#VoltiDiSperanza

JAMES – 11: IL LIBRO GRATUITAMENTE


Ecco disponibile in formato elettronico e gratuito il nostro Instant Book dal titolo JAMES. Esso contiene la prefazione di Mónica Andrea Vives Orozco , Maía nota cantante colombiana.

James #VoltiDiSperanza
James

 

NON È FORTE COLUI CHE NON CADE MAI, MA COLUI CHE CADENDO SI RIALZA SEMPRE
Devo confessare che quando don Gigi mi ha proposto di prendere parte alla redazione di James ho sentito molte cose nel mio cuore… Non saprei spiegarmi bene: un misto di gioia e nervosismo, onore e responsabilità, benedizione ed agitazione. Sensazioni che si dibattono tra carne ed anima, le stesse che ci invadono tutti quando si presentano sfide, o nuove esperienze che ci portano fuori dal comodo riparo di attività normali e abitudinarie, e che ben poche volte abbiamo la calma di identificare.Ho imparato a capire che quando provo paura è la carne a provare la paura e che quando domino la paura allora la mia anima diventa coraggiosa, è lo Spirito che non mi abbandona e mi aiuta giorno per giorno ad avere fede.Questa è la lotta di sempre, solo pochi anni fa ho imparato ad identificare le mie ispirazioni ed a perseguirle a beneficio del raggiungere i miei obiettivi. Mentre sto condividendo i miei comportamenti ed i miei sentimenti, la mia anima mi dice: “nulla accade per caso” e questo momento è un altro passo nella mia crescita spirituale.È bene chiarire che non credo nelle coincidenze perché “tutto è scritto”. Credo che tutto ciò che accade in questo multiverso – in questi universi coesistenti fuori dal nostro spazio-tempo – è correttamente progettato da un Grande Architetto, da un Grande Spirito. Lo chiamo dunque non coincidenza, ma Dioincidenza.

Mi chiamo Mónica Vives, sono una cantante colombiana e sono nota con il nome di Maía, la mia vita ha attraversato tanti momenti: dall’equilibrio alla follia, dall’anonimato alla fama, dalla felicità alla depressione, dal disordine alla disciplina, dalla vita agiata al fallimento, comunque… ho avuto tanti successi, come ho commesso anche degli errori: mi hanno reso quello che sono e mi hanno permesso di essere qui con te oggi. Posso dire con certezza che “ho vissuto con amore, forza, passione e volontà” e non mi rammarico del percorso scelto dallo Spirito per me. Nella lotta della vita dobbiamo cadere e commettere errori per imparare e solo cosi giungiamo finalmente a vedere la luce, un detto popolare dice: “E’ più valoroso colui che cade e si rialza, di chi non cade mai perché cadiamo?… questo solo Dio lo sa.Così è accaduto al coraggioso e fervente James, che attraverso la sua cruda e difficile storia si è forgiato come uomo buono. Come se noi, esseri umani, ci dovessimo sottoporre come il carbone a formidabili pressioni per trasformarci in diamante. Molte volte non siamo consapevoli che siamo anima pura posta in un corpo … e non viceversa.

Ma tutto questo fa parte della vita; l’evoluzione e la crescita spirituale si costruiscono vivendo, sentendo, insistendo, cadendo, crescendo, rialzandoci e tornando a sentire e vivere. La musica mi ha dato tutti i giorni la opportunità di sentirmi più viva che mai, la musica è la mia dimostrazione che ci leghiamo senza doverci toccare… che siamo qualcosa di più che carne ed ossa, la musica è stata per molti anni la mia compagnia, la mia perdizione, la mia dipendenza e la mia consolazione. Oggi, dopo molto cantare, posso dire che la musica è la mia felicità, è il mio modo di esprimere amore puro e sincero.

Ciò che non ci uccide, sempre ci rende più forti. In questo libro sarete testimoni di come un uomo sfida le convinzioni della sua gente e riesce a trasformarsi in un pilastro di fede e amore per se, per la sua famiglia e per i più bisognosi. Tutti abbiamo un cammino, e non tutti dobbiamo percorrere lo stesso cammino per essere sulla strada della crescita spirituale. Ma di una cosa sono sicura che tutto ciò che viviamo accade per una ragione o uno scopo. Se ne siamo coscienti, lo avvertiremo! Con amore Maía

ABBRACCIARE LE LORO OSSA SECCHE
L’aereo vola tranquillo nella sera. La rotta è quella di Parigi – Nairobi, poi dopo tre ore mi aspetta un’ora di volo da Nairobi a Mombasa e poi due ore di jeep per Msabaha. In questo piccolo villaggio, nella parrocchia tenuta dal cappuccino Padre Hillary, abbiamo due programmi da valutare e rivedere. Il primo programma riguarda le adozioni a distanza. È scaduto il primo triennio e dobbiamo così aprire un secondo triennio caratterizzato da altri dieci bambini, tutti affetti da HIV. Li andrò a trovare e a conoscere, per poi portare le loro storie in Italia e proporle a dieci buone famiglie per una adozione a distanza. Poi dobbiamo valutare il nostro programma per la cura dell’HIV e questa attività riguarda 55 pazienti che vorremmo aiutare meglio. Poi vi è la visita all’ospedale, alle carceri di Mtangani per vedere di poter costruire un nuovo piccolo ambulatorio. Infine la visita alla missione di Lango Baya da padre Alejandro per una nuova aula scolastica. Dunque in meno di dieci giorni vi sono tantissime cose da fare e anche riunioni con il Centro che concretamente seguirà i nostri programmi. Vado in Kenya per l’ottava volta. La prima è stata con Santina nel 2011,  poi una volta nel 2014 e due nel 2015, 2016 e 2017.


Incontrare la malattia per curare la mia infermità. Questo è lo slogan del viaggio. La piaga dell’AIDS è forte in Africa e recentemente sono morti due dei nostri malati che avevo incontrato: Waziri, un ragazzo dagli occhi dolci che pesava forse 25 chili, e una donna. Mi ricordo ancora la loro magrezza. Le loro ossa abbracciandoli. Torno in Africa per abbracciare l’AIDS, per abbracciare le loro ossa secche, per palpare la loro magrezza che li uccide e li sfinisce. Noi diamo a loro dieci euro al mese per un sacco di farina e alcuni fagioli.

Mi vergogno a dirlo, ma in Africa si vive con dieci euro al mese! E quella povera gente muore perché non ha dieci euro al mese. Questo è inaccettabile quando in Italia trattiamo gatti, cani, canarini come dei bambini e mentre sfamo costosamente un animale non mi rendo conto che questa gente crepa. E si crepa male: senza dignità, senza affetto, senza niente. Si crepa come delle bestie! Anzi, le bestie da noi sono compiante, mentre lì crepi in una lurida capanna, da sola, ti trovano la mattina con i ratti che fanno colazione e, scavata una buca, finisce la tua vita.

Quanto siamo stupidi in Europa, paralizzati dalla nostra stupidità viviamo tra nevrosi, esaurimenti nervosi, depressioni… Mentre basterebbe poco ad aprire la porta degli occhi e del cuore per guarire da queste malattie… Forse basterebbe un viaggio in mezzo a questa miseria, oppure non ne basterebbero mille, visto gli italiani che affollano le lontane spiagge di Malindi, sfruttando la povertà per vacanze piacevoli e da coglioni! Vado in Africa per guarire la mia stupidità e superficialità, come avviene tutte le volte che compio questi viaggi. Vivrò con loro, mangerò con loro, cagherò con loro… Dormirò in queste capanne per sbattere la faccia contro la miseria e la malattia e curare la mia interiorità con tanta condivisione e preghiera. Questa volta vorrei trovare nel caos delle giornate spazi più lunghi di preghiera. Non so se ci riuscirò, ma il desiderio è quello di trasformare ogni ora in preghiera a contatto con la carne di Gesù malata.


Nel cuore questa sera ho tanta nostalgia… Mi mancano loro, i 27 amici della Giordania e della Terra Santa, di Gerusalemme… Mi mancano ancor di più i 9 amici della notte del 13 agosto in case di profughi siriani ed iracheni. Mi mancano i loro sguardi e la loro condivisione. Mentre sono in viaggio la prossima settimana uscirà il libretto di Fahmi. Chissà che in futuro qualcuno come Emanuele, Marzia, Giacomo, Antonella, Cristina, Pierandrea, Grazia e Pierluigi, ma come anche Marco e Caterina, decideranno di venire anche in Africa, o in qualche altro luogo come Messico o Iraq, Perù o Vietnam? Stanno portando uno spuntino per la cena. L’aereo è pieno zeppo di persone. Devo chiudere l’iPad, tra un paio di ore atterriamo a Nairobi e mi toccano le pratiche pallose di dogana.