#VoltiDiSperanza

HIEN– N.37 IL LIBRO GRATUITAMENTE


Qui puoi trovare HIEN l’Instant Book n. 37 della collana #VoltiDiSperanza con l’introduzione di Sergio Centofanti Vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

UN LUOGO DOVE NESSUNO È ESCLUSO

di Sergio Centofanti
Vicedirettore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

“Non dimentichiamolo mai – diceva Madre Teresa di Calcutta – ciò che facciamo con amore porta sempre la pace con sé”. Questo nuovo viaggio di don Gigi in mezzo agli scartati del mondo ci mette, come al solito, in crisi: mette in questione la nostra fede, ci interroga sulla carità, quella fatta di gesti concreti, che è l’essenza del cristianesimo.
Grazie alla Fondazione Santina e alle tante persone che sono coinvolte e che in qualche modo danno una mano, una goccia d’amore arriva anche tra le popolazioni così lontane del Vietnam. È una goccia che vuol dire tanto per chi ha poco e può trasformare la vita di chi è abituato a vivere nella povertà e nell’abbandono. E, in mezzo ad una salutare inquietudine, emerge un po’ di pace che nasce nell’immaginare i sorrisi dei bimbi sieropositivi che giocano con un prete un po’ folle che viene da un Paese lontano o una ragazza che ha contratto l’infezione da hiv che piange raccontando la sua storia dolorosa, ma aiuta ad asciugare qualche lacrima a quel sacerdote.
L’amore è sempre un po’ pazzo e fa cose che forse le persone troppo razionali non hanno il coraggio di fare. La logica di Dio è diversa, va oltre le nostre ragioni e ci spiazza sempre. Don Gigi, grazie alla Fondazione Santina e a tutti quelli che lo aiutano, ci porta in un’altra dimensione, quella della carità. Ci porta in luoghi dove non ci saremmo mai immaginati di andare, nella giungla vietnamita o nelle zone più povere di Saigon e ci fa vedere come la tristezza e l’abbandono si possano cambiare in gioia e amore, ci mostra come una storia fatta di buio possa diventare luce.
Siamo in Vietnam con questo nuovo libretto, il 37mo, sui volti della speranza. Anche questo piccolo testo ha sapore di Vangelo, con incontri veri e poche parole, ma forti, radicali, che aprono il cuore. In quei volti feriti c’è il volto del Signore che ci guarda e ci ama nella nostra debolezza e chiede di essere amato. Sono volti di una purezza che ti trafigge l’anima, nella loro povertà, nella loro piccolezza. Sono volti puliti, anche se vivono in mezzo alla spazzatura. Sono volti che sorridono, anche se sono immersi nelle sofferenze.
In questi racconti, ogni tanto don Gigi lancia qualche sferzata ai suoi e ai nostri lamenti. Non è un giudizio moralistico, perché vince sempre la gioia della fraternità, la misericordia anche per le nostre miserie. Ma è un invito alla compassione, alla condivisione, alla solidarietà, alla sobrietà del nostro vivere. La carità non è mai quieta, ha sempre fame e sete di giustizia, si mette in movimento perché vede non tanto le masse o le idee, ma la persona che c’è davanti, con le sue necessità. Nascono così piccoli progetti concreti che danno una carezza a chi soffre, ci fanno sentire parte di un corpo più grande, ci fanno sentire che allora l’amore esiste anche in mezzo al mistero del male.
Hien oggi è una ragazza che ha 19 anni e ha una storia incredibile. Era una bimba di appena 4 anni quando cercava nei parchi avanzi di cibo per sfamare la madre malata che sarebbe morta di lì a poco a causa dell’aids. La storia di Hien, sieropositiva, è quella di una ragazza maltrattata e rifiutata da tutti fino a quando scopre l’amore nel Centro “Mai Tam” di Saigon, gestito dai padri camilliani. In questo posto, dove arrivano tutti gli esclusi, nessuno è escluso: il buon samaritano accoglie, fascia le ferite, si prende cura. Santi padri camilliani: chi ne parla? Non fanno scalpore, amano in silenzio i piccoli abbandonati di questa terra.
Tra di loro c’è anche Chau, 21 anni, sieropositiva, mamma della piccola San Tina. Il nome è uscito così per sbaglio e farà tanto ridere don Gigi. Anche questa è una storia triste che però sfocia nella speranza. C’è poi Nhien, un’altra bimba sieropositiva, quattro anni, che abbraccia don Gigi e non lo vuole mollare. Alla fine saranno una decina i progetti di adozione a distanza della Fondazione Santina.

A Khe Nhao, nel nord del Vietnam, don Gigi inaugura la rete elettrica. Siamo nel terzo millennio, ma in questa parte di foresta vietnamita finora non era ancora arrivata la luce. Huan è una buddista ed era abituata a vivere al buio da più di 70 anni. È un grande evento che avrà risvolti inattesi.
Sempre nel nord, a Viet Than, c’è l’incontro toccante con una piccola comunità di etnia Muong, che ha conservato la fede cristiana tra innumerevoli prove e cappelline costruite e distrutte più volte. Una donna tenace e coraggiosa di 61 anni, Trang, guida questa comunità. Lancia con forza un grido d’aiuto perché si possa costruire una strada che permetta a tutti di andare in chiesa quando arriva la pioggia e i sentieri fangosi sono impraticabili. Sarà un altro progetto della Fondazione Santina insieme alla costruzione di una chiesetta a Saigon nel Centro “Mai Tam” per i bambini sieropositivi.
“L’amore aggiusta le cose storte” diceva santa Caterina da Genova. Ce ne sono tante di cose che non vanno, ma bisogna avere il coraggio e anche la fede per fermarsi a vederne qualcuna e avere compassione per quella che abbiamo di fronte, senza avere la pretesa di voler cambiare il mondo. Basta un piccolo gesto d’amore per ridare speranza e gioia a esistenze ferite, che da sole non riescono a rialzarsi. È quello che fa la Fondazione Santina con tutti i suoi amici: una mano tesa là dove c’è qualcuno che chiede aiuto. E questo è bello, direbbe Papa Francesco.