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ANNIVERSARIO ASSOCIAZIONE AMICI DI SANTINA ZUCCHINELLI 2024


Quest’ anno il 18 luglio è in una data vicina alla partenza per il viaggio in Perù dal 21 luglio al 10 agosto 2024. Per questo motivo l’evento è stato anticipato al sabato 13 luglio ed alla Messa delle ore 19,00 sarà presente Mons. Davide Pelucchi il Vicario Generale delle Diocesi di Bergamo.

In tale occasione ricorderemo anche i 10 anni dei viaggi di solidarietà con l’inaugurazione il 3 maggio 2014 di una cucina nella favela Novos Alagados a Salvador De Bahia in Brasile. Nella serata sarà presentato il libro YANIRA ed in questa pagina verranno pubblicate le diverse relazioni della serata. Ecco le locandine:

ECCO LA COPERTINA DEL LIBRO YANIRA

IN OCCASIONE DELLA SERATA ABBIAMO RACCOLTO EURO 575 DESTINATI AL CARCERE DI LAS CRUCES PER UN CONCORSO CANORO NAZIONALE DEL CORO CARCERARIO

Potete conoscere meglio l’iniziativa cliccando sul seguente video

PROGRAMMA DELL’INCONTRO

Presentazione libro YANIRA #VoltidiSperanza N.47
Sabato 13 luglio 2024 ore 17,30
Monastero Benedettino di Santa Grata
Via Arena Bergamo

COPERTINA
PRESENTAZIONE DEL LIBRO YANIRA 13 LUGLIO 2024
VIDEO N.1

Tempo minuti 2,21
Introduzione Berbenni Emanuele
Tempo minuti 6

PRIMO INTERVENTO
TRE MAGGIO PAGINE 9-21
VIDEO N. 2: LA CLAUSURA PREGA PER FONDAZIONE SANTINA

Tempo minuti 4,31
Intervento di Madre Scolastica, Abbadessa del Monastero

Buonasera a tutti e a tutte! Sono Madre Scolastica, Abbadessa della Comunità delle monache benedettine di “S. Grata”, meglio conosciuta da Don Gigi con il mio nome di Battesimo: Laura.
Vi porgo il mio BENVENUTO, anche a nome delle mie consorelle, in questa “Casa di Dio” piena di luce, una luce dorata che racchiude e fa da sfondo, come una nicchia preziosa, a quell’“Opus Dei”, l’Opera di Dio che, celebrata comunitariamente 7 volte al giorno, rappresenta ed incarna l’anima del nostro apostolato di donne oranti, liberamente consacrate a Dio e da Lui chiamate ad essere, secondo la bella intuizione di S. Teresa di Gesù Bambino, l’Amore nel cuore della Chiesa, sua e nostra Madre.
Questa “Porta del Cielo” è anche il luogo della Celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Vittorio Nozza, nostro Cappellano che, ogni giorno, “spezza” per noi il Pane della Parola di Dio, “Luce sul nostro cammino”, e il Pane di Vita, quel Corpo di Cristo che, dopo aver nutrito le nostre anime, ci orienta verso un apostolato di amore, in virtù di una testimonianza vitale, resa concreta dall’offerta di noi stesse a Dio, riposta in quel Calice e deposta su quella Patena, a significare il nostro desiderio di entrare in profonda comunione con il Mistero pasquale che lì si rinnova!
In questa presentazione del Libro “YANIRA”, ultimo volume della Collana “Volti di Speranza” redatto da don Gigi, l’autore, amico di lunga data, mi ha affidato l’approfondimento di 3 aspetti che, da tre anni a questa parte stanno caratterizzando, in modo più incisivo rispetto al passato, la sua quotidianità di collaboratore pastorale!

Il titolo del capitolo in questione, “Tre maggio”, data ricorrente nelle “Dio-incidenze” care, non solo a Don Gigi, ma anche a chi ha imparato a fare riferimento alla Sacra Scrittura quale chiave ermeneutica per leggere, interpretare e riferire a se, in modo illuminato e saggio, la pedagogia di Dio nei nostri riguardi, ebbene: questo titolo mi permette di percorrere a ritroso un cammino di reciproca conoscenza.

Don Gigi, in tale prospettiva, precede persino la mia memoria storica!
Infatti, mentre stavamo discorrendo del suo primo incontro personale con questa Comunità, mi ha reso nota una sua frequentazione precedente al mio ingresso in monastero, quando, ordinato da poco Sacerdote ed inviato al Seminario minore in qualità di educatore, amava portare i suoi giovanissimi seminaristi a conoscere le misteriose “suore di clausura”, per sfatare miti e pregiudizi, comprensibili per l’immaginario di chi ne aveva solo sentito parlare…; l’intento dell’educatore era, senza dubbio, quello di creare un rapporto di vicendevole sostegno spirituale e materiale tra due realtà di vita solo apparentemente diverse o lontane.

Personalmente, prima di lui, conobbi sua mamma Santina, che fu oblata benedettina, cioè “offerta a Dio onnipotente”, con la missione di vivere e testimoniare al mondo e nel mondo, da sposa e da madre, i principi della Regola del Padre S. Benedetto, con un legame particolare ad una comunità di riferimento, nel suo caso questa di “S. Grata”.
La sua testimonianza di “amore sino alla fine” fu segnata da un arresto cardiaco, da un intervento a “cuore aperto”, come sempre è il cuore di ogni mamma, da una faticosa ripresa e da una invalidità illuminata dalla luce radiosa, contagiosa e consolante di un sorriso aperto, sorriso che, dopo la sua partenza per il Cielo, il suo ingresso nella Luce e le Esequie celebrate in questa chiesa, ho avuto l’opportunità di rivedere a Gerusalemme, alla IV stazione della “Via Crucis”, dove il figlio Sacerdote ha voluto che fosse il luogo del suo riposo, in attesa di potersi ricongiungere con lei in un eterno abbraccio, poco distante da un’altra meravigliosa “Opera di luce” che è la Casa di accoglienza e di spiritualità, destinata a preti e religiosi, bisognosi di risiedere nella Città Santa per motivi di ritiro o di studio.

Un sorriso, quello di Santina, che ha fatto da sfondo a tanti altri eventi di Grazia, disseminati nel corso di questi ultimi anni: dall’oblazione benedettina di Don Gigi, che non ha voluto lasciare vacante il posto della mamma, alla nascita di una Fondazione a lei intitolata, feconda di opere concrete di attenzione, cura e solidarietà!
Un sorriso aperto, radioso, che, attraverso i numerosi viaggi intrapresi dal figlio Sacerdote e dai suoi collaboratori, si sta dimostrando efficace in forza di un fondamento indistruttibile, richiamatoci da S. Paolo: “Roccia del mio cuore è Dio!”; a partire da questa base granitica, ci si accorge che tutto diventa possibile, anche l’essere spiritualmente forti in una condizione di limite fisico accolto, abbracciato, vissuto ed offerto per amore di Cristo sofferente, crocifisso e risorto!

Un sorriso ritrovato personalmente, insieme ad altre consorelle claustrali, la sera del Giovedì Santo, dopo la S. Messa presieduta dal nostro Vescovo, Mons. Francesco Beschi, che ci aveva volute in Duomo, nel contesto dell’anno dedicato alla PREGHIERA, per la lavanda dei piedi nel rito del MANDATUM.
Al termine della Celebrazione, mentre stavamo salutando Sua Eccellenza e i sacerdoti presenti, Don Gigi ci invitò a salire da lui a condividere una tazza di camomilla.
Il pensiero di dover uscire nuovamente dalla chiesa per risalire poi dall’esterno, ci rese un pò restie…
Ed ecco il trucco, scoperto, almeno per quanto mi riguarda, proprio quella sera: dalla sacrestia, grazie ad un comodo ascensore, raggiungemmo la “meta desiderata”, accolte, ancora una volta, da quel sorriso aperto e confortante che, ogni volta che lo si incrocia, ha sempre il potere di alleggerire il cuore portandolo in alto, verso quella Terrazza del Cielo da cui si affacciano i Santi!
Carissimo Don Gigi e voi tutti, amici presenti a questo incontro in cui, non solo mi sto lasciando prendere per mano, ma mi sto lasciando prendere la mano, mi sto rendendo conto, con vivo senso di stupore, che i tre aspetti che don Gigi mi aveva chiesto di sviluppare ed approfondire, mi offrono spunti ulteriori di elementi comuni che, insieme alle mie consorelle, sto sperimentando proprio in riferimento a quest’ultimo triennio.
Innanzitutto l’esigenza di fare LUCE nel tuo percorso spirituale, di conoscere gli angoli più reconditi di un cammino di conoscenza più profonda di te, difficile da vivere e verificare,in modo costante e proficuo, in un ambiente come la “Segreteria di Stato” in cui si è assorbiti, immagino, da impegni ed affanni burocratici…
La meraviglia che ho sperimentato è derivata dalla scoperta di una ennesima Dio-incidenza: il Direttore spirituale che ha trovato, o ritrovato, con grande profitto, Mons. Lino Casati, è anche Confessore ordinario della nostra Comunità monastica cioè colui che, a intervalli regolari, si pone a disposizione delle singole monache per amministrare il Sacramento della Riconciliazione ed anche per consigliarci, come sta facendo con te, letture solide, a sostegno ed incoraggiamento di propositi non sempre facili da realizzare.
Hai messo in evidenza, inoltre, un aspetto che coinvolge soprattutto il cuore e i sentimenti, ed è l’elemento del RIPOSO, legato strettamente ad una sensazione di maggiore elasticità e leggerezza nel gestire i tempi e gli spazi del tuo ministero di sacerdote, ma anche alla possibilità di vivere il tuo rapporto quotidiano con Dio, aiutato e sostenuto dal contesto favorevole di una comunità monastica: quella delle Sorelle francescane di Montello.
Perché ho definito “contesto favorevole” la comunità claustrale della quale sei a servizio?
Fondamentalmente perché le Regole che osserviamo, e quindi, a monte, i nostri Santi Fondatori e Fondatrici, hanno cercato di porre delle BASI granitiche, sulle quali poter edificare; basi che, anche a don Gigi, abituato a viaggiare, stanno offrendo un senso di stabilità, di sicurezza, di approdo.
Nell’esperienza della vita monastica, tra questi elementi, spicca quello di una regolarità, continua e apparentemente ripetitiva, ma mai monotona, che fa parte della VERITAS HORARUM, ossia di una fedeltà della Preghiera liturgica al corso del tempo, scandito dallo scorrere delle ore del giorno e della notte, a qualcosa di ciclico determinato dal percorso del Sole.
Si tratta di una regolarità che chiede, ad esempio, rispetto del “grande silenzio” della notte, dei tempi della refezione, della pedagogia di quei brevi intervalli tra un’ora liturgica e l’altra, da valorizzare nel modo più proficuo ed essenziale.
Tutto questo ci educa, o dovrebbe educarci, a non “perdere tempo” e ad utilizzare il tempo nel migliore dei modi, con saggezza ed equilibrio, in modo che anche il RIPOSO sia sufficiente e rigenerante.
Per chi, come Don Gigi, è stato, ed è tuttora, sebbene in misura minore, impegnato in lunghi viaggi, davvero la Celebrazione eucaristica condivisa con le monache affidate alle sue cure pastorali, o con la Parrocchia festiva in cui celebra al sabato e alla domenica, divengono luoghi e spazi di RIPOSO, di riflessione, di ricarica interiore per una ripartenza piena di contenuti spirituali!
Questi punti di ristoro potrebbero essere considerati come distributori di carburante spirituale, per affrontare, con energia e motivazioni nuove, le altre incombenze giornaliere!
Dopo la LUCE di una direzione spirituale ritrovata, e dopo il RIPOSO di un’esperienza più ordinaria e ordinata di approfondimento e di condivisione della Parola di Dio, nel contesto di Celebrazioni eucaristiche quotidiane e di una Pastorale parrocchiale più tradizionale, ecco emergere un ultimo aspetto, riguardante l’organizzazione più concreta della vita: il CIBO, inteso sia come necessità personale di nutrirsi ogni giorno e sia di mantenimento di sé, della Fondazione e di quelle OPERE DI LUCE, che non è sufficiente sognare ma occorre realizzare!
Perché ciò accada occorrono generosità, capacità di lasciarsi coinvolgere ed appassionare dai bisogni primari di chi vive in contesti di disagio, ricordando che la carità è una virtù teologale, ma è anche un richiamo evangelico attraverso il quale Gesù ci fa toccare con mano quanto sia importante trovare un equilibrio tra opulenza ed indigenza, tra superfluo, spesso sprecato ed esigenze vitali, spesso disattese, in una cornice di indifferenza e di incapacità a lasciarsi commuovere ed interpellare da un altro appello evangelico, oltre che sociale: quello della GIUSTIZIA che, praticata su larga scala, può rivelarsi, sotto certi aspetti, un segno importante di LUCE, qual è la rete elettrica inaugurata a Khe Nhao, in Vietnam, il 3 maggio 2022; di RIPOSO, come il dormitorio inaugurato nel paesino di Silvania, in Colombia, il 3 maggio 2023 e, infine, un segno di condivisione di CIBO, di nutrimento, reso concreto dall’inaugurazione del refettorio per i bambini di strada a Bogotà, sempre in Colombia inaugurato il 3 maggio 2024.
Non ci resta che dire GRAZIE A DIO per le sue OPERE DI LUCE, realizzate attraverso operatori fedeli ed instancabili,
come Don Gigi e i membri della FONDAZIONE SANTINA!!!

Tempo minuti 8

SECONDO INTERVENTO
LA ESMERALDA PAGINE 33-49
VIDEO N.3: FONDAZIONE SANTINA INAUGURA IN COLOMBIA A BOGOTA’ UN REFETTORIO

Tempo minuti 8,31
Intervento di Ammon Botta
Tempo minuti 8

TERZO INTERVENTO
CHI E’ YANIRA? PAGINE 63-93
VIDEO N.4: PROMO YANIRA E LA VITA DI STRADA IN COLOMBIA AMAZON KINDLE DIRECT PUBLISHING

Tempo minuti 5,40
Intervento di Laura Saravalle
Tempo 8 minuti

QUARTO INTERVENTO
UNA INCREDIBILE STORIA DI SOLIDARIETA’
VIDEO N.5: INCREDIBILE STORIA DI CARITA’ CHE DURA DA 19 ANNI ECCO LE CIFRE STANZIATE

Tempo minuti 2,47
Intervento di Paolo Amoroso
Tempo 8 minuti
ECCO L’INTERVENTO
Come voi tutti sapete, tra qualche giorno, il 18 luglio, ricorre l’anniversario, l’undicesimo, dalla nascita di Associazione Amici di Santina Zucchinelli. E oggi proviamo a fare un bilancio dell’attività finora compiuta.  Tutto parte da Gerusalemme dove Santina oggi è sepolta e che don Gigi visita con la madre ancora in salute durante la Pasqua del 2005 e con il Cardinale Martini i tre vivono una pasqua indimenticabile nei Luoghi Santi. Nell’anno 2006 ecco la prima opera di carità nel febbraio di quell’anno viene finanziata una missione cardiochirurgica in Uzabekistan guidata dai professori Ferrazzi e Lorini. Ma torniamo a Gerusalemme:Lì Don Gigi, matura il proposito di fare qualcosa a sostegno e conservazione dei simboli della sua sacralità, vuole preservare la città di riferimento anche della nostra Fede Cristiana. E allora cosa fa.  Con l’aiuto di importanti benefattori, compie qualcosa di importante, di imperituro, ovvero si adopera per il restauro della facciata esterna del Palazzo dell’Esarcato Armeno Cattolico che avviene nell’anno 2007 Uno dei frutti più belli e forse anche più visibili che siano stati realizzati della storia di solidarietà di Santina nel periodo che va dall’anno 2005 all’anno 2013,   Durante questo periodo verranno stanziati complessivamente ben 572.500 € circa, anche per altre opere. E fra queste mi preme anche ricordare Gaza City ovvero la ristrutturazione dei locali dell’oratorio della Parrochia della Sacra Famiglia.   Nel dicembre 2012 accade che Santina, la mamma che ha sempre ispirato la vita, la preghiera, la fede di don Gigi, purtroppo viene meno.  Problemi al cuore la porteranno via all’amore del figlio. E’ a Gerusalemme che giace il suo corpo, nella cripta costruita per Lei. Dal dolore ma anche dall’insegnamento della mamma, Don Gigi farà nascere qualche mese più tardi,  l’ Associazione Amici di santina Zucchinelli. Della mamma porta il nome ma anche il motto scolpito sul suo epitaffio: Petra cordis mei Deus in aeternum  ossia Roccia del mio cuore è Dio, che, peraltro, è stato anche il titolo del primo libro scritto da Don Gigi nel 2005. Con l’Associazione, forte di un valoroso e partecipativo direttivo, Don Gigi inizia una nuova fase di solidarietà rivolta  ai poveri ed agli umili del mondo, agli indifesi, ai bambini.  Don Gigi dà vita alla campagna «regala un sorriso ».  Partono le adozioni a distanza di bambine e bambini diseredati di tutto il mondo: sono progetti triennali di assistenza e recupero di bimbi in difficoltà, per famiglia o condizione sociale, con il proposito di aiutarli a crescere ed indirizzarli ad un futuro migliore.  Fino al 2018 l’Associazione elargirà 495.000 € circa. Ad Associazione si affianca, nel 2015, la  fondazione, che porta sempre il nome della mamma, Fondazione  Santina Zucchinelli, che godendo di maggiore solidità economica, consentirà di aiutare i sofferenti del mondo (tossicodipendenti, carcerati, donne abusate o vilipese da mutilazioni genitali, bambini senza dimora) creando loro strutture dove poter alleviare i pesi delle loro vite. Nasceranno orfanotrofi, scuole, asili nido ma anche luoghi di bisogni sociali,  e quindi refettori con annesse cucine, dispense, dormitori, bagni – doccia, infermerie, ed altre opere utili in terra arida come può essere un pozzo, una cisterna, un impianto di irrigazione dei campi, o anche un pollaio in un orfanotrofio del Kenya o piuttosto  un impianto di illuminazione in luoghi isolati. Si erigeranno luoghi di recupero spirituale e fisico dove coltivare la cristianità e portare il messaggio di Gesù. Chiese e oratori in terre non proprio facili per i Cristiani, come in Iraq o in Kenya, o in terre lontane ed impervie come in Brasile. Si sosterranno realtà già esistenti, come il Seminario di Puerto Maldonado in Perù.  Se ne creeranno di nuove, cappelle o palestre, in ambienti carcerari desolati. Non che non si sia data solidarietà anche in Italia. A  Bergamo all’Ospedale Papa Giovanni XXIII  con il progetto cuore Chagas e durante il periodo Covid, donando due ventilatori polmonari,  macchine allora introvabili ma quanto mai utili a salvare vite umane.  Come anche in Calabria abbiamo inaugurato con Nicola Gratteri un bagno assistito a Villa della Fraternità a S. Andrea Ionio, centro residenziale per anziani. Dal 2018 al 2021 per compiere tutte queste opere sono stanziati e devoluti, fra Associazione e Fondazione,  ben    525.000 € circa.      Dal 2021 Don gigi si riporta da Roma a Bergamo. Muta la vita di Don Gigi ma non quella  associativa che continua alla grande. Si pensi che in soli treanni, da maggio 2021 ad oggi, sono stati elargiti 255.000 € circa.  Facendo un bilancio complessivo, ad oggi, in quasi venti anni di attività Don Gigi ha percorso in sessantuno viaggi di solidarietà per il mondo  oltre un milione e cento km nei più disparati posti (Kenya, Gaza, Perù, Colombia, Bolivia, Iraq, Vietnam). Sono state realizzate con Fondazione, ben 95. Con associazioni sono partite oltre 300 adozioni a distanza. Sono dati significativi, che ci inorgogliscono, che ci spronano a continuare a dare speranza a  quei volti, a quelle vite che Don Gigi incontra nel mondo, e di cui ci narra nei suoi libretti.. Vi chiederete: ma fa tutto da solo Don Gigi? Ed io Vi rispondo quasi. Invero ci siamo anche noi membri  del direttivo per Associazione e del Consiglio di amministrazione per Fonadazione. Lui è il Presidente di entrambi gli Enti ed, logicamente, il primus inter pares, perché è così che ci considera. Quando viaggia ci fa sedere alla sua tavola rotonda della solidarietà. Ci fa partecipi dei  progetti che raccoglie e con noi ne valuta la bontà e la fattibilità. E’ ormai prassi consolidata, mutuata dal periodo Covid, stabilire almeno tre incontri in videochiamata tra noi membri del CDA e lui, quando lui è nel mondo, per esaminare, in tempo reale i progetti e le proposte di opere di aiuto provenienti  dai territori. E’ una prassi sana perché ci consente di essere spediti nelle scelte e nelle decisioni, ed è un momento entusiasmante per noi, perché è come se fossimo lì con lui. Le riunioni, tutte, si aprono e si chiudono con una preghiera. Ci gratifica molto essere partecipi delle sue sensazioni e condividerle.  Ci racconta, in anteprima, le storie dei poveri e degli umili che incontra, che poi trasferirà nei suoi libretti Volti di Speranza, che redige in occasione di ogni viaggio di solidarietà. Agisce con il supporto ed il sostegno delle Autorità Ecclesiali  locali, che gli tributano incoraggianti encomi anche con lettere di benemerenza indirizzate al Vescovo Mons  Beschi e ringraziando la Diocesi di Bergamo che è sempre molto partecipe delle iniziative di associazione e Fondazione. Vi è sempre stata una profonda sinergia tra Diocesi di Bergamo e Fondazione Santina. Nell’anno 2015 nel Vietnam del Nord l’ufficio missionario diocesano aveva finanziato con la nostra Associazione il rifacimento di un orfanotrofio a Xuy Xa, In seguito nell’anno 2018 ad Acapulco il medesimo ufficio aveva sovvenzionato in parte la realizzazione di un Memoriale delle Vittime di Violenza accompagnata da una lettera di Mons. Beschi o anche il Seminario di Puerto Maldonado totalmente sovvenzionato dalla Caritas della Diocesi di Bergamo.  Pensate, è tanto forte il legame con la Fondazione che è alla diocesi che sarà devoluta la Fondazione. E non è raro che le opere siano intitolate ai nostri benefattori ed ai mentori di Don Gigi  della Chiesa di Roma (Pietro Parolin, Card. Angelo Comastri) come della Diocesi di Bergamo (appunto Mons. Beschi). Ma, ritornando alla vita associativa, oltre alla chat, luogo virtuale, abbiamo soprattutto un luogo fisico in cui riunirci in presenza, ed è nella sede, in Roma, alla via di Porta Pinciana presso  lo studio del Dott. Pacini, Tesoriere di Fondazione e consulente contabile dei due Enti.  L’approvazione del bilancio costituisce per noi l’occasione principale, il momento solenne, il momento di riflessione,  di conferma e di forza del nostro operato. Si fa il punto della situazione, si valutano le opere fatte, quelle in corso, gli stanziamenti fatti e da farsi, e soprattutto si analizza l’utilità ma anche la soddisfazione di chi ha ricevuto le opere, e la nostra per aver portato solidarietà a chi aveva bisogno.    Tutto quanto riguarda la vita degli Enti, i bilanci, come le opere ma anche altro ancora, le potete trovare pubblicato sul nostro sito ufficiale, nonché sui canali youtube, facebook e twitter, che Don Gigi, al passo con i tempi, molto utilizza. Abbiamo visto ed ascoltato dal video pubblicato protagonista una cara signorina creata da Don Gigi con l’intelligenza artificiale esprimere in numeri l’attività svolta. E’ per noi importante guardare indietro, ripercorrere le opere compiute, ricordarle, non solo perché  ci riempie di orgoglio, ma  ci dà forza a proseguire e a non smettere mai E non finiremo mai di smettere di chiedere il Vostro sostegno, non tanto e non solo quello economico,  che ovviamente è gradito, ma quello del Vostro cuore, «in modo tale che esso diventi una casa e un rifugio per il povero», come dice Don Gigi, ricordando insieme con la signorina del video che “il nostro cuore è la tua casa”.

 

 

 

 

 

 

 

CONCLUSIONI
UNA SOLIDARIETA’ IMMEDIATA
VIDEO N.6: I RAGAZZI DELLE CRESIME 2024 DI S LORENZO DI ROVETTA (BG)

Tempo 5,56
Intervento di Emanuele Berbenni
Tempo 5 minuti

CONTROCOPERTINA
MENTRE LA GENTE ESCE
VIDEO N.7: COLOR ESPERANZA NELCARCERE DI LAS CRUCES

Tempo minuti 4,11

TEMPO TOTALE APPROSSIMATO: 80 MINUTI
TEMPO TOTALE APPROSSIMATO VIDEO: 37 MINUTI
TEMPO APPROSSIMATO TOTALE INTERVENTI: 43 MINUTI