori,e un esempio di umiltà e ricchezza d’animo ci hai dato.Non solo guida spirituale, ma anche amico sincero,sempre presente con consigli e parole di conforto,della Cristianità ci hai svelato l’aspetto più dolce e vero,verso di Noi tendi una mano, sempre con occhio accorto.Abbiamo trovato in Te persona squisita,nelle nostre case una tua visita è sempre gradita,con i Tuoi libri hai saputo ammaliarci,e con i Tuoi insegnamenti, nei periodi di buio, abbiamo imparato a ritrovarci.Siamo tutti qui, affianco a te, per questa occasione importante,parenti e amici in questo giorno di festa ,ci stringiamo con un abbraccio incoraggiante,perché Dio, ti tenga sempre per mano ,trascinandoti anche quando  il tuo cammino sarà più faticoso.Con affetto …dalle Valli Bergamasche
Il giornale a cui fa riferimento la Compagnia Teatrale di Carlo Tedeschi  che s’intitola A COME AMICI, nel numero del 7 Ottobre 2011,dedica alle giornate di Assisi una bella pagina che riportiamo qui in formato JPG:
Assisi 004012

 

ed ecco la pagina dedicata al XXV di Ordinazione sacerdotale:

Assisi 004013

 

 

 

 

ASSISI 2-4 SETTEMBRE 2011 Carissimi Amici, il 21 Giugno 2011 celebrerò a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro il Venticinquesimo Anniversario della mia Ordinazione Sacerdotale. E’ una data che mi riempie di gioia e sono felice di poter vivere questo momento nella Città Santa insieme con mia Mamma Santina. Vorrei però celebrare anche in Italia questa ricorrenza giubilare. Perché l’esperienza sia feconda e piena di bene vorrei che divenisse un momento di riflessione, di preghi