E’ la proposta di adozioni a distanza per tre anni (2024-25-26 ) di 15 bambini in Perù, con una offerta annua di Euro 300 per un totale di 900 Euro per bimbo.
I. REGALA UN SORRISO IN PERU’
Una delle attività più coinvolgenti che la nostra Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus svolge fin dal suo inizio, è quella delle adozioni a distanza. Forse è bene ricordare brevemente lo spirito di queste adozioni, perché è lo stesso spirito con il quale abbiamo “adottato” a distanza i 15 bambini che fanno parte del nostro programma “Regala un sorriso in Perù 2024-225-26”.
L’importo di Euro 4500 suddiviso in 300 Euro per 15 bambini, sarà versato in un’unica soluzione di Euro 3o00 allo scadere dell’anno alla Diocesi di Puerto Maldonado nell’Amazzonia peruviana e gli altri Euro 1500 alla struttura protetta SOS sulle Ande del Perù per i 5 bambini oggetto di violenza efferata. La peculiarità del programma è il fatto che sarà gestito direttamente da Olinda, nostra Responsabile in Perù e da Blanca in Italia con Silvia. Iniziamo mettendo la lettera di richiesta della Caritas di Puerto Maldonado e della Struttura SOS. Con la nostra tradizionale chiarezza pubblichiamo:
ECCO LA LETTERA DI PUERTO MALDONADO
a fronte di tale richiesta, al raggiungimento della cifra di Euro 3.000 il nostro Tesoriere Dottor Luigi Pacini ha provveduto ad inviare a Puerto Maldonado l’importo dovuto. Ecco l’ordine di bonifico in data 16 ottobre 2024
In data 21 ottobre 2024 il Vescovo di Puerto Maldonado ci invia la ricevuta della somma erogata al netto delle commissioni bancarie di Euro 2.988. Ora la Caritas diocesana provvederà ad inviarci le diverse note di spesa per i 10 bimbi.
ECCO LA RICHIESTA DEL SOS DI JULIACA
a fronte di tale richiesta, al raggiungimento della cifra di Euro 1500 il nostro Tesoriere Dottor Luigi Pacini ha provveduto ad inviare al SOS l’importo dovuto. Ecco l’ordine di bonifico in data 21 ottobre 2024
In data 24 ottobre ecco la ricevuta del SOS di Juliaca sulle Ande del Perù
Come potete vedere dalla tabella qui sotto riportata ecco il programma dei nostri pagamenti:
ANNUALITA’ | DATA | IMPORTO EURO 3000 |
PRIMA RATA | 16 OTTOBRE 2024-25 | Euro 3000 + 1500 |
SECONDA RATA | OTTOBRE 2025-26 | Euro 3000 + 1500 |
TERZA RATA | OTTOBRE 2026-27 | Euro 3000 + 1500 |
TOTALE | TRE ANNI | EURO 13.500 |
Il progetto di queste nostre “adozioni” si risolve nell’arco temporale di tre anni; l’impegno economico è di 300 euro l’anno per un totale di 900 euro. Parlare di soldi, però, può allontanare dall’impegno in sé, che è di tutt’altra natura. In realtà, non siamo noi ad aiutare i bambini peruviani, ma sono loro e le loro famiglie ad aiutare noi. Immaginatevi di iscrivervi ad un corso universitario di tre anni per ottenere un diploma di maturità interiore cristiana.
Certamente questa scuola di tre anni non prepara per tutta la vita, ma bisogna vedere questo corso triennale nella logica della formazione permanente della persona che oggi tanto viene perorata da psicologi e psichiatri – dimenticando la dimensione spirituale della fede. Prima di proporvi i profili dei 15 bambini, voglio chiedervi una cosa: con quale spirito affrontate questa adozione? Avete nel cuore la prospettiva di ricevere, o vi limitate a quella buonista del dare? Quel tipo di adozione a distanza, com’era nata trent’anni fa, in cui si adotta un negretto dal nome strano, poi per Natale e Pasqua arriva la letterina con una foto sdolcinata, un tema, un disegno… e con le lacrime agli occhi dite: “Guarda che bello, il mio bambino!”. Come fosse una bambola, un cagnolino o un gattino … Poi, la preoccupazione dei migliori: “Devo interessarmi di più per la scuola, la formazione …”. Ho conosciuto persone che in perfetta buona fede o totale stupidità hanno inviato migliaia di euro in Perù che hanno arricchito la cosiddetta persona di fiducia o l’Associazione … Se pensi così di noi, sei fuori strada! Il problema vero non sono i bambini che tu aiuterai: il problema sei tu e lo spirito con il quale leggi queste righe.
Non pensare a loro, pensa a investire su te stesso, sulla tua formazione interiore… e per quella, per formare il tuo volto interiore, 900 euro mi sembrano un investimento ottimo, molto più efficace di quello che investiresti dall’estetista che potrebbe togliere una ruga o un difetto dal tuo volto esteriore … Allora, mi chiederai, quale è l’idea? Semplice: quella di coinvolgerti! Se accetti di prendere in adozione a distanza uno dei dieci bimbi peruviani che abbiamo selezionato, dovrai riempire un formulario. In seguito entrerai in una chat di whatsapp che si compone delle dieci persone e delle cinque persone del nostro corso in umanità, le 15 persone che hanno deciso di adottare per tre anni i bambini. In quella chat ci sarò anche io, ci sarà Silvia, la coordinatrice dei nostri programmi, e Olinda dal Perù. Dopo che tutti i genitori adottivi a distanza avranno versato la loro quota, sulla chat vi mostreremo ogni anno le ricevute dei bonifici per l’importo di 4.500 euro (ovviamente parliamo un conto trasparente e una transazione altrettanto trasparente) che ci manderà Olinda. Ogni mese, Caritas e SOS distribuiranno a ciascuna delle dieci famiglie 25 euro per medicine, cibo o scuola: sono le tre voci sulle quali abbiamo deciso di intervenire in Perù. Tutti i bambini di tutti i nostri programmi in tutto il mondo ricevono la stessa somma: certo, in Perù poca cosa, ma non ci sono distinzioni tra i bambini inseriti nei programmi di Vietnam, Kenya, Messico, Iraq, Colombia e Brasile: tutti sono uguali e tutti ricevono lo stesso trattamento. Molto diverso invece è l’approccio ai ragazzi: in Messico, ad esempio, sono vittime della violenza dei narcos; in Iraq, invece, sono vittime della violenza dell’Isis e del terrorismo islamista. A questo punto devo dire che il programma triennale del Perù si compone anche di 5 bambini della struttura protetta del SOS per i quali non è possibile avere alcuna immagine. Sono bambini sotto protezione e dobbiamo anche nella chat vigilare sulla loro integrità.
Bene, la chat di cui vi parlavo ci serve anche per i nostri incontri mensili: è un impegno che vogliamo sia rigorosamente rispettato, anche nel tempo; normalmente, questo incontro dura un’ora e si svolge la sera via zoom. In quell’incontro, Olinda ci dirà come stanno i bambini, come sono stati impiegati i soldi, e poi ognuno di noi racconterà com’è andato il mese, nel tentativo di creare una piccola comunità. Fuori da questa chat e da questi incontri online non esistono letterine di Natale, Pasqua, o disegni e foto sdolcinate, perché sarà invece qualcosa di più. Stiamo verificando se le famiglie abbiano la possibilità di collegarsi con noi nella riunione: non tutte insieme, ma una famiglia al mese, in modo che tutti i dieci donatori in Italia conoscano non solo il “proprio” bambino e la “propria” famiglia peruviana, ma tutte le dieci famiglie. Insomma, la mia idea è che voi non vi troviate ad adottare una famiglia in modalità puramente emotiva, ma che, con grande intelligenza e partecipazione, ognuno di voi condivida la vita con le dieci famiglie peruviane ed i loro figli! Questo è il nocciolo del programma: quello della condivisione e della maggiore ricchezza interiore nel confronto con storie dolorose, come quella di Daniel che conoscete! Al termine del corso triennale sarebbe davvero una bella conclusione andare tutti insieme in Perù per vivere e dormire nella famiglia che avete sostenuto e conosciuto: quindi, non portare i bambini e le loro famiglie in Italia, ma portare gli italiani in Perù: TUTTA UN’ALTRA COSA VERO? E se non fosse possibile il viaggio? Ci rimarrebbe nel cuore una esperienza che avrà cambiato la vita ed il modo di vedere i poveri. “Ma Gigi, perché solo tre anni?”. Perché le situazioni che seguiamo sono in emergenza e te ne accorgerai e, passati tre anni, normalmente un’emergenza è superata; e poi perché se il corso ti è piaciuto, puoi fare altre esperienze simili: puoi aderire a un programma in Vietnam, dove seguiamo bambini con l’Aids, oppure in Messico dove abbiamo bambini vittime di violenza … In alcuni programmi, i bambini sono morti oppure si sono aggravati al termine del triennio: nessuna paura! Questi casi non vengono abbandonati e non sarai tu a dovertene fare carico: ci penserà l’Associazione tutta, come è avvenuto per la mamma di Santina, Everline, morta di Aids e che abbiamo seguito con dialisi e trasfusioni fino alla fine! Ti ho detto tutto. Se sei pronto, ora ti parlo dei dieci bambini peruviani:
II. L’INCONTRO CON I BAMBINI DEL PROGRAMMA 2024-25-26
Inizia nell’Ottobre 2024 un programma di aiuto triennale che si concluderà nel 2027. Di seguito vi propongo sinteticamente il profilo dei nostri bambini, indicandone il nome e le problematiche; a coloro che intraprendono invece la scelta di adozione a distanza vengono fornite alcune semplici notizie su come si impiegano le risorse dei fondi in una chat a loro riservata. Eccoci allora a presentare i bambini. Sono 15 piccoli distribuiti in due gruppi: un gruppo di dieci bambini di Puerto Maldonado nella foresta amazzonica, che vivono problemi di disabilità e povertà, e cinque bambini dalla struttura protetta SOS, sulle Ande del Perù, vittime di violenze sessuali. Inizio a parlarvi dei dieci bimbi dell’Amazzonia
DANIEL
Scrivo dalle Ande peruviane, da Juliaca a 4100 metri dove abita Olinda. Siamo ritornati ieri che n un viaggio pazzesco di 10 ore, e il nostro viaggio si è un po’ colorato con le tinte del giallo. Il tragitto che noi ieri abbiamo compiuto è un luogo pieno di piantagioni di coca e di raffinerie per la pasta di coca. Il primo tragitto è da Puerto Maldonado a Mazuko, la porta dell’ Amazzonia peruviana, a Mazuko cambiamo auto e prendiamo un nuovo autista e una nuova macchina, si tratta di un giovane di nome Ronald e che ha 36 anni. In auto con m vi è Olinda ed Ernanche mi hanno seguito nella trasferta nella foresta amazzonica. Il bagagliaio è pi no di frutta che Olinda ha comprato e delle nostre valigie. Dopo un centinaio di chilometri Ronald si ferma, scende e mi dice: “Vado a prendere la coca!” Sorpreso scendo dalla macchina e con me anche Ernan ed Olinda. L’ uomo esce con un primo pacco confezionato in forma di ruota sigillato con celophan blu. L’ autista chiede ad Ernan di togliere i nostri bagagli per fare posto alla coca; il buon Ernan un po’ spaventato non fiata ed obbedisce. …Mi avvicino alle 5 confezioni di coca, provo a sollevare una confezione e mi spavento: troppo pesante per contenere foglie! Guardo Ronald che sta sistemando la coca dietro le nostre valigie e in modo risoluto dico a lui: “Cosa Stai facendo? Io ho pagato questo trasporto ed il trasferimento a Juliaca non prevede questo genere di trasporto: non è vero?” Lui tenta di rispondermi e continua a caricare la macchina: “ Ma padre, questa è per uso personale!” “Mi credi un idiota? Il peso di questi pacchi è molto pesante…
Togli immediatamente la coca da questa auto!” Ma almeno due pacchi?” “Neppure uno, hai capito? O togli i pacchi o scendiamo noi!” Lentamente il giovane toglie i pacchi, Hernan con volto più disteso e sorridente con allegria rimette le nostre valigie e partiamo per Juliaca. Per tutto il tragitto l’ uomo non parla e vivo con un po’ di apprensione il viaggio, sperando di non dover fare i conti con qualche socio-narcos di Ronald, lungo le 6 o di strada. Alle 9 di sera giungiamo felici a Juliaca senza incontrare problemi di sorta, se non il freddo tagliente dei -2 gradi delle notte andine. Il cielo è pieno di bellissime stelle e ringrazio Dio della bella esperienza a Puerto Maldonado. Ed eccomi qui a scrivere oggi sul terrazzo di casa di Olinda il nuovo report in cui parliamo del nuovo volto di speranza, si chiama Daniel, è un bambino ed ha solo tre anni. Dopo Santiago, Nasren, Fahmi, Diana, Asma, bambini presenti nella nostra collana #VoltiDiSperanza ora vi presentiamo Daniel e la sua potente storia. Nella visita alle famiglie a Puerto Maldonado andiamo con Amalia, Hernan e Olinda a visitare la famiglia di Milagros che ha sei figli e vive in una profonda miseria. La strada per arrivare alla casa è sterrata e la jeep guidata da Toribio fatica a camminare, la strada è proprio impervia, e così dopo un lento avvicinamento arriviamo ad una stamberga, che non oso definire casa! Sono assi vecchie e marce tenute insieme da chiodi arruginiti, non vi sono finestre, ma logore tele. Bussiamo alla porta, ma nessuno risponde, faccio il giro, ma anche la scassata porta anteriore è chiusa: una totale desolazione! Un cane randagio mi segue è malato e pieno di croste, la splendida natura fa da cornice ad un luogo di disperazione. Ma il centro di questa disperazione, lo chiamerei “un potente buco nero” di disperazione è quello che sto per vedere. Ritorno alla porta principale busso alla porta e non mi accorgo che dallo spiraglio della porta un bimbo mi sta guardando, è piccolo, mi abbasso verso di lui. Non fiata, ed il suo silenzio mi gela il cuore, un grande lacrimone scende dal suo occhio! Mi rendo conto che il bambino è recluso senza alcuna persona in casa, faccio il giro e dalla porta anteriore lo vedo, è un bimbo piccolo nello squallore della casa: solo, recluso, al buio e in un silenzioso pianto. La scena mi sconvolge! Sconvolge tutti: me, Amalia, Toribio, Ernan, Olinda. Io mi chiudo nel silenzio, fotografo quell’ occhio del bambino e quella foto diviene per me reliquia di sofferenza. Non sappiamo cosa fare e decidiamo di ritornare nel pomeriggio. Nella mia preghiera quotidiana ricordo il piccolino e potente sfida che mi lancia. In un mondo che tanto parla di tutela dei minori, di rispetto dei piccoli quel bambino peruviano mi lanciava una potente provocazione! Quanti bimbi sono nelle condizioni drammatiche di Daniel?
Decidiamo di tornare nel pomeriggio. Ora la casa è aperta siamo venuti con l’ intento di adottare a distanza uno dei sei bambini. Da lontano riconosco il bambino recluso dai pantaloncini arancioni, lo saluto con la mano e lui che fa? Mi corre incontro, mi salta in braccio e mi offre un grande bacio: ricorderò sempre quel dolcissimo bacio che ha colpito nel cuore. Tenendo il bimbo in braccio giungiamo alla catapecchia e Milagros, la mamma ci accoglie. Guardo negli occhi la disgraziata donna e le dico: “Ma tu recludi tuo figlio in questa catapecchia e te ne vai? Ma che madre sei? Lei non mi risponde e mi fa entrare. Mi siedo allo sgangherato tavolo ed un nuvolo di ragazzini popola il luogo di miseria. “Padre questi sono i miei sei figli, grazie per quello che fai per noi!” “Parlerò con i responsabili della Caritas, ma tu non puoi abbandonare tuo figlio così!” La donna triste mi dice: “ Don Gigi, aiutami sono disperata! Alcune volte compio azioni così perché sono disperata, pensavo di lasciarlo solo per una mezz’ora, ma poi gli imprevisti del lavoro mi hanno obbligato a rimanere fuori di più, ma ti prometto che non avverrá più, la donna piange e vedo buio nei suoi occhi… Milagros ha 34 anni è nata il 5 ottobre 1998 ed inizia così a raccontare. “Don Gigi qui vedi i miei sei figli: il più grande è Fernando lui ha 16 anni, mentre parla il ragazzo mi sorride. Ho avuto Fernando da un primo uomo di nome Rosario che ora ha 69 anni e che mi ha lasciato senza dare mai un sostegno a Fernando. Fernando è epilettico ed è sotto farmaci di una potente cura medica. Poi viene Carlito e lui ha 10 anni, Carlito è figlio di Carlos che ha 36 anni e l’ anno scorso mi ha lasciato… ed anche lui non da sostegno al figli che con lui ho avuto. Dopo Carlitos è nato Ismael che ha sette anni e che frequenta la scuola secondaria. Milagros guarda a Carlitos e dice a lui: “Di a Don Gigi come ti trattava tuo padre Carlos” . Il ragazzetto molto sveglio si avvicina si siede vicino a me e mi dice: “ Quando mio padre ha lasciato mia madre lo scorso hanno ha portato me ed Ismael nella nuova casa dove avevamo anche una matrigna, ma mio padre era così violento con me che siamo scappati e siamo voluti ritornare a casa con nostra madre, qui vi è miseria padre, ma non vi sono le botte almeno!”
Il ragazzetto si abbassa e mi mostra la cicatrice di una bastonata sulla caviglia sinistra e poi le gambe piene di piccole cicatrici: il padre picchiava il figlio anche con il cavetto del carica batteria del telefono! Guardo Carlitos, mi abbasso e come prima Daniel mi aveva dato un tenero bacio, anche io bacio la cicatrice della bastonata e comincio a capire che Daniel è solo un dettaglio della più triste e nera situazione. Comincio a capire di più Milagros che per vivere e fare sopravvivere i figli svolge lavori di pulizia, lava panni… e riceve sostegni dai vicini quando i sei figli non hanno da mangiare. Guardo Milagros e lei continua la triste litania dei figli: “Don Gigi, il bambino che tu chiami recluso si chiama Daniel ed ha tre anni, lui e Dairo sono gemellini. Questa mattina sono uscita presto ho portato con me Carlitos e Ismael e Josiel il più piccolo, mentre Fernando andava a lavorare da una vicina con Dairo. Daniel dormiva profondamente, pensavo di rientrare dopo un’ora, ma invece la padrona ha esibito altro lavoro che non potevo posticipare, mi avrebbe licenziato! Ed ora sei qui davanti alla mia tragedia che sono i miei sei figli e l’ incapacità di poterli sostenere: cosa posso fare io? La donna scoppia a piangere e nel tempo stesso la porta anteriore della casa mal posta urtata dal gioco dei bambini cade con un fragoroso rumore che sembra a un tuono!
La disperazione e le lacrime di Milagros, la porta che cade con il pericolo di fare del male ai piccoli mi divora il cervello ed il cuore e rimango senza parole! Davvero un quadro di miseria e disperazione che non immaginavo neppure esistesse. “Milagros, il tuo Josiel lo prendiamo noi in adozione a distanza per tre anni, ti faremo avere dei viveri per 25 euro al mese. Il tuo piccolo Josiel è nato il 17 dicembre del 2022, noi lo aiuteremo fino all’ anno 2027 , ma tu mi devi promettere che non lascerai Daniel recluso in casa mentre lavori, quella porta che proprio ora è caduta, figurati se cadesse addosso a questo piccolino?” La donna mi promette di non ripetere questo fatto e io chiedo ad Amalia della Caritas di Puerto Maldonando di controllare bene la situazione… usciamo da quella casa con tanta tristezza nel cuore, guardo il piccolo Daniel, lui di nuovo mi salta in braccio e con il suo abbraccio mi regala un momento di paradiso. Ora, sono seduto qui a Juliaca e mi chiedo perché ho scelto Daniel come.vto di speranza? La risposta la trovo in due profonde sensazioni: la prima è quella del suo sguardo dalla fessura della porta con quell’occhio profondo e triste di reclusione ed abbandono, la seconda: quel grande abbraccio e quegli occhi pieni di luce al mio ritorno! In definitiva ho scelto lui per una celebra frase dello scrittore per bambini Gianni Rodari: “Quanto pesa la lacrima di un bambino? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato più di tutta la terra!” spero che questo report possa farti riflettere sul valore profondo di ogni bambino e della grande responsabilità che abbiamo nei loro confronti! Dal freddo delle Ande vi giunga un grande saluto nel caldo di Bergamo!
Con la storia di Daniel di “reclusione” e di marginalità abbiamo aperto così il nostro nuovo programma di adozione a distanza che si svolgerà, come solito in tre anni: prima annualità ottobre 2024-25; seconda annualità 2025-26 e terza annualità 2026-27. Si tratta di treceno euro all’anno per un totale di 900 euro nel triennio… e così 15 bambini del Perù: 10 nell’ Amazzonia e 5 sulle Ande riceveranno il nostro aiuto in cibo, medicine o scuola. Carissimi confido molto nella vostra genrosità. Sono passato famiglia per famiglia ed abbiamo scovato i casi più difficili e sofferenti: non lasciateci soli ma con la vostra genersità aiutateci, sarà una bellissima esperienza che darà a ciascuno di voi forza nuova ed una grande gioia nel vedere i vostri piccoli crescere meglio. Si tratta solo di 25 euro al mese e sono rigorosamente controllati i nostri pochi denari, affinchè finiscano tutti in solidarietà. Nei mie viaggi spesso mi trovo nella ingrata parte di correggere gli errori, ma la correzione di un errore assicura la programma forza e linearità. Nel nostro sito troverere bene le “regole ferree” delle nostre adozioni e Silvia puntualmente vi aggiornerà su ogni nostra novità a riguardo. Ed allora partiamo dal gruppo di 10 bambini che iniziano il nostro programma nella foresta Amazzonica
REGALA UN SORRISO IN AMAZZONIA
Iniziamo dal fratellino del nostro piccolo Daniel. Qualcuno di voi si chiederà perché non Daniel, perché Daniel ha un fratello gemello e non si può “privilegiare” la sua figura per non far dispiacere a Dairo, così si chiama il gemellino. Ecco la storia della disperata famiglia
JOSIEL nato il 17 dicembre 2022
Josiel è il più piccolo dei sei fratellini del nostro Daniel. La mamma si chiama Milagros ed è nata il 5 ottobre 1989 ed ha 34 anni, lei non vive con i padri dei figli. Milagros fa le pulizie, pela castagne e svolge lavori occasionali. Il figlio più grande si chiama Fernando ha sedici anni, studia la scuola secondaria ed è epilettico, ha bisogno costante di medicine per tener controllata la grave patologia. Si chiama Rosario il padre di 68 anni che non da alcun sostegno a Milagros per il figlio malato! Poi Milagros ha un altro uomo di nome Carlos, che ha 36 anni ed ha abbandonato Milagros dal quale Milagros ha Carlito di dieci anni, Ismael di sette anni, i due gemellini di cui abbiamo parlato Daniel e Dairo ed infine il più piccolo Josiel che in dicembre compirà 2 anni. Come vi ricordate Carlos ha tenuto per alcuni mesi Carlos ed Ismael ma li maltrattava e picchiava al punto che sono ritornati dalla madre.
TESSY nata il 2 maggio 2011
Tessy oggi ha dunque tredici anni a lei piace cucinare ed aiuta la mamma a fare le pulizie in casa. La ragazzina appartiene ad una comunità di nativi nella Comunidad Santa Teresita a due ore di battello da Puerto Maldonado. Il villaggio è un incanto e sorge sulle rive del fiume. Come tutte le famiglie dei nativi molto riservate e timide, la bimba non parla molto e mi gaurda con una iniziale diffidenza, che poi scompare. La mamma si chiama Guzvinda ed è nata il 5 luglio 1989 ed il papà Marcos è nato il 7 settembre 1987. Marcos è agricoltore e la mattina presto esce con la moglie per lavorare i campi, rientra dal duro lavoro alle quattro del pomeriggio ed esce a pescare verso le 5 di sera per rientrare passata la mezzanotte: una vita dura e aspra. La prima figlia è nata nel 2008 è sposata con Henry dal quale ha Derek di un anno, sono contadini e non possono aiutare Guzvida e Marcos. Poi Guzvinda e Marcos hanno un’altra figlia che si chiama Grecy ed è nta il 15 ottobre 2011 e con Tessy studia nel collegio delle suore a Puerto Maldonado. Vi è poi il piccolo Marcos che è nato il 2 marzo 2017 ed ha sette anni. Nel caso di Tessy aiuteremo la ragazzina nella sua retta scolastica dalle suore.
BENJAMIN è nato il 14 febbraio 2018
Benjamin oggi ha 6 anni. La mamma si chiama Silvia ha 39 anni ed è cieca da un occhio, mentre il marito si chiama Josè Carlos ed ha settanta anni è contadino ma è malato gravemente di fibrosi polmonare. Josè Luis ha 18 anni e termina tra poco le superiori, poi vi è Elvis Josuè di 14 anni studente e Raissa Judy di 13 anni. Essendo i genitori disabili la situazione è molto precaria.
BRIANA è nata il 6 aprile 2024
Briana è la più piccola del nostro programma ed ha 5 mesi. La mamma si chiama Derlita ha ventotto anni e pela castagne con la suocera, mentre Michael ha 24 anni e lavora come falegname in una ditta. Derlita ha avuto un prima figlia che si chiama Estrela da Jorge che lavora nella Coca Cola, non vive con lei ed aiuta in modo saltuario. Derlita ha avuto Estrella a 19 anni. Poi con Jorge Derliza ha avuto Camilla che oggi ha sette anni, ma Jorge non ha riconosciuta questa figlia e non da alcun contributo per lei. Derlita ha poi un altro figlio da Fernando che ha ventisette anni, Franz è il nome del bimbo che Fernando non ha riconosciuto. Derlita abitava a Laberinto ed ha denunciato Fernando senza ottenere risultati. Finalmente Derlita ha due figli da Michael Mayco di due anni e la piccolissima Briana che vogliamo adottare. Cinque figli da tre uomini diversi Michael, Jorge e Fernando: tutto questo ci dice la miseria morale in cui vivono i bimbi!
MIGUELANGEL è nato il 2 giugno 2020
Miguelangel ha dunque quattro anni. La mamma ha diciannove anni, il papà si chiamava Luis Miguel aveva 25 anni ed è morto il primo novembre 2021 in un incidente stradale, lavorava nelle miniere di Tambopata. Keiler è il suo attuale compagno che ogni tanto la aiuta. Coraima oltre al marito ha perso Apner, recentemente ucciso il 9 aprile 2024: volevano sequestralo, ha tentato di scappare e lo hanno ammazzato. Coraima ha lavorato come cuciniera per ter anni a Tambopata in una situazione di grande difficoltà. Coraima oggi si appoggia sui genitori Kabiv il padre che ha 42 anni e la madre Joanna che ha invece 41 anni.
MILLER è nato il 6 luglio 2009
Miller oggi ha quindici anni. La mamma ha trentacinque anni si chiama Milka ed è casalinga; Leonardo è il papà ha trentadue anni svolge lavori occasionali. Oltre a Miller, Milka ha Alexa di dieci anni ed è nata il 24 giugno 2014, frequenta la quarta primaria. La famiglia si affida ai genitori di Milka Juan che ha sessantacinque anni e Flora che ha 54 anni, vivono a Puerto Maldonado da due anni, ma sono originari di una comunità nativa di Boca Pama Manu. Miller è epilettico: non parla, ma capisce tutto. Quando è in preda a forti crisi non mangia e non può compiere nulla; le crisi purtroppo durano anche tre giorni. La malattia si è fortemente dimostrata quando Miller aveva 10 anni ma già non parlava, si teme un più grava problema neurologico.
LIZ CHIARA è nata il 10 marzo 2019
Liz Chiara ha cinque anni. Ilda è il nome della mamma che ha quarantotto anni è casalinga e si dedica ai figli. Mauro è il papà ha quarantaquattro anni e svolge lavori occasionali. Vive con lei e lavora per la famiglia. L’altro figlio è Mauricio Jesus ha quindici anni non cammina perché è nato disabile e necessita di un intervento chirurgico. Kengi ha ventuno anni e sta studiando e nel tempo libero lavora. Victor ha 26 anni, lavora ed ha una sua famiglia e quaindi non può aiutare. La nostra piccola Liz Chiara è disabile e non può camminare e neppure scrivere perché non ha lacuna forza nelle mani. Davvero due figli disabili e nella miseria sono una grande preoccupazione per i genitori.
JOLBI è nato il 28 luglio 2011
Jolbi ha dunque 13 anni, ha un gravissimo problema celebrale e sembra un bambino di 5 anni. E’ completamente disabile e per lui non si può fare nulla. La mamma si chiama Heidi ed ha trentanove anni, John è il padre ha quarantotto anni e svolge lavori occasionali, purtroppo il padre ha un tumore al cervello e tale cancro è in fase avvanzata. La madre si dedica a curare Jolbi. Cynthia è la figlia sposata che ha ventidue anni, ha una figlia e svolge lavori occasionali. Linda è l’altra figlia di venti anni ed è in carcere per droga e deve scontare quattordici anni. Infine vi è John ha sedici anni e studia alla scuola secondaria.
JOHN è nato l’1 gennaio 2017
John ha sette anni è ed il nipote di Nelba che ha sessantadue anni, svolge lavori domestici. John ha un fratello di dieci anni e si chiama Rodamel.Purtroppo John e Rodamel vivono con la nonna perché la madre Katia che ha trentaquattro anni è separata dal 2020 ed è completamente alcolizzata. Non passa nulla ai figli. Il padre si chiama Nils Giovanni ha quaranta anni e svolge lavori occasionali e vive con la nonna Nelba. Katia è andata solo due volte a visitare i due figli, ha quattro figli in totale e lavora come cuciniera in una miniera. Per questa trascuratezza i due fratellini John e Rodamel hanno iniziato a studiare solo nell’anno 2020. John ha una buona salute, ma per motivi famigliari il bambino è molto irrequieto.
JOSMELL è nato il 15 novembre 2008
Josmell ha 16 anni non ci vede dal lato destro e soffre di incapacità intellettuali, svolge il quarto anno della scuola secondaria. La sorella si chiama Britani ha 18 anni e sta studiando, anche lei ha un deficit di comprensione. La situazione in famiglia è molto critica perché la madre Pilar che ha 51 anni è completamente cieca e cerca di vendere frutta per la strada. Il padre Mijian ha sessanta anni ma ha abbandonato la famiglia, svolge alcuni lavori occasionali e aiuta in modo molto saltuario Pilar; Pilar dal canto suo non vuole più avere uomini, vista la terribile situazione.
Questi sono i dieci bambini del nostro programma a Puerto Maldonado, invieremo, spero ad ottobre euro 3000 per la prima annualità sul conto della Caritas di Puerto Maldonado. Noi non offriamo denaro a questi bambini, ma servizi. Di conseguenza mensilmente ci saranno dei buoni da 25 euro per fare spese in supermercati convenzionati con Caritas e quando le famiglie riceveranno alimenti, tranne il caso di Tessy, come dicevo all’inizio, perché in quel caso l’aiuto andrà alle suore che ospitano per la scuola la nostra bambina. Ci saranno rendiconti puntuali e precisi sotto la supervisione di Karl di Caritas Puerto Maldonado, di Olinda la nostra responsabile in Perù, di Amalia incaricata di Caritas. Mentre in Italia seguiranno il programma in chat di WhatsApp personalmente io, Silvia Bonicchio come responsabile dei programmi di adozione e Blanca per la traduzione in italiano degli interventi in chat dal Perù. In occasione di questo 62mo viaggio di solidarietà con il Vescovo di Puerto Maldonado abbiamo corretto alcuni errori ed ora il programma risulta più performante e sicuro, dunque coraggio aiutatemi, aiutateci! Grazieee Ora passiamo al gruppo di cinque bambini che vengono dai quattromila metri delle Ande del Perù!
REGALA UN SORRISO SULLE ANDE
Questo secondo gruppo di cinque bambini è preso dalla struttura del SOS che è conosciuta a livello mondiale. Voglio fornire qui alcune brevi note riguardanti questa struttura. SOS Villaggi dei bambini viene fondata in Austria nel 1949 su iniziativa di Hermann Gmeiner con l’obiettivo di dare una casa e un ambiente famigliare ai tanti orfani di guerra. Per farlo Gmeiner creò il concetto di Villaggio SOS. I Villaggi SOS si differenziano dalle altre strutture di accoglienza per minori, quali case famiglia, orfanotrofi e comunità, in quanto il bambino vive in una casa con altri coetanei e quando possibile con i fratelli le sorelle biologiche. I villaggi comprendono solitamente case che ospitano dagli 8 ai 15 gruppi di circa 10 bambini. Ogni cosiddetto “nucleo familiare SOS” ha la propria abitazione ma condivide i servizi sociali e medici con il resto del Villaggio SOS. Oltre ai villaggi SOS sono previste altre modalità di aiuto alle famiglie e alle comunità locali. SOS Villaggi dei bambini è strutturata in tante associazioni nazionali attive nei 136 stati, i villaggi SOS presenti nel mondo sono 572, presso i Villaggi SOS sono accolti 86.000 bambini e ragazzi. Ogni associazione nazionale SOS ha il dovere di adottare i principi dello statuto internazionale. Le diverse associazioni nazionali sono registrate come fondazioni, società o associazioni no-profit, e fanno capo a SOS Kinderdorf, con sede a Innsbruck in Austria, l’organizzazione ombrello a cui aderiscono tutte le Associazioni nazionali L’assemblea generale è il massimo organo deliberativo ed è convocata ogni 5 anni per eleggere il presidente e il suo vice che restano in carica proprio 5 anni, così come i membri degli altri organi esecutivi. Ecco dove noi daremo il nostro aiuto per un programma specializzato e specifico per ognuno dei cinque bambini individuati insieme a Monica la Direttrice e Netty Psicologa del Villaggio SOS di Juliaca.
FRANZ è nato il 20 ottobre 2014
Franz ha dunque dieci anni ed arriva al vilaggio SOS con altri due fratellini quando aveva soli quattro anni. L’ambiente familiare era fortemente violento ed i due genitori sono entrambi in carcere per aver commesso omicidio. Purtroppo i tre fratellini si videro torturare ed ammazzare e decapitare davanti una persona. Ormai il ragazzino è al cenro da più di sei anni; purtroppo nella prima infanzia non ha avuto alcuna assistenza medica ed ha difficoltà di sviluppo fisico oltre che il forte trauma dell’uccisione alla quale ha assistito, trauma che non è stato ancora risolto con cure psicologiche.
JOSE’ LUIS è nato il 13 giugno 2012
Josè Luis ha dodici anni ed arriva al SOS con altri quattro fratellini all’età di otto anni. Entrambi i genitori sono alcolizzati e i bambini erano completamente abbandonati a se stessi, senza alcuna protezione di sorta ed esposti a diver pericoli. Josè Luis ha un deficit cognitivo lieve e quindi ha molte difficoltà di apprendimento, è il fratellino di Marcio, del precedente programma terminato. Il ragazzo necessita di supporto terapeutico anche per un controllo della impulsività che caratterizza il carattere come estremamente irascibile.
DENIS è nato il 24 maggio 2009
Denis ha 14 anni ed è nato a Macusani anche lui entra al SOS con altri quattro fratelli all’età di quattro anni: i cinque bambini hanno alle spalle una situazione terribile. La madre muore in un incidente stradale ed il padre invia un bambino a comperare del veleno per topi, lo scioglie in una gazzosa e davanti a tutti i figli si ammazza. Denis non ha un grande riordo dei suoi genitori ma ha molti problemi emozionali e di comportamento dovuti al trauma che ha ricevuto. Il ragazzo difficilmente controlla i propri impulsi nei rapporti con gli altri ed è quindi necessario continuare in una cura psichiatrica. Attualmente una delle sorelle sta per compiere 18 anni e si sta valutando se continuare anche con lei una terapia psicologica.
JHANDI è nata il 30 maggio 2012
Jhandi ha 12 anni ed è nata nel carcere femminile di Lampa ed entra al SOS all’età di 3 anni insieme con altri due fratelli. I genitori sono in carcere entrambi, ma Jhandi non ha mai conosciuto il padre che si trova in carcere con una condanna di ergastolo, si sta tentando di far incontrare la figlia con il padre. La ragazzina ha forti problemi psicologici, non ha potuto verificarsi n normale sviluppo delle sue qualità interiori. Per il futuro necessita una forte terapia psicologica.
NOELIA è nata il 28 maggio 2024
Noelia ha 11 anni, nasce a Puno ed arriva al SOS con altri due fratellini, entrambi i genitori sono alcolizzati e giunge all’età di 9 anni abustata sessualmente da unoo zio che condivideva il vizio dell’alcolismo con i suoi genitori. L’esposizione di Noelia al pericolo era costante anche perché la sua casa era sempre frequentata da persone dedite all’alcol. La ragazzina era anche la responsabile degli altri fratellini e quindi anche i piccolini venivano trascurati dalla fragile età di Noelia. I bambini giungono tutti al SOS senza sapere ne leggere ne scrivere. Noelia soffre di Disturbo post-traumatico da Stress ed è in cura psicotarapeutica. Ne due anni di permanenza al SOS si sono riscontrati altri disagi riguardanti il comportamento e l’alimentazione.
Questo è il programma di adozione a distanza completo. Attendo dalla vostra generosità una grande
III. IL REGOLAMENTO DEL PROGRAMMA DI ADOZIONE: REGALA UN SORRISO IN PERU’ 2024-25-26
- La quota annuale per l’adozione a distanza è di Euro 300 a persona e l’impegno è triennale per un totale di Euro 900.
- Raccolte le 15quote annuali per un totale di Euro 4500, con bonifico bancario e facendoci carico delle spese bancarie in ricezione, con qualifica OUR, eroghiamo l’intera somma alle due realtà prima descritte: alla Caritas di Puerto Maldonado in Amazzonia ed al SOS di Juliaca sulle Ande..
- I responsabili ci inviano ricevuta di Euro 3000 e di Euro 1500.
- Una volta al mese i Responsabili distribuiscono Euro 25 ad ogni famiglia (tranne naturalmente i 5 bimbi della casa protetta ai quali provvede l’istituto) secondo la modalità espressa nel seguente punto
- I 25 euro nel seguente modo:
5.1. Educazione (tasse scolastiche e di iscrizione dei bambini adottati)
5.2 Alimentazione (farina, fagioli, cereali)
5.3 Medicine e visite mediche, qualora che ne fosse bisogno per il bambino o i genitori. - Mensilmente il Responsabile si curerà di scrivere un resoconto di come il denaro sia stato impiegato ed ogni semestre, od in occasione di un nostro viaggio di solidarietà provvederà a consegnarci ricevute di quanto speso.
- Al termine dell’ anno in una approfondita revisione con i Responsabili si provvederà a rinnovare l’annualità successiva
- Per tutti questi motivi di impegno sono ad esortare tutti i genitori adottivi a non abbandonare il programma di adozione, viste anche le precarie situazioni di salute dei piccoli.
- Le vie di informazione saranno solo 3:
9.1. La pagina web dedicata al nostro programma, dove si troveranno i dati generali dei bambini, dei pagamenti e della situazione in cui essi vivono. Tale pagina è visibile a tutti
9.2. La chat del gruppo di adozioni a distanza. In questa a scadenza regolare il Responsabile provvederà ad inviare notizie più specifiche.
9.3 Una chat personale con il Responsabile attraverso la quale avere notizie più dettagliate sui bambini. - Il programma è triennale e non rinnovabile.
Bergamo, 29 agosto 2024, Festa del Martirio di San Giovanni Battista