Interventi

COSTRUZIONE MURO DI CINTA PER ASILO DI VILLA S. ROMAN JULIACA IN PERU’


INTRODUZIONE: L’ASILO ROSA
E’ la quarta volta che torno a Juliaca, ed assommando tutte le volte ho dormito in questo povero barrio sono circa 40 i giorni. L’urbanizacion Villa San Roman si trova a quattro chilometri dal centro di Juliaca ed è caratterizzata da invasori, gente che è venuta dalla campagna ed ha invaso in modo stabile un terreno che non è suo ed ha iniziato a costruire case abusive. Nel mio barrio vi è molto degrado: non abbiamo ancora lo scarico della fogna e le latrine fatte di lamiera costituisco e sostituiscono il bagno fuori dalle case. Passeggiando per Villa San Roman è infatti facile notare queste latrine posticce costruite con quattro fogli di lamiera e chiuse da un lucchetto pesante. La gente si dirige a queste latrine con il suo rotolo di carta igienica in mano, ti saluta mentre va a defecare e si ferma a parlare con te al suo ritorno. Le vie e le strade non sono asfaltate e la notte l’illuminazione non è sufficiente. Passeggiare per il barrio la notte non è assolutamente sicuro. La gente che vive qui è povera ed è sporca, molte volte il livello di vita è nettamente sotto lo standard del necessario per vivere. Questa villa, tipica del mondo latinoamericano dall’Argentina al Messico, è ricca di bambini ed è ricca di cani randagi. Queste sono le caratteristiche che sempre si ritrovano in queste periferie misere delle città. Dopo avere bevuto un ottimo caffè italiano preparato da Olinda, nel tempo di colazione mi fermo a parlare con lei.

La donna inizia così il suo discorso mentre pulisce il tavolo della cucina dalle bucce del mango che mi sono mangiato a colazione: “Don gigi hai fatto tanto per il Perù: in questi due anni che vieni, con l’Associazione dedicata a Santina, abbiamo ricostruito la chiesa di Conima, abbiamo preso in adozione a distanza dieci bambine a Puno e questa volta grandi cose hai fatto per il carcere di Challapalca e di Lampa… e quasi non bastasse per il futuro già prevedi un campo sportivo a 5050 metri. Vedi molte volte cerchiamo la povertà lontano e non ci accorgiamo che esiste una povertà vicina!” “Che intendi dire Olinda?”

I lavori per la costruzione del muro dell’asilo a Villa San Roman sono stati seguiti tecnicamente dall’Ingeniere Dottor Josmel Tito Calderon che ha predisposto con scrupolo e grauitamente le diverse note informative sui lavori che potete leggere in fondo a questa pagina. Grazie di cuore a lui ed al prezioso servizio svolto

“Che qui nel nostro barrio esiste una forte povertà e tu potresti fare qualcosa di buono anche per gli abitanti della tua villa…” “Hai ragione è da un po’ di tempo che voglio andare a parlare al sindaco per la fogna qui nella nostra Villa San Roman.” “Don gigi questo è un grosso progetto e chissà quando lo si potrà realizzare, io parlo di qualcosa di molto più semplice, vieni in terrazza con me: ti mostrerò di cosa parlo.” Acconsento volentieri e piano piano, a motivo del fiato corto per l’altura di metri 3800, salgo i tre piani della bella casetta di Olinda. La donna apre la porta ed una luce accecante invade le scale, usciamo, e, dopo aver abituato gli occhi, Olinda mi mostra al centro di Villa San Roman, una costruzione di colore rosa vivo. “ Don gigi quello è l’asilo del barrio ed è chiamato IE N°763. So che è una scuola che è molto povera ed i bambini che la popolano sono poveri, ogni giorno quando salgo su questa terrazza a stendere i panni e guardo la piccola costruzione rosa, mi si stringe il cuore quando vedo arrivare povere mamme che lasciano i loro piccoli prima di recarsi al lavoro o di dedicarsi ai campi.

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Perché non fai qualcosa per loro?” Mentre Olinda parla, ecco una campesina piccola e con il vestito logoro sta portando all’asilo i suoi due bambini tenendoli per mano. “Olinda, andiamo subito a vedere, mi interessa molto capire come è questo asilo rosa. Prontamente mettiamo il giaccone per ripararci dal freddo della giornata invernale ed in pochi minuti ci troviamo nel barrio, camminiamo tra pietre e pozzanghere, erbacce e plastiche abbandonate, tra sterpaglie e terra, un uomo con il rotolo di carta igienica esce dalla latrina e ci saluta. In cinque minuti siamo davanti alla scuolina per bambini di 3-5 anni. L’asilo rosa ha attorno una lamiera di un color verde acceso, che dovrebbe servire da muretto di protezione: è incredibile i forti colori che si trovano in America latina! Ma tale finto muro di cinta non solo è posticcio, ma… è un solo lato del cortiletto in cui giocano i bambini, perché gli altri lati altro non sono che un recinto di filo di ferro più o meno malandato. Al centro del cortiletto l’immancabile palo per l’alzabandiera. Un gruppetto di 4 mamme sta chiacchierando in modo vivace all’interno di tale cortiletto: ridono, discutono, richiamano all’ordine i loro bambini. Bussiamo alla porta e la maestra ci dice di entrare. Apro la porta e l’incanto mi prende: i piccolini sono seduti sulle loro sedioline, stanno disegnando, con i loro cappellini colorati, i loro vestitini. E appena mi vedono entrare i loro occhi si accendono per la novità della visita e per la novità del visitatore europeo. Sorridono e le loro vocine si animano alla parola strana che pronuncio… Ciao!

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Si guardano tra loro, ridono e con la loro voce imitano la mia parola: Ciaooo.. scherzosamente la parola di ripete tra i piccoli 5, 10 12 volte. Mi guardo attorno la scuolina è pulita, ordinata. Sembra differente dalle altre case del barrio che uniscono miseria a sporcizia. Anche le divise di scuola sono ordinate, senza macchie e pulite. Maghadalene è la maestra; è una giovane donna con i capelli raccolti ed in un completo grigio scuro; sta seguendo il disegno di una piccola bambina. Si alza ed amabilmente ci riceve. Io purtroppo sembro scortese, ma i bambini mi hanno letteralmente imprigionato: chi tira i pantaloni, chi il giubbotto, chi mi prende la mano. Questi piccoli però così facendo non ti succhiano vita, ma ti comunicano vita forte ed entusiasta, infatti il risultato è che – letteralmente assediato dai miei nuovi piccoli amici – mi sento vivo in mezzo a loro, come se avessi bevuto un bicchiere che contiene il farmaco dell’eterna giovinezza. Inizio a chiedere i nomi ed i bambini, tutti dai tre ai cinque anni, fanno gara a rispondere, a gridare più forte il proprio nome. L’allegro chiasso mi fa bene, mi tonifica e mi rinfranca, ripeto mi fa sentire vivo. Me ne metto uno sulle spalle, una bimba salta tra le mie braccia, uno mi tira i pantaloni, che meraviglia! Poi la domanda dei piccoli angeli: Come ti chiami? E la mia risposta provoca una forte risata. Io mi chiamo Gigi! Gigi non è un nome comune in America Latina e non è facilissimo ripetere, ma loro ci provano: Giuigi dice uno, l’altra ripete Gigui, un terzo suggerisce gigiu… e finalmente dopo diversi simpatici tentativi da me prontamente corretti, come in un gioco, prende forma la parola completa Gigi! Me li guardo tutti questi piccoli e mi immagino le situazioni difficili in cui vivono, in cui il bambino è trattato in Perù.

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si vede come il muro non esiste. VI è solo rete metallica ed i cani randagi entrano facendo del male ai bambini, Noi costruiremo quel muro

Magdalene, mi dice che a casa alcuni di loro non hanno da mangiare e che altri al termine della scuola materna lavorano. Questo mi fa arrabbiare, come il caso di Josue, che non ha da mangiare e pochi vestiti: guardo il suo faccino è triste e provato. Questa infanzia devastata, tal volta violentata sessualmente da parenti: padre, zio o cugino, trova in queste poche ore scolastiche del giorno pace e sicurezza. Perché le altre ore sono fatte di lavoro e sfruttamento, portando pesi che sono troppo pesanti per questa tenera età. “Maghdalene, cosa possiamo fare per questi angeli?” La donna dai fini tratti dell’etnia qechua, strettamente discendente degli incas, mi guarda ed inizia con una benedizione. “Padre, Monsignore… non so come chiamarLa, benedetto per farci visita, nessuno si ricorda di noi, nessuno si ricorda di questa scuola materna rosa la IE 763. Siamo solo un numero, ma a nessuno autorità cittadina noi interessiamo, siamo dimenticati da tutti. In questa costruzione non vi era neppure il water, Ne ho portato uno. Chiedevo dove potevano fare i bisogni i bambini e mi rispondevano di portarli fuori. Ho portato un water, ho scavato una fossa, ed ora i bambini hanno un bagno. Tanti sono i bisogni di questa scuola, dagli infissi ad altro.” “Bene, cosa possiamo fare?” Chiedo io. “Non abbiamo molti soldi, ma tanto cuore, quello sì e qualcosa potremo fare per voi”. “Don gigi, vieni, vieni anche tu, Olinda, usciamo”. Ci ritroviamo così con Magdalene nel cortile. “Questo dovete fare per noi!” “Non capisco Magdalene, spiegati meglio, cosa indichi con le mani quel filo di ferro che circonda la scuola rosa?” La donna inizia un pietoso discorso: “Vedi Padre, in questo barrio vivono branchi di cani randagi, sono pieni di piaghe, magri, con pulci, senza pelo e spesso hanno la rabbia. Quando sono in gruppo di 3 o 4 cani, diventano pericolosi…” Inizio a capire dove vuole arrivare.

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“Spesso questi cani scavano sotto il filo di ferro ed entrano nel cortile per bere acqua dalla fontana e quando vedono dei bambini non si fanno il minimo problema a morderli. Ad esempio, il 25 febbraio 2015, uno di questi cani attaccò un bimbo di 6 anni. Lo aggredì al volto. Cadendo il piccolo si fratturò il mignolo della mano sinistra, ma ciò che più è grave è che il suo viso fu sfigurato per tutta la sua vita. Questi cani, entrano nel nostro misero recinto e se non attaccano, lasciano i loro bisogni creando una zona infetta per il gioco dei bambini.” “E’ vero, aggiunge Olinda, questi cani sono davvero pericolosi, ricordo che alcuni mesi fa due cani si azzannarono a morte fuori di casa nostra! Fu terribile per i latrati, per il sangue che scorreva e per la forza con la quale si sbranavano. Don gigi possiamo fare qualche cosa per evitare che altri bambini siano coinvolti in queste situazioni di dolore?” Mi giro lentamente, una bambina bellissima con le sue lunghe treccine nere mi sta guardando. Non resisto alla sua dolcezza e la prendo teneramente in braccio, un piccolino geloso si mette a piangere, poso allora la bambina e prendo in braccio il maschietto che ha sulle guance due lacrimoni che brillano con diamanti per un raggio di sole che lo colpisce sul volto dalla finestra. “Maghdalene, come posso dire no?

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I genitori sono molto felici ed un muro alto due metri e mezzo si eleverà in difesa dei piccoli

Sono bisogni reali, che noi in Italia neppure immaginiamo, sono bambini bellissimi provati dalla povertà, dalla miseria e dallo sfruttamento. Non dobbiamo aggiungere anche queste sofferenze, li dobbiamo proteggere dalla piaga dei cani randagi che infestano a branchi Villa San Roman! Scrivi un progetto, poni per scritto quanto costa la costruzione di questo muro. Domani io parto, passo alle 9, puoi preparami il progetto per quell’ora con timbri e firme? Voglio metterlo in cartella e portarmelo in Italia, chissà che per Natale questo muro per il cortile possa sorgere?” La donna sorride felice e promette di lavorare per darmi quel progetto da portare in Italia. Mi sento tirare è la piccola Marlene, così si chiama la bimba dalle trecce scure, mi sorride… la prendo in braccio e lei mi si stringe forte al collo: “Portami con te, voglio venire alla tua casa” e me lo dice con gli occhi pieni di lacrime e supplichevoli. Noi uomini, siamo davvero il sesso debole, non è la donna ad essere debole, ma l’uomo: eterno adolescente, mai diventato adulto perché non può generare vita come la donna. Mi sento debole… ma io questa piccola la adotto, la porto con me in Italia! Poi mi mordo le labbra e dico a Marlene… torno domani e ti porto con me; dico una bugia e lo so… ma non so se ho mentito a lei oppure sto mentendo a me stesso. Quella domanda di Marlene: portami con te, ti spacca le budella, ti brucia le interiora e mette in luce le tragedie che questi piccoli sfruttati hanno alle spalle. Non ho saputo quale era la tragedia che a Marlene aveva fatto fare quell’urlo, non ho chiesto nulla alla maestra, non ho voluto sapere niente, ma so una cosa soltanto: che quel muro per l’asilo rosa lo faremo e che a dicembre quando tornerò per inaugurare i lavori, cercherò Marlene per darle un bacio e per sapere per quale motivo voleva venire con me… E se tornerò in Italia con quella bimba sulle mie spalle, non chiedetemi il perché non lo dirò a nessuno, ma rimarrà chiuso nel mio cuore.

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II. IL PROTOCOLLO DI INTESA PER LA COSTRUZIONE DEL MURO: PROGETTO ASILO INFANTILE A VILLA SAN ROMAN IN PERU’ PER COSTRUZIONE MURO DI CINTA SOSTENUTO DALLA FONDAZIONE SANTINA ONLUS  (ROMA, 27 LUGLIO 2016)

Gentilissima Signora Magdalena Mamani Anamuro
DIRETTRICE MINISTERO DELL’EDUCAZIONE VILLA SAN ROMAN – JULIACA (PUNO).
in occasione del recente Viaggio di Solidarietà della Nostra Fondazione Santina ONLUS – svoltosi dal 18 al 29 giugno 2016 ho formulato al nostro Consiglio di Amministrazione la domanda di Euro 5.000 per poter realizzare un muro di cinta adiacente all’asilo infantile a Villa San Roman. Sono lieto di annunciare che in data 11 luglio 2016 il Consiglio di Amministrazione, riunito nella Sede di Roma della nostra Fondazione, all’unanimità ha deciso di stanziare l’intera somma da Voi richiesta per un totale di Euro 5.000.
Dopo aver fatto questa importante premessa ecco le condizioni del nostro accordo:

1. La somma sarà suddivisa in tre rate:
PRIMA RATA EURO 2.000
SECONDA RATA EURO 1.500
TERZA RATA EURO 1.500

2. Le spese bancarie di spedizione saranno come nostra tradizione con accordo con la nostra banca OUR, nostre, dunque a voi giungerà intero corrispettivo della rata stanziata

3. Le tre rate saranno erogate sul conto corrente e codice bic swift che ci indicherete Voi tramite Vostra comunicazione e precisamente il Codice Swift, il Titolare/beneficiario del Conto, l’indirizzo del Titolare/beneficiario del Conto e il numero di Conto Corrente.

4. A fronte di tale nostre erogazioni siamo a chiedere a voi di attenervi ad alcune regole che abbiamo stabilito per ogni nostro intervento caritativo e di solidarietà.
4.1.A fronte di ogni rata a voi bonificata chiediamo:
– Accusa di ricevimento per mail dell’importo, includendo data di ricezione della somma;
– Puntuale rendiconto di come i soldi sono stati spesi e ricevute di quanto da voi speso
– Documentazione fotografica dello stato dei lavori.
4.2 Al termine dei lavori chiediamo di dipingere targa della nostra Fondazione che sarà nostra premura inviare, con opportuna traduzione in lingua spagnola
4.3 Si stabilirà insieme una data per inaugurazione dei lavori ai quali sarà presente una nostra piccola delegazione, da me guidata nel mese di dicembre 2016, ai fini di stabilire più profondi ed articolati rapporti di solidarietà.
4.4 Ogni fase del progetto sarà rigorosamente resa pubblica nel sito della nostra Associazione come avviene per altri progetti, nel nostro nuovo sito: fondazionesantina.org

Perché tale nostro articolato progetto di spesa possa essere iniziato attendo da Voi:

– Signora Magdalena Mamani Anamuro
DIRETTRICE MINISTERO DELL’EDUCAZIONE VILLA SAN ROMAN – JULIACA (PUNO).

– Signora Asunta Olinda Calderon Vega
DIRETTRICE DEL PROGETTO PER  FONDAZIONE SANTINA

Questo protocollo di intesa firmato ed autenticato per accettazione delle quattro nostre condizioni.
Carissime, anche a nome dei Membri del Consiglio di Amministrazione, voglio esprimere gli auguri più sentiti di buon lavoro ed assicurare altresì il nostro ricordo nella preghiera.
MONS. LUIGI GINAMI
PRESIDENTE

Cliccando qui potete vedere il nostro protocollo in formato pdf.

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Questo protocollo è stato inviato a Juliaca e la Signora Asunta Olinda Calderon Vega, Direttrice dei lavori lo ha inviato a noi firmato da tutte due:

III. PROYECTO JARDÍN DE INFANTES EN LA URBANIZACION DE VILLA SAN ROMAN (JULIACA PERÚ) PARA LA CONSTRUCCIÓN DE LA PARED CORREA APOYADO POR LA FUNDACIÓN SANTINA NPO (DESDE ROMA, 27 DE JULIO EL ANO 2016)

ESTIMADA SEÑORA MAGDALENA MAMANI ANAMURO DIRECTORA EL JARDÍN DE INFANCIA DE VILLA SAN ROMAN – JULIACA (PUNO) MINISTERIO DE EDUCACIÓN
En el reciente Viaje de Solidaridad de Nuestra Fundación Santina ONG – que tuvo lugar del 18 al 29 de de junio 2016 hice a nuestro Consejo de Administración de la demanda para Euros 5000 con el fin de realizar un muro pro cintar e protejer el jardín de infancia en Villa San Roman. Tengo el placer de anunciar que el 11 de julio, el año 2016 El Consejo de Administración, reunido en la oficina de Roma de nuestra Fundación, decidió por unanimidad destinar el importe total solicitado por usted para un total de 5.000 euros. Después de hacer esta importante premisa aquí es las condiciones de nuestro acuerdo:
1. La suma se divide en tres plazos:
PRIMERA ENTREGA DE LA EUROS 2000
SEGUNDO EURO 1500 INSTALACIÓN
TERCER EURO 1500 INSTALACIÓN

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2.Los gastos bancarios serán como nuestra tradición con el acuerdo con nuestro banco NUESTRO, nuestra, a continuación, se llega a la totalidad del valor de la cuota asignada.

3.Los tres cuotas se pagarán en la cuenta corriente:y el código BIC SWIFT que su reserva a través de su comunicación, a saber, el Código Swift, el propietario / beneficiario de la cuenta, la dirección del propietario / beneficiario de la cuenta y el número de cuenta corriente.

4. En vista de esto nuestras donaciones que le piden que se adhieren a algunas reglas que nos fijamos para todas nuestras intervenciones caridad y la solidaridad.

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4.1 En la cara de cada tramo para que drenamos nos preguntamos:
– Procesamiento de recepción por correo electrónico de la cantidad, incluyendo la fecha de recepción de la suma;
– Declaración puntual de cómo se gastó el dinero recibido y lo que ha pagado;
– La documentación fotográfica del estado de trabajo.
4.2 Al terminar el trabajo nos preguntamos de nuestra Fundación para pintar la placa que será un placer para nosotros presentar, junto con la traducción adecuada en español.
4.3 Se establecerá conjuntamente una fecha para la inauguración de la obra que será una de nuestra pequeña delegación, lo que me llevó en diciembre de 2016, con el fin de establecer relaciones más profundas y coherentes de la solidaridad.
4.4 Cada fase del proyecto será estrictamente hecha pública en la página web de nuestra Asociación como lo hace para otros proyectos, nuestro nuevo sitio web: www.fondazionesantina.org

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Nuestro complejo proyecto porque dicho gasto puede ser iniciada por usted espera de:
SRA. MAGDALENA MAMANI ANAMURO
DIRECTOR DE EDUCACIÓN MINISTERIO DE VILLA SAN ROMAN – JULIACA (PUNO).
Poner su firma aqui:

SRA. OLINDA ASUNTA CALDERÓN VEGA
DIRECTOR DE ESTE PROYECTO POR LA FUNDACIÓN SANTINA
Poner su firma aqui:

una respuesta firmada de esta carta mía en el que afirma que aceptar las cuatro condiciones que se mencionan aquí. Querida Directora, también en nombre de los miembros del Consejo de Administración, quiero expresar los más cálidos saludos de buen trabajo y también asegurar nuestro recuerdo en la oración.
MONS. LUIGI GINAMI
PRESIDENTE

Come avete visto la risposta è arrivata firmata ed allora abbiamo provveduto ad inviare il primo bonifico di Euro 2000 che qui riportiamo

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Tale bonifico viene infine inviato con lettera di accompagnamento a firma di Giampietro Teodori che qui sotto riportiamo:

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a giorni dovrebbero arrivare i denari a Juliaca, ma le brave mamme sono già all’opera scavando le fondamenta del muro di cinta.

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IV. NOTA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI FONDAZIONE SANTINA DEL 14 OTTOBRE 2016
Dopo aver inviato Euro 2200 da Villa San Roman è arrivato un accurato studio sull’asilo e sulla problematica del muro di cinta. L’urbanizzazione di Villa San Roman si compone di molti abitanti che sono invasori di terra. Giungono a Juliaca per lavorare, si insediano in una periferia chiamata Villa e poi iniziano abusivamente a costruire abitazioni.

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Ecco come risulta effettivamente il perimetro del muro che si sta costruendo a Villa San Roman per un totale di circa 180 metri lineari

Tali case non hanno acqua ne servizi igenici e non possono rivendicare tali servizi perchè di fatto sono invasori. Una delle poche forme di servizi comuni è costituita dall’Asilo, dove i bambini che non sono sfruttati per il lavoro minorile finiscono. Tale Asilo ha avuto un riconoscimento dal Comune ed anche un pezzo di terra. Tale terreno è molto pù grande di quello che ci è stato proposto nel primo progetto e riguarda uno spazio ben più ampio per un totale di Metri 180 circa. Tale muro di cinta diviene di grande importanza per due serie di motivi.

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1. La protezione dei bambini dai cani randagi e al tempo stesso il muro costituisce una forma di riparo dai forti venti di Juliaca, chiamata appunto città dei venti. Dunque due buone ragioni umanitarie.
2. In secondo luogo la costruzione di tale lungo muro definisce una spazio pubblico che in futuro più difficilmente sarà espropriato da invasori. Si noti che un abitante di Villa San Roman aveva già scavato un suo pozzo nero proprio nel terreno della scuola infantile. Per tale seconda ragione l’opera appare meritevole nella salvaguardia di una bene comune e come prerogativa per la nascita di altri servizi essenziali a Villa San Roman.

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Stato dei lavori al 10 ottobre     

Tale perimetro di 180 metri causa però un calcolo radicalmente nuovo dei soldi da impegnare e la cifra che ci si propone è quella di Euro 10.000. Tale opera viene svolta da Fondazione Santina e non dall’Associazione. Dunque interpellato –  non il Direttivo di Associazione Amici di Santina Zucchinelli – ma bensì il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Santina in data 14 Ottobre si decide di portare il finanziamento dei lavori a quota Euro 10000, aggiungendo Euro 5000, ai 5000 già stanziati.

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ECCO IL RIEPILOGO DEL FINANZIAMENTO SCANDITO IN CINQUE PARTI CLICCANDO SULLA DATA SI PUO’ LEGGERE ORDINE DI BONIFICO:

PRIMA RATA EURO 2000 IN DATA 29 LUGLIO 2016
SECONDA RATA EURO 1500 IN DATA 27 SETTEMBRE 2016
TERZA RATA EURO 1500 IN DATA 7 OTTOBRE 2016
QUARTA RATA EURO 3500 IN DATA  14 OTTOBRE 2016
QUINTA RATA EURO 1500 IN DATA  20 OTTOBRE 2016

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Da Villa San Roman, la Signora Asunta Olinda ha inviato documentazione precisa e ben circostanziata di come si stanno svolgendo i lavori e qui di seguito poniamo le sei diverse informative che ci sono giunte da Juliaca e che si possono scaricare in formato pdf:

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INFORME NUMERO 1 IN SEGUITO A PRIMA RATA 22 SETTEMBRE 2016
INFORME NUMERO 2 IN SEGUITO A SECONDA RATA 5 OTTOBRE 2016
INFORME NUMERO 3 IN SEGUITO A TERZA RATA 13 OTTOBRE 2016
INFORME NUMERO 4 IN SEGUITO A QUARTA RATA 21 OTTOBRE 2016
INFORME NUMERO 5 IN SEGUITO A QUINTA RATA 9 DICEMBRE 2016

 

Stato dei lavori al 20 ottobre