Regala un Sorriso

Adozioni in Kenya programma 2024-25-26


E’ la proposta di adozioni a distanza per tre anni (2024-25-26 ) di 10 bambini in Kenya , tutti sieropositivi , con una offerta annua di Euro 300 per un totale di 900 Euro per bimbo.

L’importo di Euro 3000,  suddiviso in 300 Euro per dieci bambini,  sarà versato in un’unica soluzione di Euro 3000  allo scadere dell’anno al nostro rappresentante in Kenya Jimmy Katana.  La peculiarità del programma è il fatto che sarà gestito direttamente dal  nostro Responsabile .

ANNUALITA’ DATA IMPORTO EURO 3000
PRIMA RATA 2024  Euro 3000
SECONDA RATA 2025 Euro 3000
TERZA RATA 2026 Euro 3000
TOTALE  TRE ANNI  EURO 9000

REGALA UN SORRISO IN KENYA 2024-25-26
Apro questa pagina web  riportando un bellissimo articolo di Famiglia Cristiana scritto dalla cara amica Giulia Cerqueti. Tale testo ci può regalare alcune emozioni con le quali sarà poi più facile descrivere il profilo di nove bambini sieropositivi che oltre a Patricia abbiamo adottato per il prossimo triennio. Ecco il testo di Giulia del 28 marzo 2024.

“REGALA UN SORRISO IN KENYA”, ADOZIONI A DISTANZA CON AMICI DI SANTINA ZUCCHINELLI

“La Onlus, nata per iniziativa di don Luigi Ginami, promuove un nuovo programma di solidarietà: con 300 euro all’anno per tre anni si può aiutare un bambino sieropositivo nel Paese africano. Si chiama “Regala un sorriso in Kenya”: è il nuovo programma di adozioni a distanza per il triennio 2024-2026 lanciato dall’Associazione Amici di Santina Zucchinelli. Il programma prevede la donazione di 300 euro all’anno per tre anni per aiutare un bambino sieropositivo a vivere, crescere, andare a scuola, avere una vita serena e dignitosa. Come il piccolo Evan, nato nel 2022 da mamma e papà entrambi sieropositivi. Il padre è morto, la mamma, 31 anni, ha avuto altri due figli oltre a Evan. L’assocazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus è nata per iniziativa di don Luigi Ginami, sacerdote di Bergamo, chel’ha intitolata a sua madre Santina. A lei è dedicata anche la Fondazione Santina Onlus. Nel nome di sua madre – donna dalla fede incrollabile scomparsa nel 2012 dove aver lottato strenuamente contro una dolorosa malattia –  don Gigi (come tutti lo chiamano) dedica la sua vita di sacerdote alla solidarietà nel mondo, raggiungendo le periferie invisibili di aree poverissime, incontrando gli ultimi, gli emarginati, le persone che vivono nel diagio economico e sociale, nell’abbandono, come i carcerati, le persone malate, la madri sole, le vittime di violenze e abusi. I viaggi nei vari Paesi, dal Messico al Kenya,  dal Vietnam alla Colombia, si traducono in concreti progetti solidali, per aiutare in modo pratico e sostenibile persone, famiglie, comunità, e in piccoli libri solidali, nei quali don Gigi racconta l’esperienza vissuta nei suoi viaggi, dando voce alle persone incontrate. Dal 14 al 23 marzo scorsi don Ginami ha realizzato il suo sessantesimo viaggio di solidarietà in dieci anni di attività: destinazione il Kenya, dove il sacerdote fra le altre iniziative ha inaugurato un nuovo sistema di irrigazione dei campi nella prigione di Mtangani (nella foto in alto, don Gigi con il piccolo Evan e sua madre in Kenya in un video di presentazione del programma “Regala un sorriso in Kenya 2024-26” che si può trovare su Youtube)..”
Voglio davvero ringraziare di cuore Giulia per la vicinanza che mi ha mostrato sempre, da quando insieme abbiamo scritto il libretto di Marco Antonio, fino a giungere a quello dedicato a Luca Lorini, ed oggi con la squisita attenzione al nostro nuovo programma di adozione a distanza. Ed ecco la storia di ognuno dei dieci bambini, inizierò, come con una sorta di introduzione, dalla vicenda tormentata e triste di Patricia

PATRICIA
Sto scrivendo dall’aeroporto di Dubai, dove siamo atterrati questa mattina alle quattro e ripartiremo alle 15,55 oggi pomeriggio. Nella grande città è evidente la presenza del tempo del Ramadan, ma andando prima in centro, ciò che mi ha incuriosito che tre uomini nella metropolitana seduti vicino a me pregavano con il corano e leggendo dal telefonino. Incredibile quanta fede questa gente professi. Io dovevo  ancora  pregare l’Ora Media del breviario, incoraggiato da loro ho preso anche io il telefonino, mi sono fatto il segno di croce e muovendo anche io le labbra come loro ho recitato l’ora liturgica: ci volevano tre musulmani con il loro esempio per non vergognarmi di pregare anche in metropolitana? Ci  credo che in Italia si giunga alla assurdità di proporre in una scuola statale  la chiusura per la festa del Ramadan! …Ma dove andremo a finire con la nostra grande mancanza di fede? Le chiese ed i seminari si vuotano, alle messe sempre meno gente e… in questa quaresima cosa abbiamo fatto??? Ma torniamo a noi. Scrivere di Patricia a Dubai, dove la ricchezza è sfarzosa, davvero mi fa vivere una profonda e grande contraddizione. Visitando la città, la metropoli ti sputa in faccia tutta la sua ricchezza: non ero mai stato a Dubai ma, da quel poco che ho visto, sicuramente è una città che ha un tenore di vita piú alto di Singapore e New York. Di New York senz’altro! E qui mi trovo a scrivere di una piccolina che con i suoi otto anni e la manciata di ossa in cui è ridotta non supera i 12 chili. Non so se hai mai provato a prendere in braccio una bambina denutrita e mangiata dall’ HIV. La prima sensazione che provi è quella di una strana leggerezza: sei pronto a sostenere un peso… e poi ne scopri purtroppo un altro. Ed allora cominci a dire, ma questa piccolina davvero è malata… ma ascoltate il nostro incontro. Uno degli scopi di questo viaggio era quello di dare inizio al quarto ciclo del progetto di adozioni a distanza dall’eloquente titolo di “Regala un sorriso in Kenya”. Abbiamo così preso congedo dalle 10 famiglie dello scorso programma ed abbiamo visitato le case di dieci nuovi bambini che saranno adottati da noi per i prossimi tre anni. Il progetto è molto semplice quanto esigente. La persona che decide di adottare uno di questi bimbi versa euro 300 per tre anni. Il nostro aiuto è dunque di 25 euro al mese. I genitori adottivi vengono inseriti in una chat di whatsapp nella quale possono avere notizie e seguire i loro piccoli; naturalmente Jimmy in Kenya coordina gli aiuti ed una volta all’anno io visito le famiglie per sapere se tutto procede bene e come stanno i bambini…. Siamo arrivati così al quarto gruppo di nuovi bambini. Ma l’Africa  riserva sempre tante sofferenze perché i nostri piccoli del Kenya sono tutti e dieci sieropositivi! Nel prossimo capitolo  ve li presenterò tutti, ma in questo voglio parlarvi della Piccola Patricia, l’ultimo dei dieci casi visitata ieri. Incontriamo Patricia ieri mattina, la bambina è nata il 7 luglio 2016, dunque in luglio compirà otto anni. La mamma di Patricia si chiama Miriam, una povera disgraziata di 23 anni che scriteriatamente ha abbandonato tre figlie e un figlio. Il nome delle figlie è, oltre a Patricia, quello di Purity, Margaret e il figlio si chiama Paul. Naturalmente i quattro figli Miriam li ha fatti con uomini diversi. Purity ha messo su famiglia e se ne è andata nella sua giovane età a vivere con un uomo e Paul è scomparso. Entrando nella baracca di Patricia vedo una giovane ragazza e penso sia la madre, ma la ragazzina di 17 anni timidamente mi dice che lei non è la madre, che Miriam da due anni non vive più con loro, sta a Watamu ed è alcolizzata, passando da uomo a uomo in una storia di squallore. “Padre Gigi, mi chiamo Margaret ho 17 anni e sono la sorella di Patricia, io mi prendo cura di lei e della sua malattia, ma devo anche prendermi cura di mia figlia Sasha che ho avuto due anni fa da un uomo che poi è scomparso. La stamberga trasuda miseria e sporcizia e così in questa situazione infernale arriva lei  con il suo  vestito consunto e lurido. Cammina piano la piccola, lentamente. Ha gli occhi spenti, mentre arriva verso di me il sole si affaccia alla finestra aperta e improvvisamente la rischiara tutta. È magra la piccolina, magra,magra e tossisce forte, continua a tossire… mi viene in mente la mamma di Santina; la mia  Everlyne era tanto magra e compromessa nei polmoni. La guardo, Patricia, e la sollevo:  è leggerissima e così un peso, un macigno mi entra nel cuore e nell’ anima! Siamo in un venerdì di quaresima, venerdì  22 marzo. Noi cristiani in questo giorno ripercorriamo la via crucis, il cammino della croce. Immediato mi appare il quadro della via crucis nella croce di questo angelo, Patricia: lei ha un Cireneo e si chiama Margaret! È troppo facile fare la via crucis in chiesa davanti a devoti quanto asettici quadri dipinti con gusto ottocentesco! Altro conto è toccare la sofferenza nella via crucis di tanti poveri oggi che nella strada della loro vita rendono autenticamente vera la croce portata da Gesù. Margaret, il nostro Cireneo, non porta solo la croce di Patricia , in braccio ha la sua piccolina Sasha. Per un momento mi sono chiesto se dedicare questo libretto a Rolando od a Margaret tanta è la speranza che la ragazzina ha saputo dare ad un vecchio rincoglionito di prete di 63 anni come me !!! Margaret davvero ha nel cuore quella forza di Amore e Carità che la rendono vera testimone di Dio che ama ed accudisce Patricia inventando una figura tanto bella come quella di Margaret. Patricia alza le sue braccia e  tutte le ossa si rendono a me visibili e scatena un poderoso abbraccio… mi commuovo e ringrazio Dio che mi regala in tutto il mondo abbracci così belli e densi di significato. Tante volte non mi rendo conto della grande fortuna che ho in questi viaggi di solidarietà: è molto più il bene che ricevo di quel poco che compio e spero che Dio sia pietoso e misericordioso con me nel giudizio finale perché mi ha regalato infinite possibilità di conversione. Anche ora qui a Dubai, mentre rifletto su ieri, mentre attendo il volo per Milano.  Sono ora a bordo del volo per Milano con circa 500 persone a bordo, un autentico gigante dell’ aria, vicino a me siedono due cinesi che non spiccicano una parola di inglese e quindi prendo l’occasione di continuare e chiudere questo quinto report che svolgo ancora in pieno viaggio e pieno di stanchezza, con i piedi provati da vesciche, scottature, lividi e punture di zanzare… guardo la mia piccolina mentre la tengo in braccio e noto diverse punture di insetti, poi i piedini con calli duri sono però cosparsi di macchie, probabilmente per qualche allergia immagino, ma in un fisico che compromesso dall’HIV tutto può trasformarsi in un dramma… la guardo non è pulita avrebbe bisogno di una doccia, ma chi la accudisce sta peggio di lei come pulizia, sul vestitino di Patricia vi sono macchie vecchie di unto, in alcune parti vi sono bruciature di fuoco, probabilmente il  vestito non è mai stato lavato. Quello straccio noi non lo utilizzeremmo neppure per pulire la casa: troppo sporco! Ed invece qui è tutto ciò che la piccolina possiede: “ Ciao Patricia, mi chiamo Gigi, con Jimmy vogliamo prenderci cura di te per alcuni anni: magari un cibo più nutriente, un vestito nuovo e pulito ed aiutarti con le medicine…” Jimmy traduce e la piccolina sorride,mi abbraccia e poi mi dice: “ muzungo gigi ti voglio tanto bene, hai una faccia bianca  ma buona…” scoppio a ridere per l’ ingenuità della risposta che la rende dolcissima. Tocco nella tasca e estraggo le ultime caramelle di Blanca: sono magicamente tre: ne scarto una e la metto in bocca della piccola Shasha, poi ne offrono una a Patricia che accende gli occhi di luce: davvero i bambini si rendono felici con una caramella, immaginatevi in Africa dove sono così rare… ma la terza caramella è quella che più mi riempie di gioia, quella per Margaret: la scarta la mette in bocca e …torna bambina con quella ingenuità dei 17 anni, sorride felice, mi fissa e mi dice: “ Erano anni che non mangiavo una caramella ed anche mia sorella…forse mia figlia è la prima! Don Gigi mi hai fatto tornare bambina,interessandoti a me a Sasha ed aiutando mia sorellina Patricia. Sono così felice, non puoi immaginare quanto”. Jimmy traduce velocemente. Io mi avvicino, la  accarezzo e la stringo forte forte a me: “Tu oggi non sei tornata bambina, lo sei sempre stata… sei una mamma-bambina: tua madre ed un uomo hanno tolto a te la vita spensierata, ma se una sola caramella ti fa tornare bambina, vuole dire che il tuo cuore è buono! Questo cuore buono sono sicuro che toglierà la paura del tuo cuore e dipingerà sul volto speranza… Margaret, non ti preoccupare: torno presto e ti porterò nuovamente una caramella e tu non smettere di avere cuore buono, conservalo puro! E se hai bisogno dillo a Jimmy… noi ci siamo!” Saltiamo in moto, lascio l’Africa con il sapore di una buona caramella in bocca sapete come si chiamano quelle tre caramelle dolcissime che in Italia non si trovano? Si chiamano Shasha, Patricia e Margaret! Provo ad inviarvi il report dall’ aereo, se non ci riesco appena atterro giuro che lo faccio!

GLI ALTRI NOVE BAMBINI

Evan n.1
Evan è un bimbo nato il 12 agosto del 2022 ed è sieropositivo. La sua mamma si chiama Elisabet, ha 31 anni ed è anche lei sieropositiva. Il nome del papà di Evans è Cengo ed è morto purtroppo di AIDS. Evans vive in casa della nonna Kabibi ed ha altri 2 fratellini che fortunatamente non sono sieropositivi. La miseria si tocca con le mani e i tre bimbi sono denutriti, mangiano quando possono.

Freddy n.2
Freddy è nato il 24 gennaio 2015 ed ha 9 anni, nella famiglia vi sono otto figli, ma gli altri sette frateli sono tutti sani. La mamma di Freddy si chiama Paula ed ha 42 anni, svolge lavori occasionali. Paula ha scoperto di esser sieropositiva quando è rimasta incinta di Freddy, facendo gli esami clinici per la gravidanza. Paula ci dice di aver preso l’HIV dal marito Mukutano di 48 anni ed anche lui svolge lavori casuali. L’uomo ha diverse donne dalle quali ha avuto altri figli. Gli otto bambini vivono tutti insieme.

John n.3
John è nato il 25 aprile 2013 ed ha 11 anni, anche lui è sieropositivo. La sua mamma si chiama Furaha ed è nata nel gennaio 1976 ed ha 48 anni. La madre è singola, il padre del bambino si chiama Cahaso e vive da solo, pur essendo poligamo. Furaha ha avuto 8 figli da un unico padre il quale l’ha lasciata dopo la nascita di John. Cinque dei figli sono maggiorenni, in casa rimangono dunque sulle spalle di Furaha tre bambini di cui solo il nostro John è sieropositivo. Furaha vende frutta per vivere.

Yousuf n.4
Yousuf è nato il 15 agosto 2014, ed ha dunque 10 anni. In famiglia sono tre fratelli: due bambini ed una bambina. Il bambino vive con il padre che vive solo; si chiama Abdu Abdalla ed è nato il 12 giugno 1979 ed ha 45 anni. L’uomo si prende cura di tutti e tre i figli. La famiglia è musulmana. Ha trovato la moglie in fragrante adulterio nell’ottobre 2023 e quindi l’ ha mandata via da casa. Abdu Abdalla fa il cuoco in un piccolo ristorante e sta cercando un’altra moglie.

Stella n.5
E’ la ragazza più grande del gruppo perché è nata il 12 novembre 2007 ed ha 17 anni: ha quattro fratelli e due sorelle, non lavora ma aiuta la madre in casa ed è studente. Il padre di Stella si chiama Enoch ed ha 45 anni, presta servizio in una compagnia di vigilanza privata in un hotel. Enoch ha infettato Caroline che è la madre di 35 anni e non ha lavoro, oltre stella altri due figli sono sieropositivi.

Faida n.6
La bambina è nata il 22 ottobre 2022, ed ha quindi quasi due anni, è sieropositiva. La famiglia è musulmana ed il padre Weyakut ha 28 anni ed è un motociclista che offre servizi di trasporto per le persone. Il nome della madre è Sofie, la ragazza ha 27 anni e non ha lavoro. La coppia è spostata da due anni. Sofie è HIV ed ha avuto prima da un altro uomo una bambina di 9 anni che però non è sieropositiva.

Toia n.7
Toia è un bambino di tredici anni nato il 17 agosto 2011, il ragazzo è sieropositivo ed ha un difetto all’udito. La madre del nostro caro Toia è morta e lui vive con il padre che si chiama Salim. Salim ha 47 anni e svolge lavori occasionali. Chi si prende realmente cura di Toia è il fratello maggiore di 26 anni che si chiama Charo e che è operaio in una ditta.

Nievu n.8
La bambina è nata l’11 maggio 2014 ed ha quindi 10 anni ed è siropositiva. Nievu aveva due fratelli entrambi morti di AIDS, La sua mamma è morta anche lei ed è la nonna Elena di 49 anni a prendersi cura di lei. La casa di Elena è piena di bambini perché Elena ha in casa non solo Nievu ma altri dieci nipotini e sei dei suoi figli. Insieme con la figlia più grande Elena si prende cura di tutti questi bambini e come lavoro vende frutta al mercato insieme alla figlia maggiorenne che vive nella capanna con lei.

Jasmine n.9
Jasmine è una ragazzina nata il 5 novembre 2010 ed ha quindi 14 anni, anche lei è sieropositiva. La madre si chiama Helen è nata il 4 giugno 1989 ed ha 35 anni ha due figli; Helvis l’altro figlio è sano. Il padre di Jasmine ed Helvis si chiama Gabriel ed anche lui ha 35 anni e svolge lavori occasionali, mentre  Helen vende pesce. Sia Helen che Gabriel sono sieropositivi.

Patricia n.10
Vedi profilo nel capitolo precedente.

Ulteriori informazioni, fotografie e video esclusivamente saranno fornite ai “genitori adottivi” nella severa prassi che la nostra associazione nutre per la tutela dei minori, soprattutto perché affetti dallo stigma dell’HIV. Quindi se volete conoscere di più dei bambini dovete solo prenderli in adozione a distanza per tre anni! Coraggio, attendo le vostre adesioni!

IL REGOLAMENTO DEL PROGRAMMA DI ADOZIONE: REGALA UN SORRISO IN KENYA 2024-25-26

  1. La quota annuale per l’adozione a distanza è di Euro 300 a persona e l’impegno è triennale per un totale di Euro 900.
  2. Raccolte le 10 quote annuali per un totale di Euro 3000, con bonifico bancario e facendoci carico delle spese bancarie in ricezione, con qualifica OUR, eroghiamo l’intera somma al nostro Responsabile in Kenya Jimmy Katana che personalmente cura le adozioni a distanza..
  3. Jimmy ci invia ricevuta di Euro 3000
  4. Una volta al mese il nostro Responsabile in Kenya che segue  il programma,  dona l’equivalente in scellini di Euro 25 ad ogni famiglia dei 10 bambini, in verità non dona denaro ma servizi comperati con quella somma, come si spiega al seguente n.5
  5. Jimmy, informando il Presidente, si incarica di usare i 25 euro nel seguente modo:
    5.1.    Educazione (tasse scolastiche e di iscrizione dei bambini adottati)
    5.2     Alimentazione (farina, fagioli, riso)
    5.3     Medicine e visite mediche, qualora che ne fosse bisogno per il bambino o i genitori o parenti ammalati di AIDS. In questo caso, se ci fosse bisogno di cure mediche l’intera somma sarebbe suddivisa in: spese mediche prima di tutto, poi per l’alimentazione ed infine nella educazione.
  6. Mensilmente Jimmy si curerà di scrivere un resoconto di come il denaro sia stato impiegato ed ogni semestre, od in occasione di un nostro viaggio di solidarietà provvederà a consegnarci ricevute di quanto speso.
  7. Al termine dell’ anno in una approfondita revisione con Jimmy si provvederà a rinnovare l’annualità successiva
  8. Per tutti questi motivi di impegno sono ad esortare tutti i genitori adottivi a non abbandonare il programma di adozione, viste anche le precarie situazioni di salute dei piccoli.
  9. Le vie di informazione saranno solo 3:
    9.1. La pagina web dedicata al nostro programma, dove si troveranno i dati generali dei bambini, dei pagamenti e della situazione in cui essi vivono. Tale pagina è visibile a tutti
    9.2. La chat del gruppo di adozioni a distanza. In questa a scadenza regolare Jimmy provvederà ad inviare notizie più specifiche.
    9.3 Una chat personale con Jimmy (per chi intende inglese) attraverso la quale avere notizie più dettagliate sui bambini.
  10. Il programma è triennale e non rinnovabile.

Venerdì della Settimana in albis
5 aprile 2024