#VoltiDiSperanza

ESHA – 13: IL LIBRO GRATUITAMENTE


Ecco in formato elettronico l’Instant Book dal titolo ESHA. Scritto con Fatma Naib e con la prefazione è di Silvia Von Wunster, direttore U.O.C. ostetricia e ginecologia

PERCHÉ NESSUNA BAMBINA E DONNA DEBBA SUBIRE PIÙ QUESTA GRAVISSIMA VIOLENZA
Conosco don Gigi da alcuni anni e rimango sempre stupita di fronte all’incontenibile entusiasmo con cui affronta ogni nuovo viaggio per portare sostegno e speranza alle vittime di tante ingiustizie nel mondo e far conoscere a tutti noi le storie drammatiche di tanti amici lontani, veri eroi del nostro tempo. Non mi ha sorpreso pertanto ricevere una sua telefonata qualche giorno fa. “Silvia”, mi chiede, “voglio parlare di mutilazioni genitali femminili e ho raccolto la testimonianza dolorosa e terribile di una giovane ragazza del Kenya”.

Ho pensato che parlare di un argomento così drammatico e complesso per un prete fosse davvero impegnativo ed ho immediatamente ammirato il suo coraggio. Il racconto di don Gigi su Esha inizia come sempre in tono vivace e avvincente. Tuttavia quando si arriva alla testimonianza della ragazza veniamo travolti da emozioni fortissime. L’assurdità e l’inutilità di una pratica così violenta, perpetrata oltretutto dalle figure femminili, la mamma, la nonna, le sorelle, che dovrebbero più di tutte tenere a noi, ci colpisce in modo profondo.

Faccio la ginecologa da venticinque anni e mi è capitato diverse volte di incontrare donne che avevano subito mutilazioni genitali. Fortunatamente la percezione di una riduzione del fenomeno negli ultimi anni è stata significativa. Ricordo bene però, nei primi anni della mia professione, alcuni casi di donne infibulate, che poco volentieri raccontavano la loro esperienza. In particolare non posso dimenticare una giovane donna somala, proveniente da un contesto familiare culturalmente evoluto, i cui genitori si erano da sempre opposti alla mutilazione.

Fu sufficiente però che i genitori, in partenza per un viaggio di lavoro, affidassero le figlie alla nonna, che questa provvedesse a portarle in una struttura sanitaria locale per sottoporle alla infibulazione. Questa giovane donna mi chiese di procedere ad un intervento per riaprire l’introito vulvare in vista del matrimonio e della ricerca di una gravidanza.

Ringraziamo l’AOGOI per il grande onore che ci ha concesso dando a questa nostra iniziativa il suo patrocinio. Per conoscere l’AOGOI si può cliccare sul logo, qui sopra riportato

Rimasi davvero stupita nel cercare un senso ad una pratica tanto assurda, tanto più perché non condivisa dal contesto familiare e culturale e che tuttavia avrebbe condizionato irrimediabilmente la vita di questa giovane donna. Per tanti anni ho cercato di comprendere le ragioni culturali delle mutilazioni genitali, soffrendo per la mia impotenza di professionista di fronte a un fenomeno così radicato e diffuso. Si tratta di una gravissima violazione dei diritti umani a danno di milioni di donne e bambine in tutto il mondo, con risvolti importantissimi sul piano sociale e sanitario.

Puoi vedere il documentario in inglese realizzato da fatma Naib per l’emittente Al Jazeera English lo scorso ottobre, cliccando sulla fotografia

Nel corso degli anni l’azione di condanna da parte della comunità internazionale ha fatto sì che questa pratica venisse ripudiata in molti paesi del mondo. Rimane però ancora moltissimo lavoro da fare. È necessario continuare un’azione di sensibilizzazione delle comunità locali, soprattutto dei giovani e delle donne e implementare la formazione degli operatori sanitari. L’UNICEF e UNFPA ricordano che l’eliminazione di questa pratica entro il 2030 è tra gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Credo che il libro di don Gigi che ci parla di Esha possa aiutare moltissimo a rendere consapevoli tutti noi della gravità di un fenomeno che non possiamo ignorare e che deve spingerci a sostenere, come possiamo, tutte le azioni che consentano che nessuna bambina e nessuna donna debba subire mai più questa gravissima forma di violenza.
Dott.ssa Silvia Von Wunster