Interventi

Strada in Vietnam del Nord


In Vietnam del Nord, a due ore di strada da Hanoi, Fondazione Santina sta costruendo una strada a Dong Nanh. Ti vogliamo far conoscere un Miracolo

LA STRADA DEL MISTERO
Finalmente il giorno è arrivato. Sono progetti piccoli, ma ogni volta che se ne realizza uno è un profondo conforto per me e al tempo stesso uno stimolo a continuare. Non nascondo che alcune volte lo sconforto lo sento, in Italia e anche in questi luoghi. Non sempre è facile realizzare il bene e le difficoltà sono mille. Basta pensare recentemente al pozzo in Iraq per estrarre acqua, o gli anni scorsi alla difficile e complicata costruzione del ponte con le autorità statali nel delta del Mekong, qui in Vietnam. La giornata è carica d’acqua. In un panorama devastato dall’acqua piove, diluvia, scende acqua a catinelle. Nonostante questo arriviamo al villaggio e all’inizio della strada. La prima cosa che mi colpisce è il bellissimo cartello statale blu dove, in italiano, appare “Fondazione Santina”. È il secondo cartello stradale e il fatto che lo Stato del Vietnam riconosca in qualche modo la nostra opera ci rende orgogliosi. Donne vestite con i tradizionali vestiti rossi, semplici ed eleganti, ci stanno aspettando. Per ripararmi dall’acqua ho in testa il grande cappello a falde comperato in Perù, ottimo per riparare dal sole e ancor di più dalla pioggia. La jeep con Thien ci lascia e padre Bruno, responsabile della Caritas di Hanoi, ci accompagna. Il parroco ci viene incontro. Ė felice di mostrarmi la bella strada fatta di cemento e mattoni. Questa strada, che un miracolo ci ha permesso di realizzare in poche settimane come ben sapete, ha portato con sé alcuni meravigliosi gesti. “Se percorri una strada, devi essere tu stesso Strada” questo è il motto che guida questo viaggio e la costruzione di questa strada lo realizza profondamente. La gente si è sentita coinvolta e uomini e donne hanno lavorato in modo duro e serio per abbattere i costi: il terrapieno in cemento armato, l’asfalto da livellare. Hanno lavorato tutti con forza e con capacità senza risparmiare! Mi spiegano che non solo hanno lavorato insieme, ma anche cucinavano insieme condividendo i frutti della terra: chi portava noci di cocco, chi banane o licis, patate, pesci del torrente, qualche porzione di cane che i poveri ancora oggi mangiano qui in Vietnam, sacchi di riso, polli; chi spremeva arance, ananas. Mentre i contadini raccontano, e il padre traduce, nel mio cuore nasce un grande rispetto per quelle mani piene di rughe. Le stesse mani le rivedo durante la comunione. Vengono tutti, anziani e giovani, con mani piene di calli, uomini e donne dalle mani screpolate. Mi domando: ‘In Italia, oggi, incontro ancora queste mani?’. La mia risposta è un no secco. ‘Cosa incontro in Italia?’. Depressione, angoscia… mani pulite e curate con manicure e pedicure. Qui mani di ragazze giovani, mondine nelle risaie, deturpate dall’artrite, occhi meravigliosi nascosti sotto il caratteristico cappello a cono che tanto mi piace… Mentre distribuisco la comunione, tra un’ostia e l’altra, mi chiedo se, forse, queste mani ruvide, dure e screpolate non accarezzino meglio la Vita di noi. Queste mani screpolate e callose non sono forse un forte antidoto alla depressione e all’angoscia?

I contadini continuano il racconto al riparo di una piccola tettoia e io rimango sempre più meravigliato: il lavoro come luogo di comunità, come condivisione e non come competizione di interessi personali, il lavoro come un luogo in cui abitare e condividere cibo, tutti insieme, nella dovuta proporzione, dai bambini che portano i mattoni, alle donne che versano cemento nelle betoniere, agli uomini che impastano, al maestro che fa colare il cemento in modo appropriato. Questa meravigliosa strada diventa così un impasto di vite umane, di professioni differenti e queste persone, orgogliose della loro strada, diventano strada loro stesse! In un momento in cui in Italia cadono tragicamente ponti qui, nel giorno dell’Assunta, si inaugura una piccola strada nella giungla, dal gusto della vita, dal colore della miseria ma dal sapore forte della condivisione. Ci si aiuta e non si compete. La vita non è una gara, ma un gioco da giocare insieme e il risultato non è solo la bella strada ma, soprattutto, una comunità cristiana che si rinnova.La strada poi assume un raffinato significato interiore perché mette in comunicazione la chiesetta dedicata alla Madonna con il villaggio, permette a Ba Nhan, con i suoi 35 chili, di venire, spinta su una scassata carrozzina, alla sua amata chiesa. Legare un villaggio alla sua chiesa ha del capogiro. Significa legare la città dell’uomo al trascendente, tutte le casupole in bambù, come quella di Van Hien, il povero vecchio vietcong che abbiamo incontrato, con la bella chiesetta dove Dio abita nell’eucaristia, il luogo dei sacramenti, il luogo della preghiera e dell’incontro con Dio. Noi in Europa abbiamo perso la strada verso la chiesa. Imbottiti di successo e carriera, non solo abbiamo perso la strada verso la chiesa, ma anche quella verso gli altri. Le nostre porte diventano sempre più blindate e impenetrabili. Non conosciamo chi abita al piano di sopra o sul nostro stesso pianerottolo… Gli altri sono potenziali aggressori, non potenziali amici. Forse leggendo queste righe che vi arrivano da un IPad bagnato dall’umidità e dalla pioggia vi dovrebbero far pensare… Nella mia vita sto costruendo una strada? E questa strada dove porta? Al paradiso o al successo, ai soldi e alla carriera? I contadini mi guardano. Padre Bruno è andato in sacristia e le donne stanno per presentare le loro bellissime danze. Dovrei scrivere tanto dei sentimenti tutti orientali che i suoni e le danze qui provocano, ma voglio chiudere questo reportage con una sorpresa che fa bene al cuore. Si avvicina un signore anziano, con occhi a mandorla e barbetta appuntita. Sembra di vedere un classico cinesino come dico io, anche se è un vietnamita! È buddista e abita sotto la chiesa…

Mi vuole salutare e Men, la ragazza vietnamita, prende il posto di padre Bruno e mi traduce in inglese. “Padre, io sono buddista e vicino alla chiesa ci sono molte famiglie buddiste. Il nostro tempio non è molto lontano da qui e ti vorrei invitare a visitarlo. Ti disturbo qualche minuto per dirti che questo vostro lavoro, questa strada alla vostra chiesa, ci ha affascinato. Tutti i nostri vicini uniti lavoravano di brutto per costruirla, dalle 4 di mattina alle 10 di sera. Sono amici, prima di essere cristiani… Abbiamo cominciato a dare loro l’acqua delle nostre fonti e dei nostri pozzi, poi qualche sacco di riso e infine, quando li abbiamo visti stanchi, li abbiamo aiutati lavorando con loro e siamo stati felici quando la strada è stata finita! In questo caso la religione cristiana non ci ha diviso, ma unito ancora più profondamente attorno a un progetto di alto significato!”. L’anziano termina il suo discorso. Lo guardo e dolcemente lo accarezzo. Mi permetto anche di tirare dolcemente la sua bianca barbetta e i suoi occhi si illuminano di gioia. Ho in tasca un portachiavi con l’immagine di papa Francesco portato dall’Italia, l’ultimo che mi era rimasto. Glielo metto in mano e chiudo il suo palmo… “Oggi tu mi hai fatto un meraviglioso regalo. Sono convinto che la comunione tra le religioni non si costruisce sui banchi delle nostre scuole e università teologiche, ma si edifica costruendo insieme una strada. Le tue belle parole le voglio riportare a tanti amici che dall’Italia mi seguono con affetto… Finiranno in un libretto e sono convinto che faranno bene ai miei appassionati lettori. Vi arriva ora in Italia, nel primo pomeriggio mentre qui in Vietnam del Nord cala la sera e la pioggia continua forte mischiando umidità e sudore…. Spero faccia bene. Ma non importa. Sono felice, sono inebriato da questi giorni nei quali non conto le ore, ma i minuti e i secondi e ciascuno ha un valore incalcolabile come questo tempo a voi dedicato, che mi dà forza e motivazione. Ora vi lascio con un abbraccio e sono convinto che due persone avranno letto fino a questo punto il mio report: sono Caterina e Osvaldo. Sono sicuro che saranno segretamente orgogliosi di come hanno speso i loro soldi. Vero Caterina? Vero Osvaldo? Ora una domanda di fuoco: perché non regali anche tu parte del tuo patrimonio ai poveri come hanno fatto loro? Ti dico un segreto? Solo allora comincerai a costruire l’unica strada importante nella vita ed è quella verso il Paradiso. Buona notte da Hanoi in Vietnam!

LA STRADA DEL MIRACOLO
Sono rientrato neppure da un mese dal Vietnam ed un miracolo è avvenuto: riguarda una strada dal nome dolce ed orientale Dong Nanh, una strada nel Vietnam del Nord, non troppo lontano da Hanoi. Una strada in una terra povera, ma la cui natura è bellissima. Il miracolo è uno di quelli veri, autentici: se non fossimo credenti la potremmo chiamare una magia, un sortilegio. Quei miracoli belli, che si vedono, che si palpano: quelli che piacciono a noi che abbiamo poca fede, prima una cosa non c’è… e poi improvvisamente esiste: è concreta la vedi, la tocchi è realtà. Quando questi fatti accadono la vita si riempie di silenzio, meraviglia, commozione e mistero. Ma il miracolo sarà l’ultima cosa che vi racconto, prima voglio raccontarvi il fatto. Questi vietnamiti, questi cinesini, come li chiamo io sono furbini! Sorrisino disarmante, ma vestito di intelligenza profonda e grande furbizia. Il 21 aprile, giorno prima della mia partenza per il Vietnam, con Padre Bruno, responsabile della Caritas di Hanoi, mi sento con viber.

Đồng Nanh villaggio, Tiên Phương comune, Chương Mỹ distretto, Hanoi, Vietnam

E’ sempre un viaggio complicato, lontano, la gente parla poco inglese, ecc… Facciamo scrupolosamente il punto del programma ed esaminiamo la parte della mia visita ad Hanoi con molta precisione. “Mi sembra che tutto sia pronto” – dico a padre Bruno – lui mi risponde: “Monsignore, abbiamo visto ogni giornata, valutato gli incontri, è un programma intenso ma bellissimo; mi sembra proprio che tutto è pronto: le suore verranno all’aeroporto ad accoglierti. Ci informeremo che il tuo volo Saigon – Hanoi sia in tempo: non ti preoccupare, tutto andrà benissimo!” Rispondo io: “Non ci resta che salutarci!”… “Don gigi avrei una piccola richiesta; piccola, piccola” “Dimmi don Bruno! Se posso volentieri…” “A due ore di strada da Hanoi in una regione ricca di vegetazione vi è una piccola comunità cattolica, dal villaggio alla chiesetta vi è meno di mezzo chilometro, si tratta di alcune centinaia di metri ma il sentiero non è asfaltato, e quando vi è la stagione delle piogge, e ben conosci cosa è la pioggia torrenziale in Vietnam, il fango la rende impraticabile, mentre quando la stagione è buona la strada rimane difficile e scomoda per le persone anziane e per i bambini… vorrei chiederti di costruire quella strada: con 4000 euro facciamo tutto!” Il furbo sacerdote mi lancia questa richiesta. Io sono alla vigilia della partenza, con la testa su biglietti aerei, assicurazione di viaggio, valigia da fare come sempre non all’ultimo, ma all’estremo momento, ed impulsivamente rispondo: “ Va bene, per una cifra così piccola ti dico subito di si, quando vengo ne parliamo meglio!” “Grazie don gigi, sapevo di contare sulla vostra generosità”.

         Il giorno dopo parto per il Vietnam . Volo da Roma a Bangkok, da Bangkok a Saigon… ed inizio il viaggio intensissimo nel sul del Vietnam: inaugurazione del ponte nel delta del Mekong, i dieci bambini in adozione a distanza, l’incontro con Maria… mi dimentico completamente della strada. Il 28 aprile volo da Saigon ad Hanoi, con la testa sparpagliata in tutti gli incontri avuti… e la strada è il mio ultimo pensiero. In aeroporto vengono a prendermi tre suore, una gran festa. Sono tutte tre ragazze giovani e spigliate, con grande intelligenza e garbo. Nel percorso dall’aeroporto alla Cattedrale, mi dicono: “Padre, ti ricordi quella richiesta di Padre Bruno?” Faccio fatica a ricordare, nebbia in testa: troppe emozioni nei giorni scorsi e poi la richiesta da me implicitamente minimizzata nella confusione della partenza dall’Italia. “Don gigi ti ricordi di una strada?” Alla parola strada… la mente ricorda il prezzo immediatamente, forse da bergamasco, troppo bergamasco! “Si sorelle, ora ricordo, sono euro 4000 non è vero?” Sorridono in silenzio… quando un vietnamita fa silenzio ho imparato che si prepara un tranello. Loro stanno zitte… e io più di loro. Passano 5 minuti in silenzio.

La superiora mi fa notare il bellissimo panorama e il dialogo riprende, poi Suor Lucia mi dice: “Padre vi è una novità: la strada è un po’ più costosa, si tratta di 8.000 euro. Ci darai una mano?” Ecco lì il tranello che attendevo. Rispondo con un sorriso ed una considerazione benevola: “Si tratta del doppio… domani vediamo quando arriviamo al villaggio”. E la nostra conversazione continua piacevole, entriamo nella Capitale del Vietnam e giungo alla Cattedrale. La mattina presto Padre Bruno viene a prendermi la gente di Dong Nanh mi aspetta e la strada è lunga. Padre Bruno è un grande amico ed è anche il Direttore della Caritas in Hanoi. Iniziamo una bella e piacevole chiacchierata. E poi ad un certo punto Bruno mi dice: “Sai che il Cardinale è arrabbiato? Il parroco di Dong Nanh doveva fare meglio i calcoli… Rispondo io: “ Si le suore mi hanno detto che non sono 4000 euro, ma sono il doppio, esattamente 8000” Padre Bruno mi guarda e mi dice: “Don gigi non arrabbiarti, ma sono 12000!” Mi spiazza! Ero preparato al doppio, ma non al triplo… Questa volta inizio a porre un dubbio radicale, non si può dire 4000, per poi passare al 8000 e finire a 12000, già con il Ponte sul delta del Mekong era avvenuta la stessa cosa e da 8000 dollari si era passati in due giorni a 15.000 dollari. Ora il ponticello vi è ed è bellissimo, ma… che fatica!  “Senti Padre dopo pranzo a Dong Nanh parliamo bene di questo progetto! Va bene?” Padre Bruno capisce che le cose si stanno mettendo male e per primo cambia discorso.

Lettera di richiesta di costruzione della strada a firma del Cardinale di Hanoi e del Direttore della Caritas

L’arrivo al piccolo villaggio del Vietnam fu l’arrivo in un piccolo paradiso. Ragazze elegantissime nel loro costume rosso, mi diedero il benvenuto, poi i bambini, giovani anziani, la banda: davvero un’accoglienza bellissima, carica di magia e di forte emozione. Percorro il sentiero nella giungla, la natura è davvero bellissima, la più bella natura che ho visto nel mondo: uccelli che cantano, farfalle, animali, una ricca varietà di verde e di piante. Sono commosso, la natura è bellissima, ma giungere alla piccola chiesa è davvero difficile. Dopo la celebrazione eucaristica andiamo a pranzo alla casa del parroco: una ragazzo alto e bellissimo, dai fini tratti orientali, non parla una parola di inglese e tanto meno di italiano. Intendo che sta parlando della strada per i gesti. Ma la faccia di Bruno si fa progressivamente più scura, non capisco. Impiegherò mezzo secondo ad intuire: Bruno mi dice : “sta parlando del costo della strada” Nel mio cervello: costo della strada più faccia rabbuiata di padre Bruno, brutte, anzi bruttissime notizie. Non faccio a tempo a terminare il pensiero che la cifra appare sulle labbra di Padre Bruno: Euro 20.000! Mi incazzo interiormente. Questa è una presa per i fondelli! Ma come è possibile… sono inaffidabili, oppure sfruttatori, oppure furbi? Bene…  in fin dei conti anche in Iraq, in Perù o in altri luoghi in cui operiamo le cose sono simili. Meglio essere freddi! Taglio corto: “ Basta, oggi non ne parliamo: voglio una riunione con il Cardinale, Padre Bruno e il parroco e poi decidiamo”.

Lettera di richiesta di costruzione della strada a firma del Cardinale di Hanoi e del Direttore della Caritas

 

PRIMA FASE DEI LAVORI SOSTENUTI DALLA PARROCCHIA PER EURO 8.000

La valuta vietnamita impiegata per la prima parte dei lavori è di circa Euro 8000 con oscillazioni di cambio

SECONDA FASE DEI LAVORI SOSTENUTI DA FONDAZIONE SANTINA PER EURO 12.000

La valuta impiegata per sostenere i lavori nella seconda parte corrispondono circa ad euro 12.000 con oscillazioni di cambio

Ci incontriamo nei giorni seguenti, la rabbia mi è sbollita e per farla breve ecco cosa decidiamo di fare con approvazione del Cardinale di Hanoi e sua firma sulla lettera di intenti: la strada realmente costa 20.000 euro. La parrocchia in segno di buona volontà mette euro 8.000 e si impegna a svolgere i lavori di assestamento per evitare smottamenti di terreno e scivolamenti. A fronte di ricevute di regolari versamenti e di fotografie comprovanti i lavori Fondazione Santina invierà Euro 12.000 in tre parti di euro 4000 l’una a fronte di regolari ricevute. Il Cardinale firma, padre Bruno firma e io metto nello zaino un documento sicuro, dal quale partire per cercare sponsor… sono tranquillo, se i tempi sono come quelli del ponte, l’anno prossimo mi manderanno le ricevute degli ottomila euro, ed io ho tutto il tempo di cercare tali soldi per questo progetto in Vietnam ! Il 2 maggio atterro a Roma alle prime luci dell’alba con lo zaino pieno di tante carte, tra le quali anche quelle della strada… Nelle prime telefonate con amici parlo di questo bel progetto firmato dal Cardinale di Hanoi e dal Direttore della Caritas, ma nella testa altre sono le priorità: Euro 4000 per il morbo di Chagas da pagare a maggio, il pozzo in Iraq i cui lavori procedono tra mille difficoltà, euro 22.000 per il murales alle vittime del narcotraffico ad Acapulco nello stato del Guerrero, in Messico, la chiesetta e le aule di catechismo in Brasile… e per il Vietnam 10 bambini in adozione a distanza da sistemare… Di pensieri ce ne sono tanti e la strada è li in fondo in un angolo oscuro della mente, come in cantina… verrà poi il suo tempo, ma prima che mi inviano ricevute… posso stare tranquillo!

30 maggio 2018 ore 11,02 Dring. Messaggio Viber.
Sono in ufficio, apro il cellulare e meno male che sono seduto! “Caro don Gigi, sono padre Bruno ti devo comunicare che il 14 maggio il parroco con tutti i fedeli hanno iniziato i lavori di consolidamento del terreno in vista della costruzione della strada che ci hai promesso. I lavori sono finiti, ti invio foto e ricevute. Ora però sono a chiederti di inviarci subito tutti gli euro 12000 perché non possiamo pagare in tre volte e soprattutto i mezzi usati non potrebbero andare via e ritornare senza aggiungere costi. Attendo presto tue notizie, grazie di cuore per la vostra generosità.” 
Respiro forte e lentamente, sono pallido! Non ho neppure messo alla firma del CdA il progetto. Che faccio?


Come potete vedere ecco gli Euro 12.000 bonificati sul nostro conto in data 31 maggio e 1 giugno. Teniamo molto alla trasparenza. 

Devo guadagnare tempo… e poi non ho un euro in tasca. Rifletto. Anche se avessi in mano i 12.000 euro non li invierei mai tutti e subito, con il rischio che poi… per qualche inconveniente non si finiscano i lavori, oppure alla fine dei lavori i denari divengano magari il doppio. No. Loro devono anticipare tutto e poi noi saldiamo tutto! Si questo mi è chiaro, di questo sono sicuro, la procedura è giusta. Prendo il cellulare ed inizio a scrivere la mia risposta. Bruno accetta. Cavolo, ma non mi ha detto in quanto tempo finisce i lavori, sarà 2 o 3 mesi come minimo. Ma meglio domandare? Si, domanda legittima! Scrivo ad Hanoi con l’infernale Viber ed immediata la risposta, almeno una volta la posta cartacea prendeva mesi, oggi non si può sfuggire al mondo globalizzato ed in diretta. La risposta immediata di Hanoi mi gela: “Tra quindici giorni padre, se cominciamo domani tutto sarà finito!” Ed è a partire da questo gelo che si crea il clima del miracolo di cui vi sto per parlare. Dodicimila euro in 15 giorni: non li ho! Dove li trovo? Che figura faccio con il CdA di Fondazione, con Padre Bruno e con il Cardinale di Hanoi? Sono proprio un pazzo… chi mi ha fatto buttare in questo casino. Prometto aiuti, prometto soldi e non ne ho neppure uno. E’ ora di pranzo, fa caldo a Roma. Nella pausa vado a correre a Villa Pamphili.


Ecco il bonifico di Euro 12.000 erogato sul progetto della strada in data 31 maggio 2018, giorno della festa della Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta

30 maggio 2018 ore 15,21 suona il telefono.
“Ciao don gigi, sono Caterina! Oggi mio marito Osvaldo è venuto da me in ufficio e mi ha detto: senti il don gigi continua ad inviare messaggi con richieste di aiuto per la sua beneficenza. Ho deciso di aiutarlo. Cosa sta facendo adesso? Una strada in Vietnam, ho risposto, quanto costa? Dodicimila euro. Chiamalo e digli che glieli diamo noi! Don gigi, dove te li devo bonificare?” Mi fermo, sono paralizzato dall’emozione. Sono madido di sudore per la corsa, la maglietta è zuppa, i calzoncini corti bagnati… mi gira la testa. Cerco riparo dal sole sotto un bellissimo albero e seduto sulla panchina esclamo, con il poco fiato che mi è rimasto: “Cosa hai dettoooo?” La cara amica ripete la frase! Senza capire la forza dirompente nel mio cuore che batte a 3000 per la corsa e 10000 per la notizia. Ringrazio con commozione. Riattacco mi tolgo la maglietta e a dorso nudo riprendo la corsa, non corro, volo… una energia incredibile mi esplode nei muscoli corro come se corressi i cento metri: corro, corro, corro e la felicità e le gioia mi salgono nel volto mi scaldano tutto: una corsa di felicità con il telefonino legato attorno al braccio, nella destra la T-shirt bagnata di sudore, corro lungo i viottoli del parco, giù su di una stradicciola, su per un pendio e poi… in un prato verde che scoppia di primavera mi lascio cadere per terra: felice, felicissimo! L’erba mi punge la schiena, ma la sento amica, alcune formiche mi passano sulla pancia, altre sulla spalla sinistra bagnata. Chiudo gli occhi e mi dico: “Questo è il Miracolo!” Il sudore mi cade sulle palpebre chiuse.

protocollo d’intesa con Caritas di Hanoi firmato da Padre Bruno pagina 1

Questo è il Miracolo vero, quello che per un carnale come me puoi toccare, puoi vedere. Prima non hai un euro sul conto, poi ti chiedono 12.000 euro e poi la esatta cifra ti cade nelle tasche bucate dalle quali uscirà in due settimane per una strada di poveri contadini. Il miracolo non ti si impone, puoi dire a tutti che è una coincidenza, una amica messicana Valentina parlerebbe invece di Dioincidenza. Devo festeggiare, questa sera vado a mangiare la pizza al circolo e mi concedo un whisky! Mi rialzo. Ora la fatica la sento tutta, l’adrenalina è passata e i miei 57 anni si fanno un po’ sentire. Non sono più un ragazzino da correre da matto così. Un giorno o l’altro mi esplode il cuore.


Đồng Nanh villaggio, Tiên Phương comune, Chương Mỹ distretto, Hanoi, Vietnam

La fatica si sente, ma sento anche forte una felicità che si stempera in pace. Nell’intuizione di essere sulla strada giusta. Rientro a  Villa Assunta, Suor Giovanna la vecchia suora della portineria mi dice: “Ma don gigi dove trovi tutta l’energia per correre così, sei tutto sudato vai a farti una doccia!” “Sapessi, è un miracolo… un  po’ lungo da raccontare, ma mi ha dato una carica fuori di testa!” “Se è un miracolo ringrazia Dio!” Suor Giovanna mi indicava la strada, altro che pizza e whisky! Giungo in camera, mi butto sotto la doccia e mentre mi insapono detergendo il sudore e l’acqua abbondante mi bagna il corpo rifletto, faccio silenzio… e decido: questa sera si fa silenzio! 

protocollo d’intesa con Caritas di Hanoi firmato da Padre Bruno pagina 2

Si stacca cellulare, si spegne televisore, non si legge o studia, ma si prega. Mi ritrovo in chiesa, con le lacrime agli occhi e nel cuore una infinita gioia; quei contadini avranno la loro strada, ma il primo a percorrere quella nuova strada sono stato io: io che ho assistito ad un miracolo e che non riesco a esprimere cosa si prova davanti ad un miracolo compiuto da Dio nella mia vita; ma chiedo a te che mi hai letto fino a queste parole: “Dopo un miracolo del genere come fai a non credere in Dio?” I miracoli ci sono e io ne ho visti più di uno… cercali, anche nella tua vita sono nascosti. E’ tardi, è passata la mezzanotte spengo la luce e sprofondo in un sonno profondo, complice la poderosa corsa, e colpevole il miracolo che ha reso il pomeriggio un sogno… ed è dolce passare da un sogno divenuto realtà al sonno ristoratore della notte. Credi ai sogni, credi ai miracoli: ti cambiano la Vita!

protocollo d’intesa con Caritas di Hanoi firmato da Padre Bruno pagina 3

Dopo aver visto i brillanti risultati ottenuti dalla Caritas di Hanoi nella costruzione di tale strada, il Tesoriere Luigi Pacini ha provveduto a bonificare alla Caritas di Hanoi l’intera somma:


 

La Caritas di Hanoi ci ha risposto con una lettera di Padre Bruno che qui di seguito riporto, nella quale ringrazia Fondazione Santina ONLUS. Riportiamo la lettera del Direttore della Caritas 
Hà Nội 8/8/2018 Caro Don Luigi Ginami e i Membri dell’Assemblea Associazione ONLUS Amici di Santina Zucchinelli. Sono Padre Bruno, Direttore della Caritas dell’arcidiocesi di Hanoi. Prima di tutto vorrei inviare gli auguri di salute e auguro ogni benedizione del Signore a voi. Nel nome dei poveri, sono contentissimo di scrivere questa lettera di ringraziarvi per quanto ho ricevuto da voi. Particolare questa volta abbiamo ricevuto 12.000 EURO per costruire una strada a Dong Nanh. La strada è compiuta e sta aspettando voi a inuagurarla. Noi non possiamo fare niente per voi ma Dio effonderà abbondanza i suoi beni per voi e vostra famiglia, perché Egli ha detto: “Chi avrà dissetato anche con un solo bicchiere d’acqua fresca uno di questi piccoli, in quanto discepolo, in verità vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10,42). Ancora una volta Vi ringazio e prego che Dio benedica voi e vostra famiglia. In Cristo    Bruno Phạm Bá Quế

Dear Mons. Luigi Ginami Greetings from Hanoi! We are  glad to welcome you on 13 August in Ha Noi. I am so please send to you some vouchers relating to the amount of money that you sent to about the road making in Dong Nanh sub – parish. 12,000 EUR 26/07/2018 4516 – 0004456 12,000.00 //Ref:03MT180726125584{//}VAL:180726EUR12000, /33B:EUR12000, /Tlx:SW1807262934 /Pmnt:REALI ZZAZIONE STRADA AD HANOI NEL COMUNE DI TIEN PHUONG PER IL TOTALEDI EUR 12000,00 /71A:OUR /B.O:/IT04V05034032100000000053861/FONDAZIONE SANTINA ONLUS Thank you very much. Sincerely yours,  Sr. Mary Pham Thi Thu Trang Secretary of Hanoi Caritas