LA VERGINE CALPESTATA ED I 10 ANNI DELLA MORTE DI SANTINA
2012 – 4 DICEMBRE 2022
FORSE NON UN MIRACOLO MA UNA SORPRESA DIVINA CERTO CHE SI!
Santa Messa a Roma nella Cappella dove è custodita la Madonna Calpestata in occasione dei 10 anni della morte di Santina
Cecilia aveva chiesto espressamente di celebrare la Santa Messa A Roma del 4 dicembre 2022, in occasione dei 10 anni della morte di Santina, non nelle Catacombe di San Callisto, ma davanti alla Madonna Calpestata, trovata il 4 maggio 2017 nel martoriato Iraq a Karamlesh e sfigurata dalla furia della soldataglia esaltata dell’ISIS che voi ben conoscete. Probabilmente Cecilia non si aspettava un fatto semplice ed umile accaduto durante la celebrazione eucaristica. Avevo chiamato a presiedere l’Eucaristia il nostro caro Amico che da sempre ci anima spiritualmente e che si chiama Card. Angelo Comastri. Dopo il grande evento della sera del 3 dicembre – in cui figurano relatori del calibro di Padre Lombardi, del Dirigente di Polizia per il Vaticano Luigi Carnevale e di Gloria Fontana del Pontificio Dicastero delle Comunicazioni sociali – la Messa della domenica mattina l’avevamo pensata con il Cardinale come molto familiare e con pochi affezionati amici: eravamo circa una trentina di persone. Ma le “cose” di Dio avvengono proprio nella semplicità e nella sobrietà, come lo è il semplice quanto meraviglioso fatto accaduto a Cecilia e Mauro, complice Silvana. Ed inizio il racconto proprio dalla versione di Silvana.
Terminata la Messa saliamo in macchina ed andando verso San Pietro Silvana mi dice: “Ma sai don gigi che a Cecilia è successo un piccolo miracolo: è stata la Madonna Calpestata!” dice con convinzione la bergamasca… “Beh racconta Silvana cosa è successo, mi incuriosisci molto. Un miracolo? Dalla Madonna Calpestata o da Santina? Perché oggi è il 4 dicembre e sono 10 anni della morte di mia Madre!” Silvana è risoluta: “No, non centra niente tua madre, neppure le bellissime parole dell’omelia del Cardinale, e sai perché? Perché Cecilia ed io prima della Messa abbiamo pregato con devozione e fede proprio la Madonna irachena”.
Sto guidando vi è il blocco del traffico per la domenica ecologica, mi concentro e chiedo a lei: “Qui Silvana la cosa si fa seria… spiegami bene, bene.” Silvana non attendeva altro che quella domanda – come fanno un po’ tutte le donne – per raccontare un fatto che da pettegolezzo diventa momento di riflessione e di fede. “Appena giunti a Villa Assunta tutti eravamo fuori ad attendere il Cardinale e te. Si avvicina Cecilia e mi dice: “Silvana vieni con me in cappella vorrei che tu pregassi insieme con me la Madonna per una grazia speciale”. Subito acconsento don gigi e insieme entriamo in chiesa ci dirigiamo lentamente nel silenzio verso l’effige della Madonna. Alla destra vi sono fresche orchidee bianche quasi ad onorare le sue ferite e gli squarci dell’immagine e alla sinistra vi è accesa una lanterna ad olio segno di venerazione. Rimaniamo alcuni istanti in silenzio per osservare con attenzione la Sacra Immagine di cui Cecilia ha sentito parlare, ma mai aveva visto. Poi la donna mi prende la mano destra con la sua mano sinistra, mentre nella sua destra tiene un rosario azzurro.
Mi guarda con i suoi grandi occhi e i suoi capelli ricci e con commozione mi chiede: “Silvana tieni la mia mano forte, forte così la nostra preghiera è ancora più intensa alla Madonna Calpestata, con grande gioia e commozione le dico di sì e stringo forte la sua mano e Cecilia mi dice: “Sono anni che mio marito Mauro non frequenta più i sacramenti, voglio pregare questa Madonna che Mauro possa ritornare alla Chiesa”. Silvana scoppia dalla voglia di continuare il suo discorso, ma con una gran forza – nascosta dalla profonda dolcezza – mi dice con voce rotta dall’emozione e fissandomi con i suoi occhi azzurri: “Don gigi, vorrei raccontarti io come la storia prosegue, ma penso che sia più bello che sia Cecilia a rivelarti la sua grande Gioia”. Mi arrabbio con Silvana: “Insomma mi racconti la storia e sul più bello…. Ti fermi?” Mi sorride e con quel sorriso stempera sempre la mia impazienza. Giungiamo con la mitica e scassata Fiat 500 in Vaticano, entriamo a Piazza San Pietro dove gli amici di Bergamo erano già giunti con il pulmino venuto nella notte precedente a Roma. E Cecilia mi viene incontro, Papa Francesco sta parlando dalla finestra, ma intuisco che quello che mi deve dire è più importante di quello che stiamo ascoltando. “Gigi, ti devo parlare subito…” e inizia così il suo racconto semplice e commovente.
Ma… prima del racconto dobbiamo spiegare di chi sia Mauro. Di Mauro io non conosco molto. La mia conoscenza è più grande con Cecilia ed una delle due figlie Beatrice. Mauro è un bravo poliziotto, molto preciso nel suo dovere. L’ho conosciuto solo lo scorso anno perché autista insieme a Natale del pulmino del transfert Bergamo – Roma – Bergamo. Mauro ha un volto solare, ma non conosco età, nulla; mi sembra un uomo molto generoso e che vive il suo lavoro di poliziotto come autentica vocazione. Il mio secondo incontro con Mauro è stato in occasione di una cena al termine del ritiro spiritualead Albano S. Alessandro. Era un sabato sera ed andando alla macchina parlavo con Lui e Natale della Madonna Calpestata trovata in Iraq, della guerra del 2017 e di come gli islamisti distruggevano chiese, tabernacoli, statue ed effigi profanando la fede cristiana. …Regalai a Lui ed a Natale un libretto che parlava del quadro. Mauro mi sembrò molto attento più che all’immagine sacra alla guerra, alla persecuzione dei cristiani in quel luogo ed alla forte ingiustizia di aver profanato un quadro e la fede cristiana… nulla di più. Mauro mi diviene simpatico e provo apprezzamento per Lui, ma non ho telefono e il rapporto con lui è tenuto dalla moglie Cecilia.
Ritorniamo ora a Piazza San Pietro ed al discorso di Cecilia: . “Gigi, ti devo parlare subito: lo sai che la Madonnina ha già fatto un piccolo-grande miracolo per me? Silvana mi ha raccontato… ma sul più bello si è fermata e mi ha detto che non voleva raccontarmi quella bellissima cosa che ti è successa, Silvana era commossa e piena di gioia… ma dimmi tu!” Cecilia con gli occhi pieni di lacrime mi dice: “ Mauro è un uomo stupendo, un poliziotto esemplare ed un ottimo padre di famiglia e sono felice di averlo sposato, ma come sai io sono molto credente e la preghiera ed i sacramenti sono per me decisivi. Le mie figlie hanno lasciato la Chiesa e non frequentano più e Mauro in questo non è un grande esempio e da molti anni ormai non frequentava più la Chiesa. Questo è il cruccio del mio cuore, e spesso prego il Signore per questo… vedi siamo venuti a Roma per i 10 anni della morte di tua madre, per ascoltare le belle parole del Cardinale Comastri, ma io nel cuore volevo andare a pregare alla tua Madonnina che tanto ami. So che anche Silvana è molto molto religiosa e che ogni giorno dice il rosario e prega con te, per questo ho chiesto a Lei di pregare con me. In chiesa ci siamo date la mano forte, forte e poi io ho pronunciato la mia richiesta alla Madonna Calpestata: Ti prego Maria, Vergine Calpestata, che il mio Mauro possa tornare ai sacramenti.
Abbiamo recitato alcune Ave Maria con grande partecipazione ed intensità. E poi la messa è cominciata, Mauro era seduto dietro a me in fondo alla chiesa. Durante l’omelia il Cardinale dice che i genitori sono un raggio di luce per i figli. Quell’impressione mi colpisce, mi scava il cuore: guardo la Madonna Calpestata e dico a Lei: magari Mauro fosse un raggio di luce per la fede delle mie figlie. Poi mi volto subito verso Mauro e vedo il suo volto sorridente e pieno di luce, uno sguardo complice nel quale mi dice con la testa di sì… mi giro con il cuore in festa e mi riprometto dopo la messa di parlare con lui perché si decida a tornare ai sacramenti, ma…. Dio lavora come Padre Lombardi ci ha detto la sera prima, ma non solo Dio ci sorprende ci precede adirittura… e i nostri umili progetti umani di conversione dei cuori, di mediazione tra Mauro e Dio si schiantano contro la Meraviglia della Sorpresa che non aspetti. Siamo alla Comunione, salgo all’altare per ricevere Gesù nel mio cuore, torno al mio banco la fila per la Comunione si sta smaltendo, quando per ultimo Mauro si avvicina alla fila e riceve con devozione l’Eucaristia!”
Con le mani sul volto scoppio a piangere e con me si commuove Silvana che è vicino a me, ci guardiamo e il silenzio di Dio ci riempie il cuore. Termina la Messa, rimango in chiesa e come segno di ringraziamento salgo all’altare e tra le orchidee a destra ed a sinistra la lampada ad olio, al centro lascio la mia corona del rosario di colore azzurro. Per me è un ex-voto, un segno di ringraziamento, non dico nulla a Mauro: tra marito e moglie spesso e meglio si comunica con il silenzio. Silvana mi abbraccia e mi dice: “Dillo a don gigi sarà contento!” Sì Silvana dirò questo a don gigi, ma prima lo voglio dire al Cardinale…” Detto questo la donna corre dal Cardinale i due parlano un momento i due si lasciano con un sorriso ma come Silvana, anche il Cardinale non mi dice nulla del sorprendente fatto. Papa Francesco sta per dare la benedizione, Cecilia ha terminato il suo racconto.
Ci mettiamo in silenzio e preghiamo l’Angelus con il Papa, ricevuta la benedizione riprendo il discorso: “Se è tutto vero il tuo racconto Cecilia, valeva la pena di spostare ieri cento persone, organizzare l’evento solo per Mauro! Non ti dico la meraviglia di questo fatto. Non chiamiamolo miracolo, forse è un po’ troppo e poi rovineremmo con parole altisonanti le Sorprese di Dio, a me piace di più qualificare questo fatto come una meravigliosa, umile e piccola sorpresa di Dio. E questa sorpresa di Dio si compone di tre coincidenze spettacolari, tanto spettacolari da chiamarle Diosincidencias. La prima coincidenza è che se oggi 4 dicembre non avessimo celebrato i 10 anni di Santina probabilmente tu e Mauro non sareste venuti a Roma in questa chiesa per ascoltare il Cardinale, dunque un piccolo ed umile grazie dovremmo attribuirlo a Santina. Ma poi vi è una seconda singolare coincidenza: il Cardinale Comastri nell’omelia della messa parla dei genitori come raggio di luce divino.
Senza quella frase non ci sarebbe stato il sorriso complice di Mauro che avrebbe preparato all’incontro con Gesù nella Comunione… dunque un piccolo e umile grazie lo dobbiamo rendere al Cardinale Angelo Comastri.
MA tu non hai pregato Santina, e neppure hai detto al Cardinale di parlare o convincere il tuo Mauro. Tu hai fatto una cosa molto diversa: hai pregato la Madonna Calpestata esplicitamente per questo ritorno ai sacramenti e di questa preghiera vi è anche una testimone che è Silvana; non solo testimone ma anche complice di una preghiera in ginocchio e con mano nella mano. Dunque io penso che questi tre fatti insieme abbiamo fatto il miracolo, ma se devo essere sincero penso che non centrino Santina ed il Cardinale, ma la Madonna Calpestata sì! Perché se è vero che Dio lavora, anche Sua Madre non scherza! E’ la Vergine irachena che ti ha fatto conoscere Santina e la nostra Associazione, ed è ancora la Vergine Calpestata che ha fatto si che il Cardinale parlasse in quel modo …e sai perché lo ha fatto? Perché tu davanti a quell’umile quadro profanato, con il cuore hai chiesto una grande Grazia e Lei te l’ha concessa. Ed ora io voglio festeggiare con uno spumante a tavola, prima che partiate per Bergamo.
E così un’ora dopo in un buon ristorante di Roma, seduto casualmente vicino a Mauro, ho ordinato una buona bottiglia di spumante, mi sono messo in piedi ed ho proposto un brindisi e mentre brindavo con il cuore gonfio di gioia guardando Mauro ho detto: “Valeva la pena di giungere a Roma solo per questo brindisi!” dall’altro capo del tavolo il sorriso pieno di gioia di Cecilia osservava la scena e gli occhi azzurri di Silvana si riempivano di lacrime.