#VoltiDiSperanza

SOL – N.33 IL LIBRO GRATUITAMENTE


Qui troverete l’Instant Book n. 33  della collana #VoltiDiSperanza: SOL, dedicato al grave problema della tratta di persona in Perù con la Presentazione di Valentina Alazraki Crastich Giornalista di Noticieros Televisa (Messico)

I. PRESENTAZIONE. DOPO OGNI NOTTE LUNGA E BUIA SPUNTA LA LUCE DEL SOLE
Io credo molto in quello che da noi, in Messico, chiamiamo diosidencias quelle coincidenze non umane, bensì frutto della provvidenza. Ho conosciuto don Gigi quattro anni fa quando mi chiamò un giorno per presentarsi e propormi di scrivere il prologo per il suo libretto Juana. Mi feci guidare dall’istinto e accettai. Scoprì la sua fondazione di cui non sapevo nulla, mi addentrai nelle sue storie, nei suoi viaggi, nel suo lavoro in Vaticano ma soprattutto nel suo essere prete. Un prete che come direbbe Papa Francesco “odora di pecora” perché sta in mezzo al gregge e si sporca le mani toccando le ferite dell’umanità che altro non sono se non le ferite di Cristo, nei luoghi più sporchi, più bui, più pericolosi e abietti del pianeta. Grazie a lui e al seme piantato nel suo cuore dalla mamma Santina che avrei tanto voluto conoscere, mi sono avvicinata alla sofferenza delle “sue” donne, a tutte quelle donne del mio paese e di molti altri paesi che nonostante i soprusi, le violenze, la miseria, sono dei veri volti di speranza. Abbiamo scritto insieme “Grecia e le altre”, un’esperienza umana e professionale molto bella.

Ma torniamo alle diosidencias. Dopo 25 anni in Vaticano, don Gigi è partito per il Perù, dove con Juana è iniziata la nostra amicizia. Un viaggio che ho molto caldeggiato, convinta che avrebbe rappresentato per lui la rinascita spirituale dopo gli ultimi tempi convulsi. In questo viaggio, come ci racconta in questo libro, ha incontrato di nuovo Juana. È stata proprio lei, donna umilissima e maltrattata dagli uomini e dalla vita a dire con le sue povere parole di donna analfabeta, quello che molti di noi pensiamo e forse non abbiamo saputo dire, a fargli capire che il suo vero posto non è in mezzo agli onori e alle talari, ma vicino ai bisognosi. Una delle pagine più belle di questo libro si chiude con la carezza della mano sporca di Juana sulla guancia di don Gigi e le sue lacrime che si mescolano a quella sporcizia che diventa però un balsamo per le sue ferite.

Se la storia di Juana era stata per me un colpo nello stomaco, quella di Sol e di Dalila sono state un colpo nelle mie viscere di madre. Tocchiamo con mano uno dei fenomeni più abietti o forse il più abietto, quello della tratta di persone, di minori sfruttate e indotte alla prostituzione non solo da uomini depravati ma anche da donne senza anima. Eppure ancora una volta don Gigi è riuscito a trovare la luce in mezzo alle tenebre. Sol, vittima della violenza paterna sin da piccola, rapita a 11 anni per diventare merce di uomini abbrutiti dal lavoro nelle miniere d’oro, dopo aver conosciuto l’inferno in bar squallidi di Puerto Maldonado, diventa un nuovo volto di speranza grazie all’intervento di un agente infiltrato, una splendida assistente sociale e soprattutto attraverso la nascita di sua figlia Angela sopravvissuta a un aborto di due gemellini, frutto di un amore sbagliato.

Dalila, violentata a 11 anni da un vicino di casa, con la complicità di sua moglie, una donna per la quale non trovo un aggettivo abbastanza forte, è un altro volto di speranza, anche lei attraverso sua figlia Adriana nata da una mamma di 11 anni ma cresciuta da due nonni – genitori splendidi, che rifiutano di fare abortire la loro bambina, così come vorrebbe il suo violentatore. Graziela, la mamma di Dalila e suo marito, sono un’altra luce di questo libro.

Ringrazio don Gigi per avermi affidato questo prologo, per avermi fatto riavvicinare a Juana origine della nostra amicizia e avermi permesso di “tornare” con lui in Perù, in occasione dell’inizio della sua seconda vita, che sono sicura, sarà più luminosa e fruttuosa della prima. Spero con tutto il cuore che anche la sua solitudine come nel caso di Sol, diminutivo di Soledad, diventi un Sole. Viva le diosidencias.
Valentina Alazraki Crastich
Giornalista di Noticieros Televisa (Messico)

 

II. VATICAN NEWS
Il  sito vaticano Vatican News ospita nella versione spagnola ed italiana la notizia dell’inaugurazione della nuova ala del Seminario di Puerto Maldonado contenuta nel libretto di Sol ed in controcopertina, Riportiamo i due testi, cliccando sulle immagini si può raggiungere la fonte.

Amazonia: ampliación del seminario de Puerto Maldonado
20 luglio 2021
Gracias a Cáritas Bérgamo y a la Fundación Santina, se ha reestructurado y ampliado el Seminario de Puerto Maldonado en la Amazonia peruana. Precisamente aquí el Papa Francisco en enero de 2018 lanzó el proceso sinodal que terminó con la publicación de “Querida Amazonia”.Un compromiso cumplido, una esperanza que se hace realidad. A pesar de las dificultades debidas a la pandemia que en América Latina, y especialmente en Perú, está afectando gravemente a la población, recientemente se ha concluido la ampliación del Seminario en la ciudad peruana de Puerto Maldonado. Once nuevas habitaciones han sido construidas gracias a la intervención de Cáritas de Bérgamo y de la Fundación Santina, presidida por Monseñor Luigi Ginami que, precisamente en estos días -tras haber concluido su servicio en el Vaticano- ha regresado del país andino al término de su 46º viaje internacional de solidaridad en nombre de la Fundación.Fue el rector del seminario, el padre Carlos – recuerda el diario Avvenire – quien se dirigió a la Fundación Santina hace tres años para pedir ayuda para hacer más funcional la estructura que alberga a los futuros sacerdotes de la diócesis. Al año siguiente, el vicario apostólico, monseñor David Martínez de Aguirre, lo relanzó. Ahora, a pesar de la ralentización debida a la pandemia, se ha completado la ampliación del seminario. Monseñor Martínez de Aguirre escribió a Monseñor Ginami: “Este hermoso gesto nos permitirá dar a la Iglesia nuevas vocaciones con rostro amazónico”, respondiendo así a una exhortación planteada por el Papa Francisco en el Sínodo sobre la Amazonía y reiterada en la Exhortación postsinodal Querida Amazonía. Un sínodo que, en enero de 2018, tuvo su “primer acto” durante la visita del Papa Francisco a Puerto Maldonado, la verdadera “puerta de la Amazonía”.”Perú -recuerda Lucia Capuzzi en el diario CEI- vive un momento dramático: es la nación con mayor número de víctimas del virus en comparación con la población. La mayoría de los fallecidos son pobres y muy pobres sin medios para comprar bombonas de oxígeno, que escasean. El dolor común ha creado un fuerte vínculo con Bérgamo, crucificado por Covid. En la ciudad lombarda, la pandemia mató a 6.700 personas, incluidos cuarenta sacerdotes”. De ahí el agradecimiento de monseñor Ginami a su obispo, Francesco Beschi, por el apoyo ofrecido a esta buena obra. Los bergamascos, subraya el presidente de la Fundación Santina, “no se replegaron en su propio sufrimiento, sino que tendieron la mano para ayudar a otros lugares heridos”.

Amazzonia: ampliato il seminario di Puerto Maldonado
19 luglio 2021
Grazie a Caritas Bergamo e Fondazione Santina, ristrutturato e ampliato il Seminario di Puerto Maldonado, nell’Amazzonia peruviana. Qui Papa Francesco nel gennaio del 2018 avviò il processo sinodale che si è concluso con la pubblicazione di “Querida Amazonia”
Un impegno mantenuto, una speranza che diventa realtà. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia che in America Latina, e specie in Perù, sta colpendo duramente la popolazione, è stato recentemente portato a termine l’ampliamento del Seminario della città peruviana di Puerto Maldonado. Undici nuove stanze realizzate grazie all’intervento della Caritas di Bergamo e della Fondazione Santina, presieduta da mons. Luigi Ginami che, proprio in questi giorni – dopo aver concluso il suo servizio in Vaticano – è tornato dal Paese andino al termine del suo 46.mo viaggio internazionale di solidarietà a nome della Fondazione.
Era stato il rettore del Seminario, padre Carlos – ricorda il quotidiano Avvenire – a rivolgersi tre anni fa alla Fondazione Santina per chiedere un aiuto affinché la struttura che accoglie i futuri sacerdoti della diocesi fosse resa più funzionale. L’anno successivo, il vicario apostolico, monsignor David Martínez de Aguirre, l’aveva rilanciata. Ora, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia, l’ampliamento del Seminario è stato portato a termine. “Questo bel gesto – ha scritto il vescovo Martínez de Aguirre a monsignor Ginami – ci consentirà di regalare alla Chiesa nuove vocazioni dal volto amazzonico”, rispondendo così a un’esortazione levata da Papa Francesco nel Sinodo sull’Amazzonia e ribadito nell’Esortazione post sinodale Querida Amazonia. Sinodo che, nel gennaio del 2018, aveva vissuto il suo “primo atto” proprio durante la visita di Papa Francesco a Puerto Maldonado, vera e proprio “porta dell’Amazzonia”.“Il Perù – ricorda Lucia Capuzzi sul quotidiano della CEI – vive un momento drammatico: è la nazione con più alto numero di vittime per il virus rispetto alla popolazione. La gran parte dei deceduti sono poveri e poverissimi senza mezzi per acquistare le bombole d’ossigeno, che scarseggiano. Il dolore comune ha creato un forte legame con Bergamo, crocifissa dal Covid. Nella città lombarda, la pandemia ha ucciso 6.700 persone, tra cui quaranta sacerdoti”. Di qui la gratitudine di monsignor Ginami al suo vescovo, Francesco Beschi, per il sostegno offerto a questa opera di bene. I bergamaschi, sottolinea, il presidente della Fondazione Santina “non si sono ripiegati sulla propria sofferenza ma hanno teso la mano, per soccorrere altri luoghi feriti”. 

III. IL LIBRO NEI MEDIA
Il libro Sol ed i suoi contenuti è stato ripreso da diversi si ed anche da quotidiani, qui di seguito riportiamo un articolo di Lucia Capuzzi di Avvenire ed un articolo del quotidiano L’Eco di Bergamo. Cliccando sulle immagini potrete anche vedere invece  alcuni link  a siti web che hanno riferito il reportage.

Un Seminario nell’Amazzonia «peruviana»
di Lucia Capuzzi
AVVENIRE , 15 luglio 2021 pagina 14
Frutto dell’impegno della Fondazione Santina con la collaborazione della Caritas di Bergamo sorge a Puerto Maldonado che il Papa visitò durante il viaggio del 2018 Il grazie del vescovo Martínez de Aguirre a monsignor Ginami
La scritta celeste – Seminario San Juan María Vianney – spicca sulle pareti d’un giallo intenso, fresche di vernice. Le undici stanze sono pronte: un segno di speranza per Puerto Maldonado, nel cuore dell’Amazzonia peruviana dilaniata dalle miniere d’oro clandestine e ora dal Covid. Un sogno reso possibile dalla Fondazione Santina che ne ha finanziato la costruzione, grazie al sostegno della Caritas di Bergamo. Fondazione il cui presidente monsignor Luigi Ginami, si è recato nel Paese per l’inaugurazione. Il suo 46° viaggio di solidarietà ha aperto una fase nuova. Segnata da una coincidenza profetica. Monsignor Ginami è appena rientrato nella diocesi orobica al termine del servizio in Vaticano. E il grande sponsor del progetto è proprio la Caritas locale che, così, stringe ancor più  un rapporto di collaborazione iniziato anni fa. Già nel 2015, l’ufficio missionario locale aveva supportato il rifacimento dell’orfanotrofio di Xuy Xa, in Vietnam. Tre anni dopo, ad Acapulco, in Messico, lo stesso ufficio aveva aiutato la Fondazione a realizzare il Memoriale delle vittime della violenza. Puerto Maldonado, nella regione di Madre de Dios, è un luogo dal forte valore simbolico. Là, il 19 gennaio 2018, papa Francesco ha voluto aprire, con quasi due anni d’anticipo sull’Assemblea vaticana, il Sinodo sull’Amazzonia. «Ho molto desiderato questo incontro. Ho voluto iniziare da qui la visita in Perù. Grazie per la vostra presenza e perché ci aiutate a vedere più da vicino, nei vostri volti, il riflesso di questa terra. Un volto plurale, di un’infinita varietà e di un’enorme ricchezza biologica, culturale, spirituale. Quanti non abitiamo queste terre abbiamo bisogno della vostra saggezza e delle vostre conoscenze per poterci addentrare, senza distruggerlo, nel tesoro che racchiude questa regione», aveva esclamato Bergoglio nell’incontro con i popoli indigeni. Era stato il rettore, padre Carlos, fin dal 2018, a rivolgersi a Santina per rendere più funzionale il Seminario per incarnarlo sempre più nella cultura amazzonica. Poi, dei problemi di vario ordine, avevano fatto slittare l’iniziativa. L’anno successivo, il vicario apostolico, monsignor David Martínez de Aguirre, l’aveva rilanciata. E, nonostante le difficoltà e lo stallo del 2020, l’adattamento della struttura è stato portato a termine. Ora il Seminario ampliato può accogliere i ragazzi in discernimento, nonché ospitare professori e sacerdoti. «Questo bel gesto – ha scritto il vescovo Martínez de Aguirre a monsignor Ginami – ci consentirà di regalare alla Chiesa nuove vocazioni dal volto amazzonico», come auspicato da “Querida Amazonia”. L’alleanza con Santina, inoltre, acquisisce un significato ancora più significativo ora. Il Perù vive un momento drammatico: è la nazione con più alto numero di vittime per il virus rispetto alla popolazione. La gran parte dei deceduti sono poveri e poverissimi senza mezzi per acquistare le bombole d’ossigeno, che scarseggiano. Il dolore comune ha creato un forte legame con Bergamo, crocifissa dal Covid. Nella città lombarda, la pandemia ha ucciso 6.700 persone, tra cui quaranta sacerdoti. «Sono molto grato alla mia terra e al suo vescovo, Francesco Beschi: non si sono ripiegati sulla propria sofferenza ma hanno teso la mano, per soccorrere altri luoghi feriti », ha spiegato monsignor Ginami prima della partenza. Oltre a Puerto Maldonado, il viaggio del presidente della Fondazione ha percorso buona parte del Paese, con tappe nelle varie città – da Lima a Juliaca a Puno – dove Santina ha realizzato laboratori e continua ad aiutare famiglie e comunità.


In Amazzonia un’opera di solidarietà
di Laura Arnoldi
L’ECO DI BERGAMO  27 luglio 2021 pagina 17
Il viaggio in Perù. Don Gigi Ginami ha inaugurato a Puerto Maldonado il Seminario minore realizzato grazie alla generosità della Caritas Bergamasca e della «Fondazione Santina», dedicata alla mamma del sacerdote. «Non mires atras, mira adelante» (Non guardare indietro, guarda in avanti) sono le parole che hanno guidato l’ultimo viaggio di don Gigi Ginami in Perù, un viaggio particolarmente significativo per il sacerdote bergamasco, presidente della Fondazione Santina, nata nel 2005. «Dopo 25 anni di servizio in Vaticano, alla Segreteria di Stato, torno nella diocesi di Bergamo, dove sono stato accolto dal vescovo Francesco Beschi, che in un lungo colloquio mi ha salutato scrivendomi due parole piene di luce: Bentornato e Benedetto ». Così don Gigi a giugno è partito per il Perù per il 46° viaggio della solidarietà, «la cui difficoltà – dice – è stata quella di viaggiare in se stessi, riscoprendomi prete di una chiesa meravigliosa come quella di Bergamo e a capo di una Associazione di alcune centinaia di persone che fanno della carità uno stile di vita in tanti luoghi del mondo». Nell’Amazzoni peruviana Obiettivo l’inaugurazione a Puerto Maldonado nell’Amazzonia peruviana di una parte del Seminario minore che servirà non solo ai seminaristi, ma anche ai sacerdoti per corsi di formazione e di esercizi spirituali. Tre anni fa il rettore del Seminario «San Juan María Vianney» padre Carlos Castillo chiese aiuto alla Fondazione, appello rinnovato poi dal vicario apostolico, monsignor David Martínez de Aguirre. L’intervento, rallentato a causa del Covid, è giunto finalmente a compimento in un luogo – Puerto Maldonado – da cui il 19 gennaio 2018, Papa Francesco aprì, con quasi due anni d’anticipo sull’Assemblea vaticana, il Sinodo sull’Amazzonia, che si chiuse con il documento «Querida Amazonía». La cerimonia con taglio del nastro e rottura augurale di una bottiglia di vino è avvenuta il 27 giugno dopo la Messa celebrata da monsignor Ginami e padre Carlos. Sulla targa in marmo della Fondazione Santina è riportato il nome della mamma di don Gigi, scomparsa nel 2012. «Questa inaugurazione – ha sottolineato don Gigi durante la cerimonia – non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza perché ci sono da rinnovare anche cucina e refettorio. Sulla targa compare la firma di mia madre Santina, non è chiara immediatamente perché la mano che scrisse quella firma era di una donna disabile, divorata dal dolore, ma sempre con un incantevole sorriso.

L’Eco di Bergamo giunge anche nell’incantevole Cesenatico e l’articolo viene letto anche nella Riviera adriatica

Proprio quella firma oggi si trova in targhe di opere compiute in Perù, Messico, Brasile, Kenya, Iraq, Gaza, Italia e Vietnam». La ristrutturazione del Seminario è stata sostenuta dalla Caritas diocesana che ha contribuito con 15 mila euro. «Siamo contenti – dice don Roberto Trussardi, direttore di Caritas Bergamo – di poter aiutare iniziative come queste, realizzate nel segno della solidarietà ». Molti impegni per il futuro Il Perù attualmente sta vivendo un momento di grande difficoltà, per la diffusione del Covid che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario. «Anche la mia città ha vissuto lo scorso anno questa sofferenza – dice don Ginami –. Sono molto grato alla mia terra e al suo vescovo: non si sono ripiegati sulla propria sofferenza ma hanno teso la mano, per soccorrere altri luoghi fe riti». «Non è la prima volta che la Diocesi di Bergamo sostiene la Fondazione Santina – ricorda don Gigi –. Nel 2015 in Vietnam del Nord l’ufficio missionario diocesano aveva finanziato con la nostra Associazione il rifacimento di un orfanotrofio a Xuy Xa. Nel 2018 ad Acapulco il medesimo ufficio aveva sovvenzionato in parte la realizzazione di un Memoriale delle Vittime di Violenza accompagnata da una lettera di monsignor Beschi». «Altri sono gli impegni che ci attendono per il futuro – conclude don Ginami –, con tante iniziative che la Fondazione sta portando avanti in Italia e all’estero; per esempio la realizzazione del bagno assistito a Sant’Andrea Ionio in Calabria; l’impianto di illuminazione per una scuola in Perù, poi ci attendono Vietnam, Messico, Kenya. Sono anche molto importanti le adozioni a distanza che la Fondazione promuove, 15 le ultime, per cinque bambini che vivono sulle Ande e dieci di Puerto Maldonado ».

IV.  CAPITOLO DEL LIBRO DELTA UNO (IL FARO DI ROMA  25-27 LUGLIO 2021)
Pubblichiamo una pagina del diario di don Gigi Ginami, presidente della Fondazione Santina, che in Perù ha incontrato alcune ex schiave sessuali nei bordelli dell’Amazzonia. Una situazione di ingiustizia fortissima alla quale però nessuno si ribella

VERSIONE ITALIANA 25 LUGLIO 2021


VERSIONE FRANCESE
Nous publions ici une page du journal de Don Gigi Ginami, président de la Fondation Santina, qui a rencontré d’anciens esclaves sexuels dans des maisons closes en Amazonie péruvienne. Une situation de grande injustice.


VERSIONE SPAGNOLA
El infierno en la tierra. Don Ginami describe los burdeles para mineros en el Amazonas y el dramático destino de las niñas vendidas como esclavas


VERSIONE PORTOGHESE
Publicamos aqui uma página do diário de Don Gigi Ginami, Presidente da Fundação Santina, que conheceu algumas ex-escravas sexuais em bordéis da Amazônia peruana. Uma situação de injustiça muito grande.


V. CAPITOLO CENTRALE DEL LIBRO: SOL (IL FARO DI ROMA 4 – 5 luglio 2021)
Riportiamo di seguito alcune pagine del diario di viaggio di mons. Luigi Ginami che riferiscono di un incontro avuto dal fondatore e presidente della fondazione Santina con una ragazza peruviana vittima della tratta, Soledad, che il sacerdote ha intervistato nei giorni scorsi Puerto Maldonado. È un testo molto duro, un pugno nello stomaco, come si dice, per certi versi un thriller ed al contempo molto dolce e commovente, una carezza sull’anima. La ragazza sarà protagonista del libretto che Ginami pubblicherà su questo suo viaggio in Perù nella serie “I volti della speranza” pubblicati da Fondazione Santina. FarodiRoma ringrazia l’autore per averci consentito questa anteprima

 

VERSIONE ITALIANA

VERSIONE PORTOGHESE
Apresentaremos a seguir algumas páginas do diário de viagem de Mons. Luigi Ginami, que relata um encontro do fundador e Presidente da Fundação Santina com uma moça peruana vítima de tráfico de pessoas, Soledad, que o padre entrevistou há alguns dias, em Porto Maldonado. É um texto muito duro, um soco no estômago, como se costuma dizer, em alguns aspectos um thriller e, ao mesmo tempo, muito comovente, um afago na alma.
A menina será a protagonista de um livro que Ginami publicará sobre sua viagem ao Peru, na série “Rostos da esperança”, da Fundação Santina. FarodiRoma agradece ao autor por nos permitir esta prévia.

VI ALTRI CONTRIBUTI NEI MEDIA

LA RISTRUTTURAZIONE DEL SEMINARIO DI PUERTO MALDONADO (IL FARO DI ROMA 3 LUGLIO 2021)
La ristrutturazione del Seminario di Puerto Maldonado finanziato dalla Fondazione Santina. Don Ginami: “il regalo più bello? La carezza di Juana”
Nella foresta amazzonica peruviana a Puerto Maldonado, il vescovo, mons. David Martínez de Aguirre Guinea, ha chiesto alla Fondazione Santina di ristrutturare il Seminario minore, rifacendo le stanzette dei ragazzi con bagno indipendente. Il numero dei seminaristi è piccolo, sono poco più di una decina. “La richiesta era particolarmente importante e bella per la Fondazione Santina: aiutare una Diocesi per accogliere i ragazzi in discernimento è tanto bello ed il significato è grande. Con l’aiuto di Dio, e con Santina che ci ha messo una buona parola, questa bella opera si è compiuto in un territorio nuovo e bello come è l’Amazzonia peruviana”, commenta mons. Luigi Ginami in un report destinato ai sostenitori della Onlus intitolata a sua mamma, che mostra la targa scoperta il giorno dell’inaugurazione.

NON GUARDARE INDIETRO, GUARDA AVANTI! (KORAZYM 28 GIUGNO 2021)

Segue un reportage della solidarietà ideata, stimolata e eseguita sotto la guida di Mons. Luigi Ginami, Fondatore e Presidente della Fondazione Santina Onlus. Alle sue parole e ai suoi video ho niente da aggiungere. Come mi ha insegnato il mio caro amico e collega Werner Kaltefleiter, corrispondente dello ZDF, su cosa serviva dal punto di vista comunicativa a San Giovanni Paolo II, offro a Don Gigi la possibilità di presentare con le proprie parole se stesso e la sua missione con la Fondazione Santina, intitolata a sua madre. Ne è ben capace, sia in parole sia in video.


E si nota che ha lavorato per 25 anni nell’Ufficio Informazione e Documentazione della Seconda Sezione della Segreteria di Stato, l’organismo che sovrintende (anche se come vanno le cose va reso al passato…) al lavoro strategico della Sala Stampa della Santa Sede e all’impegno di tutti i media della Santa Sede. In quanto segue, Don Gigi non fa sconti a nessuno, e richiede lo sforza di leggere, vedere e ascoltare. In questo siamo uguali, visto che neanch’io faccio sconti, e ci comprendiamo. Don Gigi non è solo un prete verace, dimostra anche di essere un comunicatore di razza. Riporto quindi quanto mi ha inviato in questi giorni e adopero solo un editing redazionale “soft”, per quanto ritengo necessario per la pubblicazione in questa mia rubrica Blog dell’Editore. Le pagine che seguono svelano tutti i segreti di questa umile opera di solidarietà nel nome di Mamma Santina, una solidarietà vestita di chiarezza e trasparenza, nell’intento di aiutare i poveri del mondo. Buona lettura, buona visione e buon ascolto… e accendete vostro fuoco.

SEGNI DI SPERANZA (KORAZYM 8 LUGLIO 2021)
Di seguito vi presentiamo la seconda parte del reportage sul viaggio di solidarietà in Perù, di un monsignore che – dopo aver lavorato per un quarto di secolo nell’Ufficio Informazione e Documentazione della Segreteria di Stato – il mese scorso è andato in pensione. Qui continuiamo ad addentrarci in una storia vera, molta diversa dal comportamento di quei personaggi filettati e non, di cui siamo obbligati di occuparci nei tempora currunt. Lui, da quel manicomio è uscito a testa alta, mentre per i suoi ex colleghi rinviati a giudizio attendiamo l’esito del processo penale, che inizierà il 27 luglio prossimo davanti al tribunale vaticano.